Il Ministro degli
Esteri di Cuba ha sottolineato il carattere genocida del blocco
• Ma “Cuba va” come ha
indicato il Che al popolo dell’Isola
Il ministro degli
esteri Felipe Pérez Roque, ha riaffermato a Santa Clara il carattere
genocida del blocco economico, commerciale e finanziario che gli Stati
Uniti impongono da più di 45 anni a Cuba.
Egli ha definito
inaccettabile questa misura crudele, parlando nel teatro dell’Università
Centrale di las Villas Marta Abreu, nella stessa sala dove il 28
dicembre del 1959 venne consegnato a Che Guevara il titolo di Dott.
Honoris Causae in Pedagogia.
I presenti hanno
ricevuto una spiegazione esaustiva sul significato del blocco e sui
costi immensi per l’Isola, che ha perso 82 mila milioni di dollari,
equivalenti a 15 anni di sviluppo.
José Ramón Saborido,
rettore dell’università, ha consegnato al ministro una copia del titolo
dato a Che Guevara in quell’occasione e un disco compatto con le opere
del Comandante Guevara e il suo discorso dopo la consegna dei titolo
onorifico.
Durante l’incontro è
stato presentato il CD Room “Cuba contro il blocco”, che presenta e
spiega le terribili sanzioni dell’amministrazione nordamericana imposte
all’Isola, i danni per la popolazione e le più recenti misure contro
Cuba approvate dalla Casa Bianca.
Circa 10.000 persone si
sono riunite nella Piazza Che Guevara di Santa Clara per chiedere
l’eliminazione del blocco economico, commerciale e finanziario degli
Stati Uniti contro Cuba e il ministro Pérez Roque ha presieduto la
concentrazione, proprio pochi giorni prima di martedì 8 novembre,
quando si voterà nuovamente nella sede delle Nazioni Unite questa
illegittima misura unilaterale, crudele e genocida di Washington.
Pérez Roque ha detto
che in queste manifestazioni si riassume la volontà del popolo cubano di
non rinunciare ai sogni di giustizia e libertà nonostante i danni che
si subiscono, contro lo sviluppo e la vita per colpa delle leggi crudeli
la cui esistenza sarà di nuovo giudicata nella ONU.
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