STORIA
MORIRONO IN COMBATTIMENTO, IN BOLIVIA CON IL CHE
Alberto Fernández Montes de Oca ( Pacho o Pachungo)
Nacque il 28 dicembre del 1.935 nel paese di San
Luis, nell’antica provincia Oriente. La famiglia si trasferì a
Santiago di Cuba quando lui era piccolo e nell’adolescenza lavorò
con suo padre, mentre studiava per diventare maestro.
Nelle aule scolastiche conobbe due coraggiosi giovani rivoluzionari,
Frank País e Pepito Tey. Si unì a loro nella lotta contro la
dittatura di Batista, sino a che, nel 1956, dovette
obbligatoriamente andarsene dal paese per non cadere nelle mani
della polizia.
In Messico venne detenuto dopo il naufragio del
tentativo di una spedizione per il rientro a Cuba, ma finalmente
riuscì a farsi mandare dagli Stati Uniti come rappresentate del
“Movimento 26 di Luglio” nella provincia centrale di Las Villas.
Dopo aver realizzato diverse attività rivoluzionarie
nel novembre del 1958, Pachungo andò in montagna, sull’Escambray,
per combattere insieme alle forze dell’esercito ribelle comandate da
Che Guevara.
In pochi giorni egli ebbe l’opportunità di dimostrare
le sue qualità di combattente, entrando in una caserma occupata dai
soldati nemici e ottenendo la loro resa.
Il Che elogiò il suo coraggio e lo nominò
responsabile di un plotone di reclute. Negli ultimi momenti della
lotta contro la tirannia egli partecipò, agli ordini del Che
Guevara, alla storica battaglia di Santa Clara. Dopo il trionfo
della Rivoluzione, nel gennaio del 1959, fu nominato capitano.
In seguito partecipò alla ricostruzione economica del
paese.
Pachungo fu nominato dirigente di una fabbrica di
zucchero, poi di un impianto di zolfo e altri metalli e nel 1.963
divenne il responsabile dell’Impresa delle Miniere. Nel 1.966 egli
partì per la Bolivia.
Pachungo accompagnò il Che nel lungo viaggio da Cuba
al Congo e quindi a Ñacahuazú in Bolivia, dove fu destinato al
distaccamento di avanguardia del nascente esercito guerrigliero.
Il suo ultimo combattimento fu quello di Quebrada del
Yuro, dove fu ferito a morte l’8 ottobre del 1967. Egli morì poco
dopo la mezzanotte, mentre i militari boliviani cercavano di
portarlo a La Higuera.
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