Il
discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica di Cuba, Fidel
Castro Ruz, nel Giorno Internazionale dei Lavoratori, in Piazza della
Rivoluzione di fronte a personalità e combattenti di oltre 60 nazioni
che condividono con noi questo storico 1º Maggio
Stimati delegati al IVº
Incontro Emisferico di Lotta contro l'ALCA e per l'ALBA;
Cari compatrioti,
di fronte all'impero
più potente mai esistito nella storia dell'umanità, impegnato nella
distruzione della nostra identità di nazione indipendente nel passato e
più tardi di una Rivoluzione inevitabile, siamo qui, in questa gloriosa
Piazza, dopo 46 anni di eroica lotta contro la quale si sono infrante le
più perfide calunnie e i più grossolani crimini.
A 90 miglia da questa
potenza Cuba commette, e continuerà a commetterlo -nessuno ne dubiti-,
il peccato di esistere.
Appaiono sempre più
ridicole, vergognose e impotenti le menzogne della guerra cibernetica
che ipoteticamente Cuba si preparava a combattere, la grande menzogna
della fabbricazione di armi biologiche, nella quale è stato coinvolto
l'iracondo e bugiardo John Bolton, la cui cinica maschera viene
presentata, forse a ragione, come il simbolo perfetto dell'attuale
governo degli Stati Uniti.
È fallita la nuova
guerra ideologica con la radio e la TV anti cubane a capo di un branco
di emittenti sovversive con cui hanno invaso o hanno cercato di invadere
il nostro spazio elettronico; è fallito il tentativo di isolare Cuba in
ambito internazionale come la promozione di mercenari buoni a nulla e
il loro uso come cavalli di Troia all'interno del paese; le grossolane
azioni dell'Ufficio d'Interesse, diretto da un provocatore ben scelto e
addestrato per promuovere la propria espulsione con un ben meritato
calcio nel sedere; sono falliti i propositi di asfissiarci con
l'inasprimento del criminale blocco economico, commerciale e
finanziario.
Si rafforza invece la
credibilità di Cuba, si ampliano i suoi rapporti economici
internazionali e cresce il commercio con produttori agricoli degli
stessi Stati Uniti, malgrado i numerosi ostacoli imposti
dall'ingannatore e imbroglione inquilino della Casa Bianca.
E' fallita la manovra
per impedire al nostro paese l'uso del dollaro, oggi espulso
ignominiosamente dal nostro territorio, nel quale ha regnato, in una
tappa molto dura del periodo speciale, come un Luigi XVIº della
circolazione monetaria.
Tutti i progetti
d'aggressione contro il nostro popolo sono falliti.
Eccoci qui, più forti
che mai, più uniti, più decisi che mai a portare avanti l'eccezionale
opera della creazione di una società più giusta, più solidale, più
umana, più prospera, come una terra promessa già alla portata delle
nostre mani.
Tra tante sinistre
strategie contro la nostra Patria, il governo statunitense è ricorso
all'inclusione di Cuba in una spuria e cinica lista di paesi terroristi.
Questa settimana il
Dipartimento di Stato ha di nuovo pubblicato la lista aggiornata. In
modo perverso e canagliesco si afferma: "Cuba ha continuato ad opporsi
attivamente alla coalizione capeggiata dagli Stati Uniti, che combatte
una guerra contro il terrorismo mondiale".
Perché Cuba dovrebbe
seguire la direzione di un governo gangster e assassino?
Dopo l'11 settembre
del 2001 con l'atroce azione commessa contro le Torri Gemelle,
pianificata ed
eseguita da capi fanatici finanziariamente legati alla dinastia che
regna oggi nella Casa Bianca e che sono stati, inoltre, addestrati e
utilizzati dai servizi speciali degli Stati Uniti, la politica
dell'impero si è concentrata nella detta "crociata mondiale contro il
terrorismo" che è stata inventata contro Cuba, il Viet Nam ed altri
paesi e si è trasformata in una tragedia mondiale. E' stata proclamata
la dottrina nazista dell'attacco a sorpresa preventivo "contro qualsiasi
oscuro angolo del mondo".
