CUBAOGGI


1°MAGGIO 2005 CON FIDEL

 


 

 

Il discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica di Cuba, Fidel Castro Ruz, nel  Giorno Internazionale dei Lavoratori,  in Piazza della Rivoluzione di fronte a personalità e combattenti di oltre 60 nazioni che condividono con noi questo storico  1º Maggio

 

Stimati delegati al IVº Incontro Emisferico di Lotta contro l'ALCA e per l'ALBA;

Cari compatrioti,

di fronte all'impero più potente mai esistito nella storia dell'umanità, impegnato nella distruzione  della nostra identità di nazione indipendente nel passato e più tardi di una Rivoluzione inevitabile, siamo qui, in questa gloriosa Piazza, dopo 46 anni di eroica lotta contro la quale si sono infrante le più perfide calunnie e i più grossolani crimini.

A 90 miglia da questa potenza Cuba commette, e continuerà a commetterlo -nessuno ne dubiti-, il peccato di esistere.

Appaiono sempre più ridicole, vergognose e impotenti le menzogne della guerra cibernetica che ipoteticamente Cuba si preparava a combattere, la grande menzogna della fabbricazione di armi biologiche, nella quale è stato coinvolto l'iracondo e bugiardo John Bolton, la cui cinica maschera viene presentata, forse a ragione, come il simbolo perfetto dell'attuale governo degli Stati Uniti.

È fallita la nuova guerra ideologica con la radio e la TV anti cubane a capo di un branco di emittenti sovversive con cui hanno invaso o hanno cercato di invadere il nostro spazio elettronico; è fallito il tentativo di isolare Cuba in ambito internazionale come  la promozione di mercenari buoni a nulla e il loro uso come cavalli di Troia all'interno del paese; le grossolane azioni dell'Ufficio d'Interesse, diretto da un provocatore ben scelto e addestrato per promuovere la propria espulsione con un ben meritato calcio nel sedere; sono falliti i propositi di asfissiarci con l'inasprimento del criminale blocco economico, commerciale e finanziario.

Si rafforza invece la credibilità di Cuba, si ampliano i suoi rapporti economici internazionali e cresce il commercio con produttori agricoli degli stessi Stati Uniti, malgrado i numerosi ostacoli imposti dall'ingannatore  e imbroglione inquilino della Casa Bianca.

E' fallita la manovra per impedire al nostro paese l'uso del dollaro, oggi espulso ignominiosamente dal nostro territorio, nel quale ha regnato, in una tappa molto dura del periodo speciale, come un Luigi XVIº della circolazione monetaria.

Tutti i progetti d'aggressione contro il nostro popolo sono falliti.

Eccoci qui, più forti che mai, più uniti, più decisi che mai a portare avanti l'eccezionale opera della creazione di una società più giusta, più solidale, più umana, più prospera, come una terra promessa già alla portata delle nostre mani.

Tra tante sinistre strategie contro la nostra Patria, il governo statunitense è ricorso all'inclusione di Cuba in una spuria e cinica lista di paesi terroristi.

Questa settimana il Dipartimento di Stato ha di nuovo pubblicato la lista aggiornata. In modo perverso e canagliesco si afferma: "Cuba ha continuato ad opporsi attivamente alla coalizione capeggiata dagli Stati Uniti, che combatte una guerra contro il terrorismo mondiale".

Perché  Cuba dovrebbe seguire la direzione di un governo gangster e assassino?

Dopo l'11 settembre del 2001 con l'atroce azione commessa contro le Torri Gemelle,

pianificata ed eseguita da capi fanatici finanziariamente legati alla dinastia che regna oggi nella Casa Bianca e che sono stati, inoltre, addestrati e utilizzati dai servizi speciali degli Stati Uniti, la politica dell'impero si è concentrata nella detta "crociata mondiale contro il terrorismo" che è stata inventata  contro Cuba, il Viet Nam ed altri paesi e si è  trasformata in una tragedia mondiale. E' stata proclamata la dottrina nazista dell'attacco a sorpresa preventivo "contro qualsiasi oscuro angolo del mondo".

