STORIA
Morte di un mercenario
di Jean Guy Allard
Il pilota
traditore ed agente della CIA Pedro Luis Díaz Lanz, che da anni
viveva a Miami in modo miserabile, costretto a dormire in
un’automobile per la mancanza di una casa, abbandonato dalla mafia
che tanto l’aveva adulato, si è tolto la vita “in circostanze non
ancora chiarite”.
Díaz Lanz, che
si era legato alla CIA, tradendo la Rivoluzione quando aveva
raggiunto il comando della Forza Area ribelle, “è morto ad 81 anni,
povero e deluso, colpito dalle turbe emotive che avevano seriamente
indebolito la sua salute negli ultimi anni”, ha annunciato la stampa
mafiosa di Miami.
Pilota dagli
anni ‘40, Díaz Lanz si era legato all’Esercito Ribelle, trasportando
armi dal Costa Rica e dal Venezuela sotto la copertura di voli
commerciali. Attraverso questa stessa rotta, mesi prima del trionfo
della Rivoluzione, l’agente della CIA Frank Sturgis, noto come Frank
Fiorini, spacciandosi per rivoluzionario, accompagnò Pedro Luis Díaz
Lanz e penetrò nella Sierra Maestra, portando un carico di armi per
l’insurrezione.
Poco dopo il
trionfo della Rivoluzione, il minuto ed imberbe pilota si legò al
traditore Huber Matos nelle sue cospirazioni e, scoperto, scappò dal
paese nel giugno 1959, per riunirsi a Miami con i suoi padroni
dell’intelligence nordamericana che, presto, lo utilizzarono nella
guerra sporca contro l’Isola.
Il 21 ottobre
1959, pilota uno dei due bombardieri B25 decollati da Pompano Beach
e mitraglia una manifestazione all’Avana, causando 2 morti e 45
feriti. Una pioggia di colpi gli toglie definitivamente la voglia di
entrare nello spazio aereo cubano.
AL LATO DEI
RESTI DELLA TIRANNIA
La sua
identità di agente è confermata dagli inviti, da parte di senatori
nordamericani di estrema destra, ad assistere alle sessioni
pubbliche del Congresso, al lato di una vera collezione dei residui
della dittatura di Batista. Sbirri come il generale Francisco
Tabernilla Dolz ed il figlio, colonnello Marcelo Tabernilla Palmeno,
capo dell’aviazione batistiana, l’ex capo del Servizio
d’Intelligence Militare, Manuel Ugalde Corrilo, e l’agente Rafael
Díaz Balart, ex sottosegretario agli Interni della tirannia e padre
degli attuali congressisti Lincoln e Mario Díaz Balart.
Davanti al
Sottocomitato di Sicurezza Interna del Senato nordamericano,
quest’anticomunista viscerale partecipa allo “show” per giustificare
le operazioni pianificate dalla CIA contro Cuba.
Quando la CIA
preparava la famosa Operazione 40, messa in piedi per disporre d’un
commando di agenti preparati nel terrorismo e la repressione, in
vista dell’invasione mercenaria di Playa Giron, Díaz Lanz appare al
lato di criminali come Luís Posada Carriles, Orlando Bosch, José
Basulto, Antonio Veciana, Rafael "Chi Chi" Quinterno, Rolando "El
Tigre" Masferrer, Eladio del Valle, Guillermo Novo Sampoll, Félix
Rodríguez Mendigutía, Virgilio Paz, José Dionisio "Charco de Sangre"
Suárez, Gaspar "Gasparito" Jiménez Escobedo e tante altre canaglie.
Addestrato a Fort
Bragg, Carolina del Nord, e a Fort Benning, Georgia, partecipa con
loro in innumerevoli azioni terroristiche.
SEGNALATO COME
COMPLICE DELL’OMICIDIO DI KENNEDY
Fabian Escalate,
ex capo dell’intelligence cubana, riferisce che Díaz Lanz fu
segnalato, quando s’indagava dall’Isola sulle circostanze
dell’assassinio del presidente John F. Kennedy, in varie relazioni
che parlavano di un gruppo di cubani a Dallas, il giorno 18 novembre
1963.
Si menziona
Pedreo Luis Días Lanz, in compagnia dei fratelli Novo Sampol, Luis
Posada Carriles, Orlando Bosh, Virgilio Paz e Antonio Veciana come i
possibili complici dell’omicidio, in un complotto che unisce la CIA
con la mafia italiana e la controrivoluzione cubanoamericana.
Marita Lorenz,
la spia reclutata da Frank Sturgis, spiegò al Comitato Speciale
d’Inchiesta sugli omicidi di John F. Kennedy, di suo fratello Robert
e di Martin Luther King, che un incontro a Miami, nella stessa casa
del terrorista Orlando Bosch, Díaz Lanz complottò con Lee Harvey
Oswald, pianificando un viaggio a Dallas, realizzato il successivo
15 novembre.
Díaz Lanz fu
intimo amico di David Ferrie, pilota d’origine cubana, che partecipò
al bombardamento dell’Avana: Ferrie fu interrogato dopo il crimine
circa i suoi legami con Jack Ruby, l’assassino di Oswald.
Nel 1989,
l’unica sorella di Díaz Lanz, Esther María, fu assassinata nella
stanza affittata al civico 542 di Jefferson Avenue, a South Beach,
Miami, accoltellata da un vicino. La polizia avrà bisogno di 6 mesi
per risolvere il delitto.
Abbandonato
alla sua sorte dalla CIA e dai capi terroristi, Díaz Lanz, si è
arrangiato, guadagnandosi da vivere con lavori mal pagati.
Da anziano,
uno stato d’estrema indigenza lo costringe a dormire in
un’automobile: non ha la possibilità di affittare una stanza.
La stampa
mafiosa afferma che l’ex membro dell’Operazione 40 “si è tolto la
vita con un colpo al petto”, mentre era a casa di un “fratello”,
sebbene ammette che la polizia continua ad indagare sulle
circostanze di questa sospettosa morte.
Appena è stata
resa nota la notizia dell’apparente suicidio, gli stessi capi di
Miami che l’avevano abbandonato, si sono affrettati a fare
l’apologia del “militante anticastrista” sui mezzi d’informazione
mafiosi.
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