NARRATIVA - LIBRI
“La poltrona
di vimini” è stata galeotta
Presentato un
libro di Giustino di Celmo pieno di ricordi e d’amore
Giustino di
Celmo è un signore nel senso vero della parola, elegante, educato
gentile e generoso con il prossimo.
In 85 anni di
vita attiva e appassionata – si è laureato tre anni fa in sociologia
nell’università dell’Avana discutendo una tesi eccellente - ha
accumulato migliaia di ricordi e aneddoti che non si devono perdere.
Giustino ha il diritto- dovere di trasmettere alle nuove generazioni
tutta la sua capacità di amare e trasmettere molti buoni sentimenti
e grandi valori, tra i più alti.
Come molti
sanno, Giustino di Celmo è il padre di un ragazzo, Fabio,
disgraziatamente ucciso durante un’azione terrorista compiuta da un
mercenario pagato da Luis Posada Carriles, un noto terrorista e
criminale cubano nordamericano che oggi è libero grazie all’infamia
compiuta dalla ex presidentessa di Panama, venduta alla mafia di
Miami in Florida, Mirella Moscoso, che gli ha concesso l’indulto
illegalmente.
Il libro è
stato presentato nel Centro della Stampa Internazionale con la
presenza di tanti amici, giornalisti e autorità, come Ricardo
Alárcon, presidente del Parlamento e Rolando Alfonso Borges, capo
del dipartimento ideologico del Comitato Centrale del PCC, Alberto
Granado, l’indimenticabile amico del Che Guevara, Victor Hugo Lores
Pares, direttore del Museo della Marcia del popolo combattente,
Acela Caner la scrittrice che ha scritto “Il ragazzo del
Copacabana”, la storia di Fabio. La presentazione vera e propria è
stata condotta dalla responsabile della Casa Editrice “Editora
Politica” e da Luis Hernández Serrano, la mano che ha scritto i
ricordi di Giustino, un giornalista cubano di Juventud Rebelde che
ha lavorato per circa due anni con questo italiano volitivo e
appassionato.
Giustino, che
vive a Cuba ha pronunciato poche parole: “Fidel mi ha convinto a
combattere per la giustizia e ad unirmi alle alte motivazioni di
Cuba, della sua Rivoluzione e della battaglia delle idee, con la
memoria viva di Fabio e rinunciando a pensieri di vendetta dopo la
sua dolorosa morte!”
Il libro si
legge d’un fiato – meglio se accomodati su una poltrona di vimini -
parte da una pomeriggio in cui Giustino stava leggendo e
d’improvviso gli piovvero addosso dei fiori lanciati dalle gentili
mani di una pianista affascinata da quel giovane soldato:
naturalmente lui era seduto nella “Butaca de mimbre”, cosi si
intitola il libro in spagnolo.
Giustino ha
conosciuto molte cose nella sua vita, ma ha sempre vissuto dando
amore, con tutto il rispetto, insegnando l’amore, trasmettendo amore
“in questo mondo che lo necessità oggi più che mai” ha detto
l’autore italiano che è anche “picaro”, come si dice a Cuba, cioè
malizioso e ricorda tra le tante avventure fatti divertenti come la
conoscenza con Doña Maria che lo voleva conquistare su una barchetta
nel bel mezzo del fiume Paranà dove vivono centinaia di pirañas... i
pesci che ti divorano in un batter d’occhio...
Il libro “La
poltrona di vimini” copre quasi un secolo di vita, di fatti e di
avvenimenti in molti luoghi del mondo, anche perchè Giustino è
internazionale.
La morte di
Fabio così dolorosa e irreparabile lo ha convinto, assieme alle
parole di Fidel ad abbracciare per sempre il sogno della società e
della Rivoluzione cubana per costruire un mondo migliore, dove i
ragazzi innocenti non muoiono di morte violenta.
Fabio è
presente in molti luoghi dell’Avana e non solo. Il governo italiano
ha ignorato la sua morte per terrorismo, ma si sa, Fabio era e
Giustino hanno sempre dimostrato una grande amicizia per Cuba...
Il libro verrà
presentato tra pochi giorni anche in Italia, tradotto, mentre
l’edizione spagnola verrà presentata durante la Fiera
Internazionale del Libro dell’Avana nel che si svolgerà in
febbraio.
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