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Il Cimitero di Colón: il più grande e più suntuoso d’America

 

GUSTAVO BECERRA – speciale per  SiporCuba

 

 • Più simile  a un parco che a un camposanto, il Cimitero di Colón all’Avana è un luogo obbligato per coloro che desiderano conoscere la capitale dell’Isola più grande delle Antille.

La su architettura barocca, le sue strade ombreggiate da frondosi framboyanes e palme, sotto il brillante cielo azzurro, sono paradossalmente un’immagine decisamente contraria alla morte.

Il cimitero copre un territorio di 56 ettari ed è il più grande d’America; i suoi sontuosi monumenti funerari sono una ripetizione a scala delle residenze coloniali dell’Avana. Gli archi e le cupole, coni le vetrate artistiche caratteristiche decorano le costruzioni funerarie. Al margine dei mausolei dei magnati della scomparsa borghesia cubana le famiglie più modeste costruirono le loro tombe più modeste. 

La profusione di marmo di Carrara e granito che si notano in ogni angolo del cimitero è grande e regala l’impressione di camminare in una cava di sculture a cielo aperto.

Tutti i materiali giunsero a Cuba dalla vecchia Europa e soprattutto dall’Italia e dalla Spagna. Dietro il tenebroso commercio della morte sorsero all’Avana, agli inizi del 1800 numerose “case di pompe funebri”, con le ultime grida della moda e le novità più importanti negli articoli d’importazione.

Il Cimitero di Colón nacque da un progetto dell’architetto, originario della Galizia, Calixto Arellano de Loira, che lo propose nel 1869 e vinse il concorso per la costruzione del nuovo cimitero della capitale di Cuba.

Il progetto si intitolava “La pallida morte entra nelle capanne dei poveri come nei palazzi dei re”, anche se la realizzazione poi non corrispose  troppo perchè  il camposanto mostra evidentemente le differenze sociali, l’opulenza dei ricchi e la bara di legno di pino per i poveri, nella terra. 

Il 30 ottobre del 1871 iniziò la costruzione del cimitero nelle fattorie di San Antonio Chiquito e la Dionisia, dove gli immigrati cinesi d’allora coltivavano le verdure e gli ortaggi vicino ai boschi del Vedano, che costituivano le zone perimetrali dell’Avana coloniale.

Già dall’inizio la fama di questa necropoli percorse il mondo intero.  

Il cimitero è un vero monumento che ha l’onore di essere il solo in America dedicato al Grande Navigante che ha scoperto l’Isola e altre importanti destinazioni nel continente.

Le cancellate di ferro battuto del cimitero che chiudono la detta Porta della Pace, mostrano tre C - CCC – un omaggio a chi definì Cuba : “La terra più bella che mai occhi umani videro!”

L’entrata più importante alla vasta spianata è la maestosa porta a nord dove si ammira l’Arco di Trionfo scolpito, che è alto 22,5 metri.

Anni dopo l’inaugurazione, nel 1901, un’opera elaborata in Italia dallo scultore cubano José Villalta Saavedra completò la corona dell’arco della porta, eseguito in marmo di Carrara.

L’opera si intitola le tre virtù teologali: “La fede, la speranza  e la Carità” e fu accompagnata  da un’iscrizione latina “Janua sum Pacis” che fece divenire l’entrata “La porta della pace”.

Se le costruzioni impressionano, lo stesso accade con le statue, come l’opera dedicata a un gruppo di vigili del fuoco morti tragicamente nel 1890, cercando di spegnere un incendio. La scultura è alta dieci metri, eseguita dallo spagnolo Augustin Quirol e rappresenta i veri lineamenti di quegli uomini che si scarificarono eroicamente.

Solo uno non è il volto del morto, ma quello dello scultore Quirol che gli prestò i suoi lineamenti, perchè non esistevano immagini di quel vigile del fuoco. 