Sono state grossolanamente citate cifre di 60 o più nazioni come possibili bersagli - tra le quali, ovviamente, Cuba. Nella lista citata l'Isola appare come il primo luogo tra i possibili obiettivi.

Non c'è nulla di strano se usiamo  con il massimo disprezzo gli aggettivi più duri contro queste demenziali minacce da ubriachi. Con questo pretesto sono cominciate le guerre per combattere, ipoteticamente, il terrorismo.

L'11 settembre del 2001, Cuba aveva  avvisato che era assurda una simile  concezione  perché le guerre non daranno una soluzione dei problemi. I rapporti diffusi in questi giorni dal Centro contro il Terrorismo degli Stati Uniti rendono noto che nel 2004 le azioni terroriste significative sono aumentate di ben tre volte rispetto al 2003 (651 contro 175) .

Il  governo statunitense ha scatenato l'ingiustificata invasione in Iraq, usando come pretesto una  precisa menzogna: l'esistenza di armi di distruzione in massa. In realtà, cercavano il petrolio in  una volgare guerra di conquista.

L'ipocrita discorso di Bush, secondo cui il mondo oggi è più sicuro di quattro anni fa, crolla sotto il peso di così  dolorose evidenze.

Quale credibilità può meritare lo svergognato spaventapasseri elaborato dal Dipartimento di Stato, che ha anche commesso l'errore di collocare in primo luogo il paese a cui ispira minor timore e che può smascherare le sue spregevoli menzogne?

Il governo degli Stati Uniti commette  anche la stupidità di affermare che "La cosa più preoccupante è che questi Stati ( Cuba è  il primo) hanno la capacità di fabbricare armi di distruzione di massa e altre tecnologie destabilizzanti che potrebbero cadere nelle mani dei terroristi ".

Questa dichiarazione è divenuta pubblica proprio mentre John Bolton, lo squilibrato autore di questa provocazione viene contestato da alcuni tra i più importanti Servizi Segreti degli Stati Uniti, perchè costui si era  accanito contro alcuni onesti funzionari di queste entità che ebbero il coraggio di opporsi alle sue depravate e insostenibili menzogne. Importanti mezzi di comunicazione ed inoltre . ed  è ancora più preoccupante per la mafia  assassina e guerrafondaia - i membri della Commissione degli Affari Esteri del Senato  sono sorpresi per la sua incredibile condotta.

I sinistri obiettivi di tali menzogne sono noti. oltre all suo isterico comportamento, lo scorso venerdì 29 aprile una nota di stampa ha informato che l'illustrissimo Presidente degli Stati Uniti aveva appena ordinato al Dipartimento del Tesoro la consegna di una forte cifra di fondi cubani bloccati, per soddisfare un'altra richiesta della mafia estremista e terrorista cubano - americana di Miami.

Ciò che  veramente appare incomprensibile e inspiegabile nella condotta del governo degli Stati Uniti è che ha pubblicato il  documento del Dipartimento di Stato proprio nel momento in cui l'attuale amministrazione è coinvolta in uno degli episodi più imbarazzanti e delicati delle sue avventure terroriste, fatte di aggressioni e menzogne contro Cuba: saranno stupidi?

Tutto il mondo sa chi è Luis Posada Carriles, il più famoso e crudele terrorista dell'emisfero occidentale, e come hanno scritto  i più importanti organi stampa di questa regione del pianeta costui  è entrato nel territorio statunitense ed ha chiesto asilo al Governo dell'Unione, i cui soldati muoiono ogni giorno, e sono già  quasi duemila,  in nome di una guerra contro il terrorismo scatenata dopo le  tristi vicende dell'11 settembre del 2001.