Sono state
grossolanamente citate cifre di 60 o più nazioni come possibili bersagli
- tra le quali, ovviamente, Cuba. Nella lista citata l'Isola appare come
il primo luogo tra i possibili obiettivi.
Non c'è nulla di
strano se usiamo con il massimo disprezzo gli aggettivi più duri contro
queste demenziali minacce da ubriachi. Con questo pretesto sono
cominciate le guerre per combattere, ipoteticamente, il terrorismo.
L'11 settembre del
2001, Cuba aveva avvisato che era assurda una simile concezione
perché le guerre non daranno una soluzione dei problemi. I rapporti
diffusi in questi giorni dal Centro contro il Terrorismo degli Stati
Uniti rendono noto che nel 2004 le azioni terroriste significative sono
aumentate di ben tre volte rispetto al 2003 (651 contro 175) .
Il governo
statunitense ha scatenato l'ingiustificata invasione in Iraq, usando
come pretesto una precisa menzogna: l'esistenza di armi di distruzione
in massa. In realtà, cercavano il petrolio in una volgare guerra di
conquista.
L'ipocrita discorso di
Bush, secondo cui il mondo oggi è più sicuro di quattro anni fa, crolla
sotto il peso di così dolorose evidenze.
Quale credibilità può
meritare lo svergognato spaventapasseri elaborato dal Dipartimento di
Stato, che ha anche commesso l'errore di collocare in primo luogo il
paese a cui ispira minor timore e che può smascherare le sue spregevoli
menzogne?
Il governo degli Stati
Uniti commette anche la stupidità di affermare che "La cosa più
preoccupante è che questi Stati ( Cuba è il primo) hanno la capacità di
fabbricare armi di distruzione di massa e altre tecnologie
destabilizzanti che potrebbero cadere nelle mani dei terroristi ".
Questa dichiarazione è
divenuta pubblica proprio mentre John Bolton, lo squilibrato autore di
questa provocazione viene contestato da alcuni tra i più importanti
Servizi Segreti degli Stati Uniti, perchè costui si era accanito contro
alcuni onesti funzionari di queste entità che ebbero il coraggio di
opporsi alle sue depravate e insostenibili menzogne. Importanti mezzi di
comunicazione ed inoltre . ed è ancora più preoccupante per la mafia
assassina e guerrafondaia - i membri della Commissione degli Affari
Esteri del Senato sono sorpresi per la sua incredibile condotta.
I sinistri obiettivi
di tali menzogne sono noti. oltre all suo isterico comportamento, lo
scorso venerdì 29 aprile una nota di stampa ha informato che
l'illustrissimo Presidente degli Stati Uniti aveva appena ordinato al
Dipartimento del Tesoro la consegna di una forte cifra di fondi cubani
bloccati, per soddisfare un'altra richiesta della mafia estremista e
terrorista cubano - americana di Miami.
Ciò che veramente
appare incomprensibile e inspiegabile nella condotta del governo degli
Stati Uniti è che ha pubblicato il documento del Dipartimento di Stato
proprio nel momento in cui l'attuale amministrazione è coinvolta in uno
degli episodi più imbarazzanti e delicati delle sue avventure
terroriste, fatte di aggressioni e menzogne contro Cuba: saranno
stupidi?
Tutto il mondo sa chi
è Luis Posada Carriles, il più famoso e crudele terrorista dell'emisfero
occidentale, e come hanno scritto i più importanti organi stampa di
questa regione del pianeta costui è entrato nel territorio statunitense
ed ha chiesto asilo al Governo dell'Unione, i cui soldati muoiono ogni
giorno, e sono già quasi duemila, in nome di una guerra contro il
terrorismo scatenata dopo le tristi vicende dell'11 settembre del 2001.
