NARRATIVA - LIBRI
“La
distruzione culturale dell’Iraq”
Una testimonianza del dopoguerra
GIOIA MINUTI
Questo
è il titolo dell’ultimo libro dello scrittore venezuelano Fernando
Báez, un testimone del “libricidio” del “bibliotechicidio” del
culturicidio”, come ha detto l’investigatore della distruzione di
biblioteche, libri e luoghi archeologici in Iraq, che ha viaggiato
in numerosi paesi come membro delle commissioni di espettori per la
Unesco.
Il suo libro “La
distruzione culturale dell’Iraq”, è stato pubblicato in Spagna nel
2004 e quindi in Venezuela nel 2005 ed è una denuncia contro le
atrocità dell’impero in questo territorio ricco di tesori della
cultura universale.
Báez è venuto per
la prima volta a Cuba ed ha presentato nel Centro della Stampa
Internazionale l’edizione cubana di questo testo, realizzata dalla
Biblioteca Nazionale José Martí, con l’appoggio di altre
istituzioni.
L’autore della
storia universale della distruzione dei libri ha segnalato che le
truppe degli USA non hanno mai protetto nessun luogo patrimoniale,
mentre proteggono invece il ministero del petrolio iracheno e che a
Baghdad sono stati bruciati milioni di libri e più di 10 milioni di
documenti.
UNA STRAGE DELLA
MEMORIA
“Io Accuso le
Nazioni Unite e la UNESCO per il loro silenzio su questo delitto
irreparabile contro l’umanità, ha sostenuto Baez che ha parlato con
molta passione a difesa della cultura e della storia del mondo.
“Senza la nostra storia e la nostra cultura perdiamo la nostra
identità. Gli Stati Uniti vogliono esattamente questo: che gli
iracheni perdano la loro identità, ma non ci riescono e la
resistenza continua più che mai agguerrita. Fino a quando ci
saranno l’occupazione degli USA in Iraq e Israele massacrerà i
palestina non ci sarà pace nel mondo”.
Eliades Acosta, il
direttore della Biblioteca Nazionale di Cuba ha presentato questo
giovane scrittore e investigatore, che ha sottolineato che Baez ha
visitato l’Iraq ben sei volte ed ha una conoscenza diretta di fatti
terribili avvenuti in questo paese come l’attacco dei militari degli
USA al Museo Archeologico e l’uccisione di custodi iracheni che
volevano impedire il saccheggio dei marins... “Lui era là proprio
in quei momenti”, ha ricordato Eliades Acosta che ha annunciato
iniziative per far terminare lo scempio.
Baez ha
raccontato: “Io sono cresciuto in una biblioteca a San Felix de
Guyana, in Venezuela. Sono figlio di un avvocato onesto che essendo
tale lavorava pochissimo e la mia casa, il mio rifugio, dove mia
madre lavorava è stato la biblioteca municipale, per tanti anni. Poi
fu spazzata via da una piena del fiume Orinoco. Fu lì che compresi
la terribile realtà della cultura spazzata via, eliminata, e
scopersi che non esistono memorie delle culture annullate. Basta
pensare agli etruschi... A 50 anni dal giorno e nella stessa data in
cui i nazisti bruciarono pubblicamente tutti i libri scomodi
secondo loro, in Iraq è avvenuta la stessa cosa. Non è stato un caso
che i luoghi più devastati siano stati biblioteche e musei. Oggi a
Guantánamo sono detenuti due bibliotecari iracheni innocenti e
nessuno ne parla e inoltre in Iraq sono già stati uccisi più di 1000
intellettuali iracheni: insegnanti, universitari, scienziati...
Nel libro di
Farnando Baez, la cui prefazione è di Noam Chomsky, ci sono date
cifre e fotografie terribili, come quella dell’arpa dell’antica
città di UR, fatta a pezzi. Non è vero che sono stati gli iracheni a
rubare e saccheggiare: sono stati i soldati degli Stati Uniti e lo
hanno anche ammesso. Il colonnello Mattehw Bogdanos aveva
annunciato in una conferenza stampa che erano stati “recuperati” più
di 3500 pezzi scomparsi dal Museo Archeologico di Baghdad...
L’Archivio
Nazionale di Baghdad ha perso più di un milione di libri e due
milioni di documenti, includendo quelli del periodo Ottomano; la
Biblioteca Awqaf è in rovina come quella dell’Università; sono stati
distrutti 700 manoscritti antichi e 1500 sono spariti dalla
Biblioteca Nazionale. A Bassora, a Mosul, a Tikrit è successo lo
stesso. In alcuni casi sono stati deliberatamente bombardati solo i
piani delle Biblioteche degli edifici...
Esemplari unici
delle “Mille e una Notte”, le opere di Averroè, Avicenna, Alfarabi
e altri grandi filosofi e storiografi arabi sono scomparsi per
sempre.
La protesta contro
questa barbarie dev’essere mondiale perchè lo scempio non termina
il saccheggio e la distruzione continuano.
Chiediamo
l’adesione alla nostra denuncia e la solidarietà di tutte le
biblioteche e dei bibliotecari, delle istituzioni culturali degli
intellettuali, di coloro che credono che la storia del mondo sia
patrimonio di tutta l’umanità e che l’impero di George W. Bush non
abbia il diritto di distruggere la cultura di un paese aggredito e
occupato da anni, con migliaia e migliaia di vittime civili.
Il primo romanzo
di Fernando Baez ha ottenuto il premio internazionale di saggio
“Vintila Horia” per il suo volume: “La storia dell’antica Biblioteca
d’Alessandria”
Quest’opera è
stata tradotta in 12 lingue e viene usata in 23 università del mondo
dove Báez offre conferenze, da Oxford a Cambridge, a Parigi,
Madrid, Salamanca e in tutta l’America Latina. Ha pubblicato diversi
libri, l’ultimo è “Il traduttore di Cambridge”, che sono stati
venduti in migliaia di copie.
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