I nostri compatrioti, che hanno seguito da vicino questo scandalo senza precedenti, sanno bene di cosa parlo. Molti in questo momento si domanderanno se l'amministrazione di George W. Bush ha ormai partorito il mostro che aveva, pesante, nel ventre. La risposta è che il parto continua ad essere incredibilmente tardivo, anche se  potrebbe mettere a repentaglio  la salute della madre e quella del figlio, nonostante tutte le levatrici coinvolte nella delicata questione.

Negli ultimi tre giorni ci siamo dedicati agli accordi e ai documenti firmati tra la Repubblica Bolivariana del Venezuela e Cuba e soprattutto all'agenda riferita alla visita del leader della Rivoluzione Bolivariana, il nostro amato fratello, Hugo Chávez Frías, e agli storici progressi che in un brevissimo periodo abbiamo realizzato in una  rapida marcia verso

l'integrazione dei popoli dell'America Latina e i Caraibi, duecento anni dopo l'inizio delle lotte per l'indipendenza, dominati e saccheggiati fino ad oggi dal colonialismo e dall'imperialismo che ci hanno portato ad una situazione ormai insostenibile. Per tutto questo non ho potuto occuparmi dell'importante situazione che si è creata con il singolare episodio del ritorno del mostro nel luogo dov'è stato creato e addestrato per eseguire una lunga serie di crimini commessi contro il popolo di Cuba ed altre popolazioni.

Proprio oggi si parlava di quel crimine commesso il 6 ottobre 1976 a Barbados con una bomba che fece saltare in area l'aereo civile che trasportava  73 passeggeri, tutti morti; tra quella data e il giorno in cui è stato ucciso il giovane italiano Fabio di Celmo in un albergo della capitale, sono trascorsi 20 anni, 20 anni di delitti e di crimini commessi dai governi degli Stati Uniti, con l'utilizzo di mercenari e terroristi come Posada Carriles.

Non si possono dimenticare  45 anni e più di aggressioni, invasioni mercenarie, attacchi pirata, sabotaggi, guerra sporca che con un'atroce e spietato blocco hanno provocato la morte di migliaia di cubani, vittime di quegli atti terroristi.

Come può il governo degli Stati Uniti e tanto meno quello odierno, accusare Cuba, la vittima, e porla al primo punto della lista dei terroristi, quando quel che dovrebbe fare è considerarla  al primo luogo dei paesi che sono stati vittime, per mezzo secolo, del terrorismo imperialista?

Sono quasi 72 ore che siamo senza notizie del parto e così  provvederò subito e lo farò nel modo più breve possibile, considerando le circostanze e il vostro sforzo, realizzato nelle ultime dodici ore.  Vi fornisco le ultime notizie ricevute :Il giornale Nuevo Herald ha informato il 29 aprile che di fronte alla richiesta d'estradizione presentata dal Venezuela, i complici del terrorista stavano provvedevano a rafforzare l'assistenza legale. Il noto terrorista e complice di Posada Carriles, Santiago Álvarez ha dichiarato che "Si sta dando maggior forza  allo staff legale, con avvocati di diversa provenienza".

Secondo il giornale, tra gli avvocati assunti per assistere il terrorista c'è Kendall Coffey, ex procuratore di Miami, capo del gruppo di avvocati che cercava di legalizzare  il sequestro del bambino Elián González. Anche Joaquín Chafardet è stato assunto: egli è un avvocato mafioso ben noto in Venezuela, che ha  rappresentato Posada Carriles durante il processo a Caracas per l'esplosione dell'aereo di Cubana ed è  strettamente legato a Ricardo Koesling, rappresentante della Fondazione Nazionale Cubano-Americana in Venezuela e uno dei promotori dell'assedio all'Ambasciata di Cuba durante il frustrato Colpo di Stato dell'11 aprile del 2002.

Le versioni citate dal giornale parlano di una possibile apparizione di Posada  Carriles davanti alla stampa, molto presto.