I nostri compatrioti,
che hanno seguito da vicino questo scandalo senza precedenti, sanno bene
di cosa parlo. Molti in questo momento si domanderanno se
l'amministrazione di George W. Bush ha ormai partorito il mostro che
aveva, pesante, nel ventre. La risposta è che il parto continua ad
essere incredibilmente tardivo, anche se potrebbe mettere a
repentaglio la salute della madre e quella del figlio, nonostante tutte
le levatrici coinvolte nella delicata questione.
Negli ultimi tre
giorni ci siamo dedicati agli accordi e ai documenti firmati tra la
Repubblica Bolivariana del Venezuela e Cuba e soprattutto all'agenda
riferita alla visita del leader della Rivoluzione Bolivariana, il nostro
amato fratello, Hugo Chávez Frías, e agli storici progressi che in un
brevissimo periodo abbiamo realizzato in una rapida marcia verso
l'integrazione dei
popoli dell'America Latina e i Caraibi, duecento anni dopo l'inizio
delle lotte per l'indipendenza, dominati e saccheggiati fino ad oggi dal
colonialismo e dall'imperialismo che ci hanno portato ad una situazione
ormai insostenibile. Per tutto questo non ho potuto occuparmi
dell'importante situazione che si è creata con il singolare episodio del
ritorno del mostro nel luogo dov'è stato creato e addestrato per
eseguire una lunga serie di crimini commessi contro il popolo di Cuba ed
altre popolazioni.
Proprio oggi si
parlava di quel crimine commesso il 6 ottobre 1976 a Barbados con una
bomba che fece saltare in area l'aereo civile che trasportava 73
passeggeri, tutti morti; tra quella data e il giorno in cui è stato
ucciso il giovane italiano Fabio di Celmo in un albergo della capitale,
sono trascorsi 20 anni, 20 anni di delitti e di crimini commessi dai
governi degli Stati Uniti, con l'utilizzo di mercenari e terroristi come
Posada Carriles.
Non si possono
dimenticare 45 anni e più di aggressioni, invasioni mercenarie,
attacchi pirata, sabotaggi, guerra sporca che con un'atroce e spietato
blocco hanno provocato la morte di migliaia di cubani, vittime di quegli
atti terroristi.
Come può il governo
degli Stati Uniti e tanto meno quello odierno, accusare Cuba, la
vittima, e porla al primo punto della lista dei terroristi, quando quel
che dovrebbe fare è considerarla al primo luogo dei paesi che sono
stati vittime, per mezzo secolo, del terrorismo imperialista?
Sono quasi 72 ore che
siamo senza notizie del parto e così provvederò subito e lo farò nel
modo più breve possibile, considerando le circostanze e il vostro
sforzo, realizzato nelle ultime dodici ore. Vi fornisco le ultime
notizie ricevute :Il giornale Nuevo Herald ha informato il 29 aprile che
di fronte alla richiesta d'estradizione presentata dal Venezuela, i
complici del terrorista stavano provvedevano a rafforzare l'assistenza
legale. Il noto terrorista e complice di Posada Carriles, Santiago
Álvarez ha dichiarato che "Si sta dando maggior forza allo staff
legale, con avvocati di diversa provenienza".
Secondo il giornale,
tra gli avvocati assunti per assistere il terrorista c'è Kendall Coffey,
ex procuratore di Miami, capo del gruppo di avvocati che cercava di
legalizzare il sequestro del bambino Elián González. Anche Joaquín
Chafardet è stato assunto: egli è un avvocato mafioso ben noto in
Venezuela, che ha rappresentato Posada Carriles durante il processo a
Caracas per l'esplosione dell'aereo di Cubana ed è strettamente legato
a Ricardo Koesling, rappresentante della Fondazione Nazionale
Cubano-Americana in Venezuela e uno dei promotori dell'assedio
all'Ambasciata di Cuba durante il frustrato Colpo di Stato dell'11
aprile del 2002.
Le versioni citate dal
giornale parlano di una possibile apparizione di Posada Carriles
davanti alla stampa, molto presto.
