MUSICA
Kool and The Gang a L’Avana
Le braccia formano un circolo e il corpo s’inclina
avanti e poi indietro.
Si ripete e non ci stanca, ci si diverte a farlo,
soprattutto con il classico tema Celebration: Celebrate good times,
come on!
(Let’s
celebrate)/ Celebrate good times, come on!
(Let’s celebrate)...
Nella Tribuna Antiimperialista José Martí, domenica
pomeriggio c’erano molti ricordando questi passi. C’è quello nel
quale le dita formano una sorta di V guardando prima a destra e poi
a sinistra, per poi lasciar serpeggiare il braccio verso il basso...
Kool and The Gang è a Cuba.
La banda nordamericana —nata in New Jersey nella
prima metà degli anni ’60, ha voluto provocare una febbre collettiva
e che la grande pista del Vedado fosse uno scenario dove ha
raccontato la sua storia di grandi artisti.
“Siamo molto felici d’essere qui e ci affascina
appropriarci della cultura cubana”, hanno detto. “Visiteremo una
scuola di musica il giorno dopo il concerto”, hanno anche sostenuto
appena arrivati nella capitale.
Molti – soprattutto giovanissimi - erano curiosi di
conoscere il mitico team nordamericano che ha vinto vari premi
Grammy, con più di 70 milioni di copie vendute.
Nella conferenza stampa tenuta nel Palazzo delle
Belle Arti hanno detto anche che hanno in programma un concerto a
Miami per il 5 gennaio e la prima domanda spontanea è stata: “Ma vi
permetteranno di cantare?”
Un’artista, Cucú Diamante, che ha partecipato pochi
mesi fa al grande concerto per la Pace di Juanes, in Plaza de la
Revolucion, ha visto annullare il suo contratto a Miami perchè
aveva “osato” cantare in Cuba...
La Gang ha risposto in coro: “Noi abbiamo un
contratto, se non lo rispetteranno poi vedremo!”, senza
preoccuparsi più di tanto, ma invitando tutti i presenti a ballare
in un fresco pomeriggio invernale a L’Avana.
Robert Bell, Bobby, o meglio Kool, ha affermato
convinto che: "Dopo di noi molti altri artisti nordamericani
vorranno venire qui a Cuba”.
La banda di Kool ha risposto alla calda accoglienza
del pubblico con la consegna di uno dei suoi tanti dischi d’oro,
ricevuto dal viceministro di Cultura, Abel Acosta, che arricchirà il
patrimonio del Museo Nazionale della Musica.
Il trombettista cubano Alexander Abreu ha suonato con
la banda Open Sesamo, provocando enormi applausi da parte delle
migliaia di persone di ogni età presenti nella tribuna
antimperialista.
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servizio
fotografico Samuel Hernandez (Siporcuba) |
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