Santiago Álvarez Fernández Magriñat, lo stesso personaggio già citato, che ha  portato Posada Carriles da Isla Mujeres, in Messico, a Miami, tra il 16 e il 18 marzo, cioè, 44 giorni fa, in un'intervista concessa ieri a una rete televisiva di Miami, ha detto con assoluta sfacciataggine che Posada Carriles "sta bene, dipinge, ascolta notizie e legge".

Ha annunciato inoltre che: "È molto probabile che nei prossimi giorni sia chiamato  dall'Immigrazione e potrete approfittare dell'occasione per incontrarlo e parlare con lui. (...) che si prepara per i prossimi giorni per una breve intervista  che avverrà  quando gli avvocati lo riterranno opportuno, per informare su certi punti che necessitano risposte.

Secondo il Nuevo Herald le fonti della capitale statunitense hanno confermato che la richiesta d'asilo di Posada è stata accolta "come un secchio di acqua gelata dagli alti circoli statunitensi ed ha creato una grande frizione politica", ha  dichiarato un alto funzionario che ha chiesto l'anonimato. "E' il peggiore omento in cui poteva succedere".

Le informazioni ricevute ieri indicano che l'amministrazione Bush non sa come  tirarsi fuori dal grave imbroglio, da questo imbarazzante problema. Hanno una bomba a  orologeria  tra le mani. Si afferma inoltre che persino la Fondazione Nazionale Cubano.Americana, principale protettrice e finanziatrice di Posada Carriles, è preoccupata della possibilità che questo affare possa insudiciare ancora di più la sua malconcia immagine politica e  i suoi dirigenti temono anche che il terrorista possa esigere di più, perché conosce troppe cose.

Nei circoli della stampa di New York si commenta che il governo degli Stati Uniti sta realizzando negoziati con diversi paesi del Centro America, per trasferire segretamente il terrorista in qualunque paese dell'area.

D'altra parte, si dice che il governo di El Salvador avrebbe comunicato a quello degli Stati Uniti per vie diverse che non vuole Posada Carriles nel proprio territorio, ed è poco probabile che accolga il terrorista. Il paese di destinazione finale dipenderà dalle pressioni che saprà esercitare il Dipartimento di Stato.

I giornalisti commentano anche che la denuncia cubana sull'argomento ha sorpreso  le autorità degli Stati Uniti, coscienti della sensibilità del tema ed anno modificato qualunque intenzione iniziale di accettare Posada nel loro territorio. Nei circoli politici di El Salvador si commenta che per alcuni dirigenti del partito al governo, ARENA, sarebbe davvero un problema non aiutare Posada!

L'ex ministro degli Interni e impresario del caffè, Mario Acosta Oertel, molto amico di Posada e della gente di Miami, sarebbe la persona incaricata per risolvere il problema del trasferimento del terrorista in El Salvador. 

La moglie di Acosta è cugina del terrorista detenuto a Cuba, Otto René Rodríguez Llerena. Secondo i giornalisti di un'importante catena TV degli USA i loro colleghi di Miami  sono convinti che Posada Carriles è nascosto in una casa della Florida.

I reporter della suddetta rete a Miami ritengono che il FBI sa dov'è  Posada Carriles e chi lo accompagna e non scartano l'idea che tra le varianti per costringerlo ad abbandonare gli Stati Uniti verrà utilizzato il noto procedimento:  accusare la persona che gli offre l'alloggio e coloro che l'hanno lasciato entrare negli USA  e gli hanno concesso il permesso, oltre alle persone che sanno com'è entrato nell'Unione, sanno dove si trova e non dicono niente.

Questi giornalisti affermano di non capire perché il FBI non ha arrestato Posada Carriles, considerando che il terrorista è ricercato dalla giustizia venezuelana, con un governo precedente a quello del Presidente Chávez. Si dice però  che non verrà consegnato al Venezuela perché il governo statunitense è convinto che sarebbe come consegnarlo a Cuba.

