CUBAOGGI
I°FORUM SU CUBA E AMERICA LATINA
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Non possiamo che
esprimere una enorme soddisfazione per la piena riuscita del I° forum
internazionale “Cuba e America Latina: una alternativa possibile”
tenutosi a Roma il 31 ottobre e il 1 novembre, organizzato dal Comitato
“28 Giugno” in collaborazione con la rivista Nuestra America.
Un
successo sul piano della partecipazione – con la sala piena entrambe le
giornate nonostante il ponte festivo- e su quello della discussione.
Undici relazioni di alto livello, interventi delle forze politiche della
sinistra e di personalità.
Le
relazioni di Luciano Vasapollo, Raul Mordenti e Giulio Girardi per
l’Italia e quelle di Ricardo Antunes (Brasile), Hosea Jaffe (storico
militante antiapartheid in Sudafrica), Henry Veltemeyer (Canada) già
conosciuti per le loro opere al pubblico italiano, degli studiosi cubani
Esteban Morales Domingues e Hugo Pons Duarte, del responsabile
internazionale dei movimenti di appoggio alla Rivoluzione Bolivariana
del Venezuela Dozthor Zurlent, ed ancora degli spagnoli Diego Guerrero e
Rodrigo Rico Rios, di Remi Herrera (La Sorbona, Parigi), Francisco
Dominguez (Centro Studi sull’America Latina di Londra) e dello
statunitense James Cockroft, hanno illustrato a tutto campo i processi
in corso nel continente latinoamericano e documentato i motivi per i
quali oggi “il cuore progressista del mondo batte in America Latina” e
dell’inadeguatezza con cui la sinistra europea si misura con un processo
di avanzamento delle forze e delle esperienze popolari, rivoluzionarie e
progressiste di enorme interesse per tutti i progressisti del mondo.
Le
forze politiche della sinistra italiana – attraverso gli interventi di
Fabrizio Casari (PdCI), Fabio Amato (PRC), Mauro Bulgarelli (Verdi),
Luciano Pettinari (Sinistra DS) e Marco Santopadre (RdC) – si sono
misurati in modo più o meno convincente con i processi in corso in
America Latina, segno evidente che c’è urgenza di un approfondimento
politico di cui si sente tutto il ritardo.
Significativo anche l’intervento del rappresentante dell’ANPI a segnare
il legame tra le ragioni della resistenza antifascista e quella dei
popoli nel “patio trasero” degli Stati Uniti.
Il I°
Forum Internazionale “Cuba e America Latina: una alternativa possibile”
si è concluso con una risoluzione importante che verrà inviata e gestita
a livello nazionale ed internazionale in tutte le sedi in cui i temi
sollevati dal Forum si vanno imponendo nell’agenda politica delle forze
progressiste.
Il
documento finale è visibile e scaricabile dal sito del Comitato 28
Giugno. Gli atti con tutti gli interventi del Forum saranno pronti a
breve e verranno pubblicati in italiano e spagnolo per facilitarne la
circolazione a livello internazionale.
Il
Comitato 28 giugno saluta l’ottimo risultato di questo primo Forum che
segna un significativo passo in avanti qualitativo e organizzativo di
una esperienza politica originale ed unitaria di solidarietà con Cuba e
con lo sguardo rivolto a tutte le esperienze di cambiamento in corso in
America Latina.
Un
grazie a tutte e a tutti coloro che hanno partecipato e contribuito alla
piena riuscita del primo Forum con l’impegno di rinnovare questo
appuntamento già dal prossimo anno.
Il Comitato 28 Giugno
Risoluzione del I°
Forum "Cuba-America Latina. L'alternativa possibile"
Roma, 31 ottobre-1 novembre 2005
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In questo inizio del XXI° Secolo, il cuore progressista
del mondo sta battendo in America Latina. In questo processo la
Rivoluzione Cubana con Fidel Castro e la Rivoluzione Bolivariana con
Hugo Chavez rivestono un ruolo preminente e strategico.
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Il continente che ha sperimentato così duramente le
devastazioni del liberalismo e prima ancora delle dittature militari,
oggi sta ridando fiducia, speranza ed esperienza alle forze
progressiste in tutto il mondo, inclusa l’Europa dove, nei secoli
scorsi, nacquero le idee e le prime sperimentazioni tese ad un
cambiamento politico e sociale profondo.