Santiago Álvarez
Fernández Magriñat, lo stesso personaggio già citato, che ha
portato Posada Carriles da Isla Mujeres, in Messico, a Miami, tra il 16
e il 18 marzo, cioè, 44 giorni fa, in un'intervista concessa ieri a una
rete televisiva di Miami, ha detto con assoluta sfacciataggine che
Posada Carriles "sta bene, dipinge, ascolta notizie e legge".
Ha annunciato inoltre
che: "È molto probabile che nei prossimi giorni sia chiamato
dall'Immigrazione e potrete approfittare dell'occasione per incontrarlo
e parlare con lui. (...) che si prepara per i prossimi giorni per una
breve intervista che avverrà quando gli avvocati lo riterranno
opportuno, per informare su certi punti che necessitano risposte.
Secondo il Nuevo
Herald le fonti della capitale statunitense hanno confermato che la
richiesta d'asilo di Posada è stata accolta "come un secchio di acqua
gelata dagli alti circoli statunitensi ed ha creato una grande frizione
politica", ha dichiarato un alto funzionario che ha chiesto
l'anonimato. "E' il peggiore omento in cui poteva succedere".
Le informazioni
ricevute ieri indicano che l'amministrazione Bush non sa come
tirarsi fuori dal grave imbroglio, da questo imbarazzante problema.
Hanno una bomba a orologeria tra le mani. Si afferma inoltre che
persino la Fondazione Nazionale Cubano.Americana, principale protettrice
e finanziatrice di Posada Carriles, è preoccupata della possibilità che
questo affare possa insudiciare ancora di più la sua malconcia immagine
politica e i suoi dirigenti temono anche che il terrorista possa
esigere di più, perché conosce troppe cose.
Nei circoli della
stampa di New York si commenta che il governo degli Stati Uniti sta
realizzando negoziati con diversi paesi del Centro America, per
trasferire segretamente il terrorista in qualunque paese dell'area.
D'altra parte, si dice
che il governo di El Salvador avrebbe comunicato a quello degli Stati
Uniti per vie diverse che non vuole Posada Carriles nel proprio
territorio, ed è poco probabile che accolga il terrorista. Il paese di
destinazione finale dipenderà dalle pressioni che saprà esercitare il
Dipartimento di Stato.
I giornalisti
commentano anche che la denuncia cubana sull'argomento ha sorpreso
le autorità degli Stati Uniti, coscienti della sensibilità del tema ed
anno modificato qualunque intenzione iniziale di accettare Posada nel
loro territorio. Nei circoli politici di El Salvador si commenta che per
alcuni dirigenti del partito al governo, ARENA, sarebbe davvero un
problema non aiutare Posada!
L'ex ministro degli
Interni e impresario del caffè, Mario Acosta Oertel, molto amico di
Posada e della gente di Miami, sarebbe la persona incaricata per
risolvere il problema del trasferimento del terrorista in El Salvador.
La moglie di Acosta è
cugina del terrorista detenuto a Cuba, Otto René Rodríguez Llerena.
Secondo i giornalisti di un'importante catena TV degli USA i loro
colleghi di Miami sono convinti che Posada Carriles è nascosto in una
casa della Florida.
I reporter della
suddetta rete a Miami ritengono che il FBI sa dov'è Posada Carriles e
chi lo accompagna e non scartano l'idea che tra le varianti per
costringerlo ad abbandonare gli Stati Uniti verrà utilizzato il noto
procedimento: accusare la persona che gli offre l'alloggio e coloro che
l'hanno lasciato entrare negli USA e gli hanno concesso il permesso,
oltre alle persone che sanno com'è entrato nell'Unione, sanno dove si
trova e non dicono niente.
Questi giornalisti
affermano di non capire perché il FBI non ha arrestato Posada Carriles,
considerando che il terrorista è ricercato dalla giustizia venezuelana,
con un governo precedente a quello del Presidente Chávez. Si dice però
che non verrà consegnato al Venezuela perché il governo statunitense è
convinto che sarebbe come consegnarlo a Cuba.
Guardate che sofisma!