Guardate che sofisma! Proprio Cuba, che sin dal primo momento ha rinunciato al diritto di giudicarlo, il più legittimo di tutti, perché erano cubani che viaggiavano sull'aereo sabotato morirono in numero elevatissimo, vittime dei crimini di questo mostro, creato e addestrato negli Stati Uniti e usato per decine d'anni. In caso contrario come si potrebbe spiegare tutto questo, come si potrebbe spiegare il ricatto svergognato a cui si sottomette il governo della superpotenza più forte mai esistita?

Molti giornalisti sostengono che  il FBI starebbe valutando accuratamente lo scenario in cui si muovono gli Stati Uniti e ritengono che l'amministrazione Bush non ha ancora deciso come affrontare il caso, ipotizzando che quando Posada apparirà in pubblico il FBI avrà già pronto un piano.

I giornalisti della televisione di Miami commentano che i principali mass - media degli Stati Uniti stanno seguendo le tracce di Posada ed alcuni  sono sul punto di trovarlo. Ci sono varie versioni secondo cui è il criminale è nascosto in una villa molto costosa, valutata circa tre milioni di dollari, che si trova in un quartiere esclusivo alla periferia di Miami. Dev'essere lì il terrorista  legge, ascolta notizie e dipinge, come un novello Picasso, nella tana dell'impero la cui politica e i cui ideali culturali, almeno quelli del governo in carica - sono  avere pittori con le mani che grondano  sangue e cervelli che permettono  di affermare  barbaramente "Abbiamo messo la bomba, e allora?" o ancora la famosa farse riferita al giovane italiano Fabio di Celmo: "Era nel luogo sbagliato e nel momento sbagliato."

Sembra adesso che lui, il governo degli Stati Uniti e il Presidente dell'odierna amministrazione si trovino nel luogo sbagliato e nel momento sbagliato.

Ed ecco che ciò che non sono riusciti a fare i 180 mila uomini che lavorano nel Dipartimento di Sicurezza, le 22 entità che cooperano e partecipano alla lotta contro il terrorismo e alla protezione della sicurezza interna degli Stati Uniti, né le 15 agenzie dei servizi segreti, che dispongono di centinaia di migliaia di dollari di budget; ciò che non sono riusciti a trovare loro, finiranno per trovarlo gli organi di stampa statunitensi!

Dicono anche che il FBI non sorveglia l'area dove ipoteticamente si trova Posada e che Eduardo Soto, l'avvocato del terrorista, ha preferito offrire le proprie dichiarazioni e interviste pubbliche alla televisione spagnola, senza considerare che in questo momento Posada è diventato il bersaglio prioritario della maggioranza delle reti televisive del paese, che sono mobilitate per incontrarlo e filmarlo; se il FBI non riuscirà a trovarlo, la televisione lo farà di sicuro!.

In una lettera recente, il Senatore repubblicano Norm Coleman  del Dipartimento di Sicurezza della Patria degli Stati Uniti, ha ricevuto una richiesta d'asilo a nome di Posada Carriles.

Pochi giorni fa l'Università delle Scienze Informatiche (UCI) investigando tra le norme che stabiliscono le obbligazioni dell'avvocato o di colui che presenta un documento di richiesta d'asilo ha rivelato che  le leggi  puniscono la violazione di queste regole con vari anni di carcere. Cosa dirà la legge su coloro che occupando alte e altissime cariche sono complici noto terrorista, ne occultano la presenza  consentendone l'entrata e, ancora peggio, di coloro che contribuiscono alla sua entrata in territorio statunitense senza il previo consenso delle autorità? 

Che dire di un governo paralizzato per un mese e mezzo, incapace di arrestare il terrorista e tutti i suoi complici minori che hanno disubbidito agli ordini delle autorità superiori?

La lettera del Senatore dimostra che  ci sono notizie su un documento gelosamente custodito e che abbiamo cercato con molto interesse pochi giorni fa.

Cosa dice testualmente quella lettera?