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Movimenti indigeni e governi rivoluzionari, movimenti
sociali e governi progressisti, stanno costruendo una prospettiva
importante per l’America Latina.
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Stiamo costruendo una integrazione economica, sociale e
politica positiva dando vita all’ALBA come alternativa reale allo
scambio disuguale e all’egemonia USA rappresentato dall’ALCA.
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Stiamo difendendo la sovranità di ogni paese che si è
liberato o che si sta liberando dalla tirannia secolare del Washington
Consensus.
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Stiamo sperimentando Tele Sur come televisione tesa a
ridare dignità, identità, linguaggi comuni e indipendenza ai nostri
popoli in alternativa al monopolio USA sulle comunicazioni di massa.
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Per questo chiediamo al governo degli Stati Uniti la
cessazione immediata del blocco contro Cuba, delle minacce contro il
Venezuela, delle ingerenze contro l’Uruguay, la Colombia, il Brasile,
l’Argentina, il Nicaragua, la Bolivia, l’Ecuador, Haiti, Salvador.
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Stiamo costruendo la possibilità di uno sviluppo
fondato sul benessere dei nostri popoli e non sui parametri di
crescita imposti dai diktat del FMI e della Banca Mondiale.
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Stiamo ampliando la democrazia includendo nelle
discussioni e nella vita politica i settori popolari da sempre esclusi
dalla rappresentanza e dai diritti sociali fondamentali.
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Oggi in America Latina vogliamo contribuire
all’evoluzione della civiltà in controtendenza con il carattere
regressivo dimostrato dal capitalismo. In questo senso abbiamo
cominciato a parlare di Diritti dell’Umanità. Questo passaggio
rappresenta una evoluzione rispetto alla vecchia concezione
eurocentrista dei Diritti Umani individuali.
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Se in nome della democrazia e dei diritti umani si
fanno le guerre, si occupa e si bombardano paesi sovrani, si
imprigiona senza prove e si tortura, si pianificano attentati e colpi
di stato, significa che la concezione corrente dei diritti umani non
solo è strumentale ma è ormai inadeguata per un mondo dove i popoli –
e non più le vecchie potenze coloniali – diventano i protagonisti dei
Diritti dell’Umanità.
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Per questo chiediamo lo smantellamento delle basi
militari USA dall’Ecuador, dal Paraguay, dalla Colombia, dalla regione
amazzonica. Chiediamo l’annullamento del Plan Colombia e del Plan
patriota. Chiediamo la fine del terrorismo di stato USA contro Cuba,
Venezuela, contro i popoli colombiano, boliviano, ecuadoregno.
Chiediamo la liberazione dei Cinque patrioti cubani imprigionati negli
USA e l’estradizione del terrorista Posada Carriles in Venezuela.
Chiediamo in sostanza il rispetto della sovranità e dell'indipendenza
di ogni singolo paese che intende costruire il suo progetto attraverso
l'autodeterminazione del suo popolo e non con l'ingerenza e le
aggressioni esterne.
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Ci siamo riuniti a Roma nel I° Forum Internazionale
“Cuba-America Latina: l’alternativa possibile” per discutere e
confrontare le esperienze in corso in America Latina con quelle in
Europa. L’eurocentrismo ha impedito per troppi anni un confronto leale
tra le forze progressiste europee con quelle latinoamericane.
Tutto ciò ha portato spesso a incomprensioni, equivoci e talvolta
ingerenze che si sono rivelate errate. Oggi è tempo di voltare pagina
in queste relazioni. Se il cuore progressista del mondo batte in
America Latina è tempo che le forze progressiste europee comincino a
guardare con maggiore rispetto ciò che accade nel resto del mondo.
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In Italia ed in questo contesto, il Comitato 28 giugno
intende continuare la sua battaglia internazionalista al fianco di
Cuba e di Fidel, del Venezuela e di Chavez per riaffermare che nel XXI°
Secolo l'alternativa al liberalismo rimane il socialismo.
Roma,
1 novembre
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