Proprio Cuba, che sin dal primo momento ha rinunciato al diritto di
giudicarlo, il più legittimo di tutti, perché erano cubani che
viaggiavano sull'aereo sabotato morirono in numero elevatissimo, vittime
dei crimini di questo mostro, creato e addestrato negli Stati Uniti e
usato per decine d'anni. In caso contrario come si potrebbe spiegare
tutto questo, come si potrebbe spiegare il ricatto svergognato a cui si
sottomette il governo della superpotenza più forte mai esistita?
Molti giornalisti
sostengono che il FBI starebbe valutando accuratamente lo scenario in
cui si muovono gli Stati Uniti e ritengono che l'amministrazione Bush
non ha ancora deciso come affrontare il caso, ipotizzando che quando
Posada apparirà in pubblico il FBI avrà già pronto un piano.
I giornalisti della
televisione di Miami commentano che i principali mass - media degli
Stati Uniti stanno seguendo le tracce di Posada ed alcuni sono sul
punto di trovarlo. Ci sono varie versioni secondo cui è il criminale è
nascosto in una villa molto costosa, valutata circa tre milioni di
dollari, che si trova in un quartiere esclusivo alla periferia di Miami.
Dev'essere lì il terrorista legge, ascolta notizie e dipinge, come un
novello Picasso, nella tana dell'impero la cui politica e i cui ideali
culturali, almeno quelli del governo in carica - sono avere pittori con
le mani che grondano sangue e cervelli che permettono di affermare
barbaramente "Abbiamo messo la bomba, e allora?" o ancora la famosa
farse riferita al giovane italiano Fabio di Celmo: "Era nel luogo
sbagliato e nel momento sbagliato."
Sembra adesso che lui,
il governo degli Stati Uniti e il Presidente dell'odierna
amministrazione si trovino nel luogo sbagliato e nel momento sbagliato.
Ed ecco che ciò che
non sono riusciti a fare i 180 mila uomini che lavorano nel Dipartimento
di Sicurezza, le 22 entità che cooperano e partecipano alla lotta contro
il terrorismo e alla protezione della sicurezza interna degli Stati
Uniti, né le 15 agenzie dei servizi segreti, che dispongono di centinaia
di migliaia di dollari di budget; ciò che non sono riusciti a trovare
loro, finiranno per trovarlo gli organi di stampa statunitensi!
Dicono anche che il
FBI non sorveglia l'area dove ipoteticamente si trova Posada e che
Eduardo Soto, l'avvocato del terrorista, ha preferito offrire le proprie
dichiarazioni e interviste pubbliche alla televisione spagnola, senza
considerare che in questo momento Posada è diventato il bersaglio
prioritario della maggioranza delle reti televisive del paese, che sono
mobilitate per incontrarlo e filmarlo; se il FBI non riuscirà a
trovarlo, la televisione lo farà di sicuro!.
In una lettera
recente, il Senatore repubblicano Norm Coleman del Dipartimento di
Sicurezza della Patria degli Stati Uniti, ha ricevuto una richiesta
d'asilo a nome di Posada Carriles.
Pochi giorni fa
l'Università delle Scienze Informatiche (UCI) investigando tra le norme
che stabiliscono le obbligazioni dell'avvocato o di colui che presenta
un documento di richiesta d'asilo ha rivelato che le leggi puniscono
la violazione di queste regole con vari anni di carcere. Cosa dirà la
legge su coloro che occupando alte e altissime cariche sono complici
noto terrorista, ne occultano la presenza consentendone l'entrata e,
ancora peggio, di coloro che contribuiscono alla sua entrata in
territorio statunitense senza il previo consenso delle autorità?
Che dire di un governo
paralizzato per un mese e mezzo, incapace di arrestare il terrorista e
tutti i suoi complici minori che hanno disubbidito agli ordini delle
autorità superiori?
La lettera del
Senatore dimostra che ci sono notizie su un documento gelosamente
custodito e che abbiamo cercato con molto interesse pochi giorni fa.
Cosa dice testualmente
quella lettera?