"Caro signor Hughes, grazie per il tempo che mi ha dedicato per parlarle del signor Posada Carriles.  Come Lei sa, il signor Carriles ha ricevuto il condono dall'ex Presidentessa Mireya Moscoso il 26 agosto 2004. L'avvocato del signor Carriles ha saputo che questi è entrato negli Stati Uniti dal Messico qualche settimana fa.

Ho trasmesso le Sue preoccupazioni al Dipartimento di Sicurezza della Patria (DHS, Departement of Homeland Security) che mi ha confermato che l'avvocato del signor Carriles ha presentato una richiesta d'asilo per il suo cliente. Per via degli atti di terrorismo da lui realizzati in passato e che lui stesso ha ammesso di aver pianificato e portato a termine, Carriles non è eleggibile per l'asilo. Il DHS non può confermare che Posada Carriles è entrato nel paese, ma ha  avvertito le principali agenzie incaricate di applicare le leggi nel caso della sua possibile presenza. Se lo si incontrerà,  Posada Carriles dovrebbe affrontare una deportazione immediata dagli Stati Uniti per via delle  sue attività terroriste precedenti. La ringrazio ancora del tempo dedicatomi. Apprezzo il Suo consiglio e Le ratifico la mia disponibilità anche nel futuro.

Con sincerità, Norm Coleman Senato degli Stati Uniti."

Nei prossimi giorni ci saranno notizie molto interessanti credo. Il governo degli Stati Uniti, ricattato dagli stessi corvi che ha allevato, non ha avuto il coraggio di applicare l'unica risorsa che gli restava: arrestare subito Posada Carriles, rispettare  le leggi nazionali e internazionali e metterlo a disposizione del tribunale venezuelano che lo deve giudicare. Come ho detto, Cuba ha rinunciato a giudicare Posada proprio per evitare che avessero il benché minimo pretesto. In Venezuela c'è un governo bolivariano che ha un enorme prestigio nel mondo, che si riempie di giornalisti ogni volta che si vuole. Non c'è luogo migliore, considerando che Cuba ha rinunciato al proprio diritto di giudicarlo. Noi abbiamo  detto che il Venezuela ha il diritto prioritario, ma che accetteremmo anche un tribunale internazionale, assolutamente imparziale, in un luogo convenuto tra le parti, pur di giudicare questo assassino.

Che non è  in realtà un personaggio importante: l'importanza del personaggio è che rivela al mondo l'immensa ipocrisia, le menzogne, le immoralità e il cinismo con cui l'impero mantiene il mondo sottomesso. Questa è la cosa più importante e non va dimenticato. Il mondo esige che sia giudichi l'ingiustizia; il mondo esige che si giudichi  l'ipocrisia, il mondo esige che si  giudichino i metodi imperiali per ingannare, dominare e mantenere un dominio sempre più insostenibile sul mondo.

Ho promesso che non mi sarei dilungato troppo, ora devo soltanto ringraziare chi ha parlato da questa tribuna .

Temevamo che la manifestazione si prolungasse. Sappiamo che è quasi estate, c'è un sole forte,  vi siete mobilitati, soprattutto gli abitanti della provincia vicina, sin dalle  22:00 di ieri e che verso le 2:00 di notte eravate già in movimento, per riunire in questa piazza  un milione trecentomila cittadini che non si possono vedere perché tutti gli spazi e tutti le strade attorno alla Piazza sono piene zeppe di compatrioti.

Meritate il più infinito riconoscimento per il vostro spirito rivoluzionario e patriottico, per il vostro appoggio alla giusta causa, per questa dimostrazione di dignità e di spirito rivoluzionario; per il silenzio e l'attenzione con cui avete ascoltato le coraggiose, commoventi ed eloquenti parole di tutti coloro che hanno parlato da questa tribuna oggi, per approfondire la nostra informazione e le nostre conoscenze sugli orrori commessi

dall'imperialismo yankee contro i popoli dell'America Latina, che hanno rafforzato la nostra fiducia e la nostra convinzione che i nostri popoli saranno liberi e si uniranno strettamente per difendere le stesse cause che difendiamo qui; con la stessa lingua con qui, loro ed altri hanno usato... e anche coloro che parlano l'inglese, perché, alla fine, non è difficile che quel popolo che in un epoca lontana ha combattuto  contro il colonialismo, che ha perduto molti figli combattendo contro il fascismo, si unisca ai fratelli latino- americani  nella lotta per la giustizia, nella lotta per la verità, per la sopravvivenza della nostra specie, che è oggi in pericolo.