LA MILAGROSA

Sono molte le storie romantiche, i miti e le leggende che riguardano questo camposanto dove il lutto e il dolore si mescolano con l’amore e la speranza.

La tomba più popolare e la più visitata è quella di Ameilia Goyri de la Hoz una gran dama nota oggi come La Milagrosa (la miracolosa).

Donna Ameilia morta nel 1903 a 23 anni, visse una vita da romanzo. Dovette attendere la morte di suo padre per potersi sposare con l’uomo che amava dopo molti problemi, ma la sua felicità fu di breve durata perchè morì un anno dopo le nozze, durante il parto.

La donna fu seppellita con il bambino morto, collocato ai suoi piedi, ma la leggenda dice che aprendo la tomba dopo un certo tempo, si vide che il bambino si trovava tra le braccia della madre.

L’infelice vedovo José Vicente impazzì di dolore e ogni giorno, di pomeriggio, andava  al cimitero e dava colpi alla lapide di bronzo, gridando:  “Amelia svegliati, Amelia svegliati!” 

E lo fece ogni giorno sino a quando morì, 17 anni dopo.

Questa storia di sofferenze ha fatto divenire la dama romantica un’immagine venerata e attualmente la statua compete con quelle dei santi e delle vergini della religione cattolica e yoruba.

La Milagrosa riceve fiori e invocazioni più delle altre figure sacre e le autorità della chiesa cubana guardano perplesse e tacciono.  

Decine di persone vanno dalla Milagrosa a chiedere protezione, figli o aiuto in faccende amorose. Il cerimoniale, da sempre, vuole che si colpisca la lapide come faceva il povero vedovo. Andandosene i visitanti camminano all’indietro per non voltarle le spalle alla statua bianca di Amelia. 

Passeggiando per la Necropoli s’incontra un monumento funebre che si nota obbligatoriamente perchè vi si legge: “Buon viandante, non pensare al mondo ingrato per qualche attimo e dedica un pensiero d’amore e di pace a questi due esseri ai quali il destino rubò la felicità sulla terra e i cui resti mortali riposano per sempre in questa tomba compiendo un sacro giuramento”. 

Questa è la “Tomba dell’amore”, dove Margherita fu sepolta e dove il vedovo Modesto andava a suonare il violino per lei e alla morte di Modesto i figli mantennero la tradizione dei concerti davanti alla tomba dei genitori.  

IL TURISMO DEI CIMITERI

Con lo sviluppo del turismo a Cuba, è nato anche quello che alcuni chiamano il “turismo dei cimiteri”, con il quale  ogni anno la Necropoli di Colón riceve almeno 100.000 visitanti stranieri.

Negli uffici del turismo degli alberghi principali di Cuba si possono chiedere escursioni guidate nel Cimitero di Santa Ifigenia a Santiago di Cuba, dov’è seppellito José Martí e anche per visitare il monumento che accoglie i resti del Che e dei suoi compagni di guerriglia uccisi in Bolivia.

Nel Cimitero di Colón, dall’inizio degli anni ’90, c’è un ufficio del turismo che offre la possibilità di fare una visita generale con una guida specializzata.

Il prezzo per due ore a piedi è di circa otto - dieci CUC (dollari convertibili), a persona.  

La visita guidata include un percorso della strada principale dalla Porta della Pace alla Cappella Centrale. Nel percorso si  offrono informazioni sullo stile delle tombe, la storia, i miti e le leggende, le credenze e su molti personaggi famosi, figure della cultura come la poetessa Dulce Maria Loynaz, Alejo Carpentier o i popolari cantanti Mercedita Valdés o Rita Montaner.

Protetto da tre chilometri di mura con cancelli e targhe funerarie di ferro battuto, il Cimitero di Colón  questa grande necropoli, è divenuto un luogo che va molto al di là delle sue funzioni sociali perchè è diventato un magnifico museo a cielo aperto e un luogo emblematico dell’Avana.