"Caro signor Hughes,
grazie per il tempo che mi ha dedicato per parlarle del signor Posada
Carriles. Come Lei sa, il signor Carriles ha ricevuto il condono
dall'ex Presidentessa Mireya Moscoso il 26 agosto 2004. L'avvocato del
signor Carriles ha saputo che questi è entrato negli Stati Uniti dal
Messico qualche settimana fa.
Ho trasmesso le Sue
preoccupazioni al Dipartimento di Sicurezza della Patria (DHS,
Departement of Homeland Security) che mi ha confermato che l'avvocato
del signor Carriles ha presentato una richiesta d'asilo per il suo
cliente. Per via degli atti di terrorismo da lui realizzati in passato e
che lui stesso ha ammesso di aver pianificato e portato a termine,
Carriles non è eleggibile per l'asilo. Il DHS non può confermare che
Posada Carriles è entrato nel paese, ma ha avvertito le principali
agenzie incaricate di applicare le leggi nel caso della sua possibile
presenza. Se lo si incontrerà, Posada Carriles dovrebbe affrontare una
deportazione immediata dagli Stati Uniti per via delle sue attività
terroriste precedenti. La ringrazio ancora del tempo dedicatomi.
Apprezzo il Suo consiglio e Le ratifico la mia disponibilità anche nel
futuro.
Con sincerità, Norm
Coleman Senato degli Stati Uniti."
Nei prossimi giorni ci
saranno notizie molto interessanti credo. Il governo degli Stati Uniti,
ricattato dagli stessi corvi che ha allevato, non ha avuto il coraggio
di applicare l'unica risorsa che gli restava: arrestare subito Posada
Carriles, rispettare le leggi nazionali e internazionali e metterlo a
disposizione del tribunale venezuelano che lo deve giudicare. Come ho
detto, Cuba ha rinunciato a giudicare Posada proprio per evitare che
avessero il benché minimo pretesto. In Venezuela c'è un governo
bolivariano che ha un enorme prestigio nel mondo, che si riempie di
giornalisti ogni volta che si vuole. Non c'è luogo migliore,
considerando che Cuba ha rinunciato al proprio diritto di giudicarlo.
Noi abbiamo detto che il Venezuela ha il diritto prioritario, ma che
accetteremmo anche un tribunale internazionale, assolutamente
imparziale, in un luogo convenuto tra le parti, pur di giudicare questo
assassino.
Che non è in realtà
un personaggio importante: l'importanza del personaggio è che rivela al
mondo l'immensa ipocrisia, le menzogne, le immoralità e il cinismo con
cui l'impero mantiene il mondo sottomesso. Questa è la cosa più
importante e non va dimenticato. Il mondo esige che sia giudichi
l'ingiustizia; il mondo esige che si giudichi l'ipocrisia, il mondo
esige che si giudichino i metodi imperiali per ingannare, dominare e
mantenere un dominio sempre più insostenibile sul mondo.
Ho promesso che non mi
sarei dilungato troppo, ora devo soltanto ringraziare chi ha parlato da
questa tribuna .
Temevamo che la
manifestazione si prolungasse. Sappiamo che è quasi estate, c'è un sole
forte, vi siete mobilitati, soprattutto gli abitanti della provincia
vicina, sin dalle 22:00 di ieri e che verso le 2:00 di notte eravate
già in movimento, per riunire in questa piazza un milione trecentomila
cittadini che non si possono vedere perché tutti gli spazi e tutti le
strade attorno alla Piazza sono piene zeppe di compatrioti.
Meritate il più
infinito riconoscimento per il vostro spirito rivoluzionario e
patriottico, per il vostro appoggio alla giusta causa, per questa
dimostrazione di dignità e di spirito rivoluzionario; per il silenzio e
l'attenzione con cui avete ascoltato le coraggiose, commoventi ed
eloquenti parole di tutti coloro che hanno parlato da questa tribuna
oggi, per approfondire la nostra informazione e le nostre conoscenze
sugli orrori commessi
dall'imperialismo
yankee contro i popoli dell'America Latina, che hanno rafforzato la
nostra fiducia e la nostra convinzione che i nostri popoli saranno
liberi e si uniranno strettamente per difendere le stesse cause che
difendiamo qui; con la stessa lingua con qui, loro ed altri hanno
usato... e anche coloro che parlano l'inglese, perché, alla fine, non è
difficile che quel popolo che in un epoca lontana ha combattuto contro
il colonialismo, che ha perduto molti figli combattendo contro il
fascismo, si unisca ai fratelli latino- americani nella lotta per
la giustizia, nella lotta per la verità, per la sopravvivenza della
nostra specie, che è oggi in pericolo.