Non dimenticheremo mai questa manifestazione, non dimenticheremo mai le parole  solidali dei nostri fratelli del sud, del centro e del nord. La lingua non è un ostacolo, perché tutti quanti parliamo lo spagnolo o il portoghese e impareremo l'inglese, e un giorno coloro che parlano inglese impareranno la lingua dei latino-americani, lo spagnolo e il portoghese.

Come ho detto di recente - ed è diventato lo slogan della  mobilitazione di oggi per il 1º Maggio: "...in questa terra, in quest'umanità c'è smania di Giustizia!" e lo avete dimostrato qui oggi!

E quando guardo questa gigantesca, insuperabile ed emozionata folla ricordo, come se fosse oggi, quell'indimenticabile 15 ottobre del 1976, il momento in cui davamo l'ultimo addio alle vittime del mostruoso sabotaggio contro l'aereo cubano a Barbados, che mi fece esclamare: "Quando un popolo energico e virile piange, l'ingiustizia trema!"

Lo vedremo!

Viva il XXXº Anniversario - che ricordiamo in questo  giorno - della gloriosa ed esemplare vittoria dell'eroico popolo del Vietnam, che l'imperialismo non dovrà  mai dimenticare!

Patria o Morte!

Vinceremo!

(Traduzione di Gioia Minuti) 

reportage fotografico Samuel Hernandez Siporcuba © clicca sulle foto per ingrandirle

inizia l'attesa del 1° maggio

uno dei cartello esposti in piazza

sventolio di bandiere cubane

il popolo in attesa

un'altra immagine della piazza gremita

il Paseo riempito di folla

Fidel saluta Robert Marsh

il saluto di Fidel a Giustino Di Celmo

Fidel ascolta l'inno nazionale

inizia il discorso di Fidel

il saluto di Evo Morales

il piccolo Elian con suo padre, Abel Prieto, Atilio Boron e Shafick Handal

altro cartello in piazza

la folla assiste

Pedro Ross Leal

l'intervento di Silvio Rodriguez

il discorso di Fidel

panoramica della piazza

Giustino Di Celmo parla alla folla

altra immagine di Fidel

denunciando Posada Carriles

riflessivo

Fidel e la bandiera

in pausa

un'altra immagine di Fidel

Fidel si avvia alla fine del suo intervento

cantando l'Internazionale

ancora Fidel

concludendo il discorso

il saluto

 

Messaggio agli intellettuali e  agli artisti statunitensi

Letto dal cantautore Silvio Rodríguez

Negli ultimi giorni abbiamo denunciato un fatto molto grave e oltraggioso, sino ad ora coperto dal silenzio dei grandi mezzi di diffusione, un fatto che se lo si conoscesse negli Stati Uniti  offenderebbe la coscienza di tutti gli uomini e le donne onesti della patria di Lincoln.

Il governo di questo paese auto proclamatosi leader mondiale della detta guerra contro il terrorismo sta nascondendo nel suo territorio uno dei più noti terroristi della storia contemporanea.

Esistono prove indiscutibili che Luis Posada Carriles a altri terroristi di origine cubana, tutti con lunghi precedenti criminali, sono protetti da alti funzionari del governo degli Stati Uniti e dal nucleo fascista di Miami.

Cuba è stata uno dei primi paesi a denunciare i mostruosi fatti dell’11 settembre del 2001 ed ad offrire proposte concrete di solidarietà al popolo nordamericano.

