CANESCIOLTO

 

 

 

Melfi-Atesia: un week-end di iniziative fantasma


Week-end strano questo qui. Due iniziative sul lavoro, una a Melfi (davanti ai cancelli della Fiat-Sata) a sostegno dei lavoratori licenziati per la loro lotta sindacale, l’altra al Cinema Quattro Fontane di Roma sullo scandalo-truffa di Atesia (proiezione del film-documentario di Ascanio Celestini “Parole Sante”, sulla vertenza del Collettivo PrecariAtesia, seguito da paradibattito, senza Collettivo PrecariAtesia, of course!!!). In entrambi i casi, quindi, iniziative senza lavoratori e, quel che è più scandaloso, sembra che vada bene così. Non frega, al punto che qualcuno parla di "successo oltre le aspettative" mentre i più abbottonati sussurrano: "si poteva sperare di più ma è un buon inizio lo stesso". I più sciroccati di Melfi hanno citato Mao: "quando il nemico ti attacca, buon segno!". Sarà ma, come diceva qualcuno:"a me, me pare na strunzata!".
 
Non faremo né nomi di sindacati, né nomi di gruppuscoli e parrocchie politiche che, strumentalizzando problematiche complesse come criminalizzazione della lotta e precarietà del lavoro, hanno inteso sponsorizzare quella bandiera o quel Consigliere Comunale. Rileviamo solo che, continuando i burocrati a non capire che il metodo di lavoro adottato è paranoico, il padrone ringrazia. Partiamo da Melfi. Ma come diavolo può essere che, ad un sit-in davanti ai cancelli e all'’iniziativa di Rionero in Vulture sulla Criminalizzazione della Lotta, siano presenti più forze dell’ordine in divisa ed in borghese che lavoratori? Semplice: i lavoratori riconoscono solo i lavoratori, quelli che operano fianco a fianco a loro, quotidianamente. Che costruiscono insieme, nella fatica del giorno dopo giorno, i 21 giorni di Melfi. Chi viene a spiegare, dall'esterno, ad un operaio massacrato dal TMC2, che la strada imboccata da Mao Tze Tung è quella giusta, fa la fine che si merita.

Chiosa per la Digos: ma almeno non fatevi sgamare! In una piana desolata come quella di Melfi, alla presenza di quattro gatti stronzi (primo fra tutti il sottoscritto), può mai essere che mandate un pelatone a passeggiare proprio nei pressi del posto dove parcheggiamo la macchina? E può mai essere che il pelatone lo riportate qualche ora dopo davanti al Centro Sociale di Rionero che fa le foto alle targhe delle macchine col telefonino? Almeno siate professionali, suvvia…

Iniziativa Atesia. Pensavo di essere arrivato in ritardo, di non trovare posto e di sedermi per terra.

Ed invece non c’era nessun lavoratore del call center di Tripi: solo quattro gatti promotori della proiezione, con spruzzatina di avvocato e di portaborse di Consigliere Comunale della sinistra “radicale” (aggettivo con il quale, come direbbe Totò: “ci si pulisca il culo”). Ma dico io: si parla della lotta del Collettivo PrecariAtesia? Sì. Li avete invitati? Boh. I lavoratori di Atesia lo sanno che c’è quest’iniziativa? Boh.

Qual è l’errore di queste due iniziative fantasma? Il metodo.
Fin quando le capoccette non realizzeranno che, piuttosto della Bandierina o del Consigliere, vanno privilegiati i rapporti con i lavoratori che la lotta la fanno per davvero, facendoli parlare, invitandoli, ragionando con loro a prescindere dal background politico e sindacale, hai voglia a leccarci le ferite…

Francesco Fumarola
2 Dicembre 2007

 

CaneSciolto

 

 

 

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