Non dimenticheremo mai
questa manifestazione, non dimenticheremo mai le parole solidali
dei nostri fratelli del sud, del centro e del nord. La lingua non è un
ostacolo, perché tutti quanti parliamo lo spagnolo o il portoghese e
impareremo l'inglese, e un giorno coloro che parlano inglese impareranno
la lingua dei latino-americani, lo spagnolo e il portoghese.
Come ho detto di
recente - ed è diventato lo slogan della mobilitazione di oggi per il
1º Maggio: "...in questa terra, in quest'umanità c'è smania di
Giustizia!" e lo avete dimostrato qui oggi!
E quando guardo questa
gigantesca, insuperabile ed emozionata folla ricordo, come se fosse
oggi, quell'indimenticabile 15 ottobre del 1976, il momento in cui
davamo l'ultimo addio alle vittime del mostruoso sabotaggio contro
l'aereo cubano a Barbados, che mi fece esclamare: "Quando un popolo
energico e virile piange, l'ingiustizia trema!"
Lo vedremo!
Viva il XXXº
Anniversario - che ricordiamo in questo giorno - della gloriosa ed
esemplare vittoria dell'eroico popolo del Vietnam, che l'imperialismo
non dovrà mai dimenticare!
Patria o Morte!
Vinceremo!
(Traduzione di Gioia
Minuti)
reportage fotografico |
Samuel Hernandez |
Siporcuba
© |
clicca sulle foto per ingrandirle |
|
inizia l'attesa del 1° maggio |
uno dei cartello esposti in piazza |
sventolio di bandiere cubane |
il popolo in attesa |
un'altra immagine della piazza gremita |
il Paseo riempito di folla |
Fidel saluta Robert Marsh |
il saluto di Fidel a Giustino Di Celmo |
Fidel ascolta l'inno nazionale |
inizia il discorso di Fidel |
il saluto di Evo Morales |
il piccolo Elian con suo padre, Abel Prieto, Atilio Boron e Shafick
Handal |
altro cartello in piazza |
la folla assiste |
Pedro Ross Leal |
l'intervento di Silvio Rodriguez |
il discorso di Fidel |
panoramica della piazza |
Giustino Di Celmo parla alla folla |
altra immagine di Fidel |
denunciando Posada Carriles |
riflessivo |
Fidel e la bandiera |
in pausa |
un'altra immagine di Fidel |
Fidel si avvia alla fine del suo intervento |
cantando l'Internazionale |
ancora Fidel |
concludendo il discorso |
il saluto |
Messaggio agli intellettuali e agli artisti statunitensi
Letto dal
cantautore Silvio Rodríguez
Negli ultimi
giorni abbiamo denunciato un fatto molto grave e oltraggioso, sino ad
ora coperto dal silenzio dei grandi mezzi di diffusione, un fatto che se
lo si conoscesse negli Stati Uniti offenderebbe la coscienza di tutti
gli uomini e le donne onesti della patria di Lincoln.
Il governo di
questo paese auto proclamatosi leader mondiale della detta guerra contro
il terrorismo sta nascondendo nel suo territorio uno dei più noti
terroristi della storia contemporanea.
Esistono prove
indiscutibili che Luis Posada Carriles a altri terroristi di origine
cubana, tutti con lunghi precedenti criminali, sono protetti da alti
funzionari del governo degli Stati Uniti e dal nucleo fascista di Miami.
Cuba è stata uno
dei primi paesi a denunciare i mostruosi fatti dell’11 settembre del
2001 ed ad offrire proposte concrete di solidarietà al popolo
nordamericano.