Convinti che nessuna causa può giustificare la morte di persone innocenti, noi rivoluzionari cubani ci siamo commossi fortemente di fronte alle terribili immagini indimenticabili dell’attacco alle Torri Gemelle.   

Nello stesso tempo con l’amara autorità morale che deriva dall’essere stati vittime di atti simili per più di quarant’anni esigiamo che si castighino i responsabili di crimini atroci come il sabotaggio di un aereo cubano che provocò la morte di 73 civili, tra i quali la squadra giovanile di scherma di Cuba.

Il dolore che ha lacerato  e lacera da tanti anni le famiglie cubane non merita forse la stessa attenzione delle famiglie che hanno perduto persone amate in quel nefasto 11 settembre? Il terrorismo esercitato contro Cuba è forse legittimo? In questo caso si giustificano i crimini contro la popolazione civile?

Si pretende che la coscienza del popolo nordamericano conviva con questa concezione, carente del minimo senso dell’etica, tacendo questi fatti indefinitamente?

Oggi chiediamo agli intellettuali e agli artisti degli Stati Uniti, uomini e donne amanti della verità, la pace e la verità che non permettano che le prove presentate da Cuba siano ignorate e che si denunci con tutti mezzi di comunicazione possibili l’esistenza nel seno della società nordamericana di questa pericolosa coalizione terrorista.

Il popolo cubano non vuole vendetta: aspetta che si faccia giustizia!

Casa de las Americas - UNEAC - Unione degli scrittori e artisti di Cuba  -UPEC - Unione dei giornalisti di Cuba  - Associazione Hermanos Saíz  - Accademia delle scienze di Cuba  


 

 Le parole di Giustino di Celmo

Prima di tutto voglio salutare con molto affetto questo meraviglioso popolo di Cuba e voglio salutare con lo stesso affetto e il massimo rispetto Fidel Castro e tutto il governo di Cuba, un gruppo meraviglioso! 

Vorrei dire che io mi sento come un cubano e voglio partecipare alle lotte che si combattono in questo paese: la battaglia delle idee e soprattutto la battaglia per la giustizia, perchè il mondo ha fame di questa parola. 

Voglio dirvi che io resterò qui sino all’ultimo istante della mia vita, perchè anche se nessuno ci crederà, io vedo Fabio tutti i giorni per le strade dell’Avana e nello stadio dove giocava al calcio.

Io passo tutti i giorni davanti alla casa dove viveva e mi sembra così di prendermi cura di lui, perchè un buon padre non abbandona mai i suoi figli.

Il Primo Maggio è una festa meravigliosa e voi siete un popolo felice che può viverla felicemente grazie a tutte le conquiste della Rivoluzione socialista cubana. Gli altri paesi non hanno questa fortuna...

Ripeto che mi sento cubano senza dimenticare la mia patria e la mia terra.  In questi giorni ho conosciuto a Cuba e ho scoperto un altro fantastico procedimento dei diritti umani e ve lo racconto in due parole: ho conosciuto la compagna Teté Puebla che mi ha chiesto nel Palazzo delle Convenzioni se la volevo adottare come figlia e io le ho dato un bacio sulla fronte, come si fa nel mio paese.

Questa bella festa è oscurata dagli assassini che camminano liberi per le strade di grandi città degli Stati Uniti. Sono assassini che hanno provocato la morte di 3478 vittime in questa piccola Isola, come è avvenuto con le vittime delle Torri Gemelle di New York.

Io mi domando; perchè tanto sangue se con la battaglia delle idee in politica ci si può confrontare?  Per questo  io resto qui  e farò intendere sempre  e con  tutti i mezzi a disposizione che l’unica alternativa per l’umanità è cambiare il sistema capitalista. È duro, molto duro, ma è la verità e Fidel e il socialismo e Hugo Chávez e tutto il mondo progressista lo comprendono. 

 

 

 

info@siporcuba.it

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