TURISMO
Manca poco
all’inaugurazione del ristorante “Fab10”ha dichiarato Giustino di
Celmo
• Un
ristorante pizzeria con cucina italiana aprirà tra poche settimane
le sue porte all’Avana. Si chiama “Fab10” ed è dedicato a Fabio di
Celmo, un giovane italiano morto per un attentato perpetrato nella
capitale cubana nel 1997.
Fab10 è una
sintesi tra Fabio e il numero 10, che lui usava giocando al calcio,
una delle sue più grandi passioni.
“Per questo ho
pensato di dare questo nome al ristorante” ha dichiarato Giustino di
Celmo, il padre di Fabio.
Nel settembre
del 1997 nell’Isola vennero effettuati molti attentati
terroristici; vennero poste varie bombe in alberghi e luoghi
frequentai soprattutto dai turisti. Le azioni erano state
organizzate dalla mafia del detto esilio di Miami, nemico della
Rivoluzione cubana e personalmente dal noto terrorista –
attualmente detenuto a Panama per aver pianificato l’assassinio del
Comandante Fidel Castro e di migliaia di altre persone - Luis
Posada Carriles.
Nell’Hotel
Copacabana una bomba provocò la morte di Fabio, di 32 anni e varie
ferite ad altre sette persone.
“Quando Fabio
se n’è andato, ha detto Giustino, io ho cercato di realizzare tutti
i suoi sogni tra i quali c’era un progetto per aprire una pizzeria a
Cuba, con pizza veramente italiana!” Giustino ha 84 anni ed è un ex
veterano della seconda guerra mondiale; dopo aver vissuto molti anni
in Argentina era ritornato nella sua Genova natale.
Giustino si è
laureto in sociologia nell’università dell’Avana nel dicembre del
2003 ed ha una relazione molto positiva e d’affetto con l’Isola da
più dodici anni. Quando avvenne la morte violenta di Fabio che
condivideva la simpatia per Cuba, questo legame è divenuto più
forte.
“Fabio si
definiva un comunista e un Guevariano, perchè stimava moltissimo la
figura del Che!” ricorda Giustino che ormai da alcuni anni vive a
Cuba permanentemente.
Il ristorante
si trova in Calle 17 nel Vedado e aprirà i battenti tra poco tempo
quando giungerà l’autorizzazione.
Giustino sarà
il direttore del locale, anche se partecipa regolarmente a
moltissime attività culturali e ricreative e soprattutto a quelle
vincolate alla denuncia delle trame di coloro che pianificarono ed
eseguirono l’attentato in cui perse la vita Fabio.
“Io resto a
Cuba perchè voglio morire qui dove è morto Fabio, dice Giustino, ma
sino a quando vivo voglio denunciare i suoi assassini e i loro
mandanti!”, ha sottolineato. •
|