Convinti che
nessuna causa può giustificare la morte di persone innocenti, noi
rivoluzionari cubani ci siamo commossi fortemente di fronte alle
terribili immagini indimenticabili dell’attacco alle Torri Gemelle.
Nello stesso tempo
con l’amara autorità morale che deriva dall’essere stati vittime di atti
simili per più di quarant’anni esigiamo che si castighino i responsabili
di crimini atroci come il sabotaggio di un aereo cubano che provocò la
morte di 73 civili, tra i quali la squadra giovanile di scherma di Cuba.
Il dolore che ha
lacerato e lacera da tanti anni le famiglie cubane non merita forse la
stessa attenzione delle famiglie che hanno perduto persone amate in quel
nefasto 11 settembre? Il terrorismo esercitato contro Cuba è forse
legittimo? In questo caso si giustificano i crimini contro la
popolazione civile?
Si pretende che la
coscienza del popolo nordamericano conviva con questa concezione,
carente del minimo senso dell’etica, tacendo questi fatti
indefinitamente?
Oggi chiediamo
agli intellettuali e agli artisti degli Stati Uniti, uomini e donne
amanti della verità, la pace e la verità che non permettano che le prove
presentate da Cuba siano ignorate e che si denunci con tutti mezzi di
comunicazione possibili l’esistenza nel seno della società nordamericana
di questa pericolosa coalizione terrorista.
Il popolo cubano
non vuole vendetta: aspetta che si faccia giustizia!
Casa de las Americas -
UNEAC - Unione degli scrittori e artisti di Cuba -UPEC - Unione
dei giornalisti di Cuba - Associazione Hermanos Saíz -
Accademia delle scienze di Cuba
Le parole di
Giustino di Celmo
Prima di tutto voglio
salutare con molto affetto questo meraviglioso popolo di Cuba e voglio
salutare con lo stesso affetto e il massimo rispetto Fidel Castro e
tutto il governo di Cuba, un gruppo meraviglioso!
Vorrei dire che io mi
sento come un cubano e voglio partecipare alle lotte che si combattono
in questo paese: la battaglia delle idee e soprattutto la battaglia per
la giustizia, perchè il mondo ha fame di questa parola.
Voglio dirvi che io
resterò qui sino all’ultimo istante della mia vita, perchè anche se
nessuno ci crederà, io vedo Fabio tutti i giorni per le strade
dell’Avana e nello stadio dove giocava al calcio.
Io passo tutti i
giorni davanti alla casa dove viveva e mi sembra così di prendermi cura
di lui, perchè un buon padre non abbandona mai i suoi figli.
Il Primo Maggio è una
festa meravigliosa e voi siete un popolo felice che può viverla
felicemente grazie a tutte le conquiste della Rivoluzione socialista
cubana. Gli altri paesi non hanno questa fortuna...
Ripeto che mi sento
cubano senza dimenticare la mia patria e la mia terra. In questi giorni
ho conosciuto a Cuba e ho scoperto un altro fantastico procedimento dei
diritti umani e ve lo racconto in due parole: ho conosciuto la compagna
Teté Puebla che mi ha chiesto nel Palazzo delle Convenzioni se la volevo
adottare come figlia e io le ho dato un bacio sulla fronte, come si fa
nel mio paese.
Questa bella festa è
oscurata dagli assassini che camminano liberi per le strade di grandi
città degli Stati Uniti. Sono assassini che hanno provocato la morte di
3478 vittime in questa piccola Isola, come è avvenuto con le vittime
delle Torri Gemelle di New York.
Io mi domando; perchè
tanto sangue se con la battaglia delle idee in politica ci si può
confrontare? Per questo io resto qui e farò intendere sempre e con
tutti i mezzi a disposizione che l’unica alternativa per l’umanità è
cambiare il sistema capitalista. È duro, molto duro, ma è la verità e
Fidel e il socialismo e Hugo Chávez e tutto il mondo progressista lo
comprendono.