STORIA
CUBA: UNA STORIA DI URAGANI
di GUSTAVO BECERRA ESTORINO
Gli uragani sono i fenomeni naturali che hanno provocato più
disastri nella storia di Cuba durante la stagione ciclonica, che
dura dal 1º giugno al 30 novembre. Questi fenomeni meteorologici
sono sistemi di bassa pressione, con venti forti che girano al
contrario delle lancette di un orologio e verso il centro del
fenomeno e possono raggiungere velocità di 330 Km. l¡ora con effetti
devastanti.
Originano, secondo l’epoca dell’anno, nell’Oceano Atlantico con il
43% del totale o nel Mar dei Caraibi con il 57% restante e si
dirigono verso ovest, per cui la traiettoria generalmente li spinge
verso le Isole dei Caraibi, la costa del Messico, sopra i Caraibi e
il Golfo del Messico o gli Stati Uniti, soprattutto la Florida e gli
Stati del Golfo.
Cuba si trova in un punto di frequente traiettoria degli uragani ed
è danneggiata da uno ogni due anni come media. Negli ultimi due
secoli l’hanno colpita più di 110 cicloni di questo tipo, tra i
quali 30 di categoria tra 3 e 5, considerati distruttivi.
Gli uragani si classificano in cinque categorie in base alla
velocità dei venti a livello del suolo; queste categorie che
appartengono a un scala denominata Saffir-Simpson, sono: Iª.- tra
119 y 153 Km l’ora; IIª, da 154 a 177 Km/o; IIIª, de 178 a 208 Km/o;
IVª, de 210 a 249 Km/o, e Vª, quelli con più di 250 Km/o.
La Tormenta di San Rafael è stata registrata come la prima che colpì
L’Avana nel mese d’ottobre del 1692, ma è a partire da quattro
grandi uragani del XX secolo, noti come il quartetto della morte,
che si raccontano più dettagliatamente i passaggi di questi cicloni.
Il primo tra quelli noti come il quartetto della morte giunse il 20
ottobre del 1926, quando passò sull’Isola de Pinos, oggi della
Gioventù e su L’Avana con venti di 230 – 250 Km. l’ora e lasciò 600
morti, provocando perdite per almeno 300 milioni di dollari,
divenendo uno dei più cari.
Il 9 novembre del 1932 passò il più catastrofico di tutti, perchè i
suoi venti erano di 250 Km. l’ora e la formazione di una marea di
tormenta nelle acque del sud di Camagûey originò un’ondata di sei
metri che inondò il paese della costa di Santa Cruz del Sur. Uccise
almeno tremila persone e i danni toccarono i 40 milioni di dollari.
In quell’occasione si registrò un valore minimo della pressione
atmosferica con 916 hectopascal, il più basso riportato in Cuba sino
ad oggi.
Il 18 ottobre del 1944 si generò il più intenso tra i quattro grandi
da un punto di vista meteorologico, anche se provocò un numero
minore di morti, dato che le vittime furono 300 nella capitale, in
una combinazione di forti venti con raffiche sostenute a 262 Km.
l’ora e piogge torrenziali.
Questo fortissimo sistema entrava nella limitata categoria cinque,
tra tutti quelli che hanno colpito Cuba.
Dal 4 al 7 ottobre del 1963, l’uragano Flora, con venti sino a 209
Km-o, inondò virtualmente il massiccio della Sierra Maestra e la
discesa dell’acqua che verso il mare cambiò il letto del fiume
Cauto, provocò la morte di un migliaio di contadini e incalcolabili
perdite economiche ed a partire da quella tragica esperienza il
nascente Governo Rivoluzionario decise di creare la Difesa Civile -
DC - e un servizio meteorologico che sino ad allora non esisteva.
Poco dopo il Consiglio di Stato promulgò, nel maggio del 1970, il
Decreto Legge 170 contro queste avversità e per la loro prevenzione
con preparativi, risposte e recupero e inoltre determinò le
responsabilità cittadine per diminuirne le conseguenze.
Da allora il sistema della DC di Cuba sperimenta un processo di
perfezionamento con il rafforzamento progressivo della sua politica,
che ha condotto all’ottenimento di risultati riconosciuti dagli
organismi internazionali, soprattutto per la riduzione delle
vulnerabilità nella tappa di prevenzione.
Nel 1980 apparve Allen, di categoria quattro, che passò a 100 Km. a
sud dell’Isola della Gioventù, mentre nel 2004 la banda est di
Charley giunse a 35 Km. da Punta del Este e i suoi venti a 70 Km.
l’ora danneggiarono 13 mila quintali di tuberi e due centri di
raccolta delle impresa della pesca di Pinar del Río.
Nel 1988, Gilbert (categoría quattro) provocò penetrazioni del mare
e intense piogge sull’Isola della Gioventù, anche se la sua
traiettoria era a 100 Km. di distanza.
Nel 2001, Michelle, sempre di categoria quattro, con venti a 160 Km.
l’ora e un cumulo di 161,4 millimetri di acqua, provocò danni alle
case, alle telecomunicazioni, l’agricoltura, la pesca e soprattutto
al turismo in Cayo Largo del Sur.
Nel settembre del 2004, l’uragano Iván fu catalogato di categoria 4
per i valori minimi della pressione atmosferica e la forza dei venti
massimi riportati al passaggio all’estremo occidentale di Pinar del
Río, dopo aver minacciato tutta l’Isola.
Il 7 luglio del 2005, Dennys, il primo ciclone tropicale che colpì
Cuba nel mese di luglio con venti superiori a 250 Km, l’ora, provocò
la morte di16 persone nella Sierra Maestra e sulla costa sud delle
province di Santiago de Cuba, Granma, Camagüey, Sancti Spíritus
Cienfuegos, Matanzas e L’Avana.
Finalmente uscì dall’Isola vicino alla capitale e i danni materiali
furono davvero notevoli.
Di recente la combinazione dei due forti uragani, Gustav ed Ike, ha
provocato la morte di sette persone e perdite valutate almeno
cinquemila milioni di dollari, soprattutto nel settore della casa e
dell’agricoltura.
I cubani hanno sempre saputo riprendersi dopo i disastri dovuti alla
devastazione di questi fenomeni atmosferici e dal 1959, dopo il
Trionfo della Rivoluzione, la preservazione della vita umana
costituisce il centro del lavoro di tutto il sistema della Difesa
Civile e del Governo.
Nè l’uragano più prolungato o il più devastatore della storia della
più grande delle Antille, nè il blocco degli Stati Uniti che dura da
50 anni sono riusciti a piegare lo spirito di lotta del popolo di
Cuba.
|