TURISMO
È ritornata l’Associazione di Mantova APAM a L’Avana
Il programma
predisposto, di visite nelle scuole e incontri con gli insegnanti è
molto impegnativo: oltre che alla Escuela Solidaridad con Panama
sono in calendario visite a tutte le istituzioni che l’associazione
mantovana sostiene: Sierra Maestra e William Soler de L’Avana,
Alfonso Valdes Cabrera di San Juan y Martines, Ormani Arenado Lonch
di Mantua; fuori dal previsto, la scuola per sordomuti René Vilches.
Incontrerò la
gente di Mantua a San Juan y Martines. A fine dicembre arriverà il
primo container organizzato dal GVC di Bologna, poi ne partirà un
altro con l’anno nuovo. Il materiale raccolto dall’Associazione di
Mantova è consistente: oltre alle carrozzelle per paraplegici,
materiale didattico e sportivo, zanzariere, ventilatori,
attrezzature per allestire laboratori per l’agricoltura, l’economia
domestica, la tecnica delle costruzioni, la sartoria e la
riparazione delle scarpe.
Rivedo Pilar, la
direttrice della Sierra Maestra in una grande festa che si è
conclusa, insieme ai bambini e agli insegnanti, cantando a
squarciagola Guantanamera e Cuba que linda es Cuba.
Poi via verso la
William Soler. Lungo il tragitto, in una strada secondaria, incrocio
una corriera che mi fa precipitare all’improvviso a Mantova: è una
corriera della APAM, inviata anni fa dalla nostra città. L’autista
se ne sta appoggiato ad una pianta e per la verità non capisco se
sta aspettando che la gente salga o se l’autobus è in panne, cosa
non improbabile per via dei pezzi di ricambio che scarseggiano,
anche se è proverbiale l’inventiva dei cubani di fronte ai problemi:
inventar e resolver è il motto. Il fatto è che quando mi vede
scendere per scattare la storica foto schizza immediatamente verso
il posto di guida.
La Villa dei Batista
La escuela
especial William Soler è una scuola per sordo-ciechi situata in
una splendida villa coloniale, con parco, piscina e maneggio per i
cavalli, appartenuta alla famiglia Batista (prima che Batista e la
sua famiglia fuggissero da Cuba con la borsa dell’oro) e dichiarata
dalla UNESCO “Patrimonio della Umanità”.
Prima della
visita e dell’incontro con i bambini la direttrice, una donna
afrocubana, mi racconta come funziona la scuola e, più in generale,
qual è la situazione dell’insieme delle scuole speciali a Cuba. Sono
14.000 i docenti, dei quali il 90% laureati: psicologi, pedagogisti,
logopedisti, psicopedagogisti, psicometristi e operatori di
sostegno. Le scuole sono 426, 51.000 gli alunni dei quali 15.937 in
regime residenziale, 28.365 seminterni e il rimanente con frequenza
solo sino al primo pomeriggio.
Tatiana, in una
conversazione precedente la visita, mi aveva spiegato in modo
dettagliato la situazione della scuola. L’accesso avviene dopo
visite specialistiche di un gruppo interdisciplinare composto da un
audiologo, un oftalmologo e un genetista. Il bambino viene accolto
nella scuola speciale quando è portatore di una sordocecità totale,
in caso contrario si fa il possibile per iscriverli nella scuola
normale. Le famiglie, e più in generale la comunità, vengono
coinvolte nei programmi di riabilitazione e tutte le spese sono a
carico dello Stato. Ogni bambino segue un percorso che corrisponde
alle sue necessità fisiche ed educative, l’obiettivo è quello di
consentire loro l’acquisizione di autonomia nell’espletamento delle
attività quotidiane. I bambini che abitano nella provincia de
L’Avana vengono portati a scuola da una corriera e tornano a casa la
sera, mentre per chi abita in altre province la permanenza a scuola
va dal lunedì al venerdì e il sabato e la domenica li trascorrono in
famiglia. Un dato è significativo: il rapporto tra personale
laureato e alunni è di uno a uno e quello tra lavoratori e alunni è
di due a uno. Lo sforzo compiuto è ammirevole, a maggior ragione se
si pensa che, a causa del blocco imposto, Cuba ha dovuto importare
apparecchiature per la lettura e la scrittura del Braille,
necessarie per l’apprendimento dei bambini ciechi, pagando
addirittura fino a 1000 dollari l’uno da altri mercati, articoli che
avrebbe potuto acquistare negli Stati Uniti a 700 dollari.
L’ultima tappa è
a San Juan y Martines, un sonnolento pueblo, dove si coltiva
tabacco e vengono prodotti i migliori sigari di Cuba, e quindi del
mondo. Alla scuola Alfonso Valdes Cabrera incontro anche gli amici
di Mantua, il giovanissimo direttore Raul e alcuni insegnanti.
L’accoglienza è
calorosa e l’abbraccio con Raul mi commuove. É passato un anno dalla
precedente visita a Mantua e siamo rimasti sempre in contatto via
internet. Raul mi chiede di Alessia, Mirco, Simone e Chiara, i
ragazzi e le ragazze che mi hanno accompagnato nel novembre del
2006. Rimane senza parole quando gli mostro la copia della «Gazzetta
di Mantova» che dedica due pagine alla storia della sua città e
all’esperienza che abbiamo compiuto nella scuola. Sprizza felicità
quando gli consegno il pezzo di ricambio per la macchina da cucire e
orgogliosamente mi mostra sul computer della scuola le foto delle
attività che hanno svolto e i lavori fatti dai bambini e dalle
bambine con il materiale che abbiamo consegnato loro lo scorso
anno. Gli confermo che con il prossimo container arriverà altro
materiale, così come era stato richiesto.
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