CUBAOGGI
FONDAZIONE ITALIANA CHE
GUEVARA: CRONACA del 9°
INCONTRO SOCIALE
ANNUALE
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Il 40° anniversario
della morte del Che": un'occasione per approfondire la figura di Ernesto
Guevara... in occasione del nono incontro annuale dei soci dell’Archivio
Storico della Fondazione Italiana
Ernesto Che Guevara de La
Serna.
A Viterbo, sabato 29
settembre 2007, nel Palazzo della Provincia hanno partecipato alcuni
importanti studiosi di Guevara: l'ambasciatore venezuelano Rafael Lacava,
lo statunitense David Kunzle docente dell'Università di California e
massimo studioso dell'iconografia del Che, il polacco Zbigniew
Kowalewski, dell’Università di Polonia, l’italiano Aldo Zanchetta della
Fondazione omonima e l’editore Roberto Massari, presidente della
Fondazione che ha sede ad Acquapendente dove si trova anche la piú
grande biblioteca al mondo di testi dedicati a
Che Guevara.
"Nessuna celebrazione -
ha detto il presidente della Provincia
di Viterbo, Alessandro Mazzoli,
in apertura dell'appuntamento - perché ritengo giusto presentare questa
iniziativa come occasione culturale e di riflessione su una personalità
che ha travalicato molti confini. Un'occasione per capire quelle lotte,
esperienze e suggestioni in una lettura che possa coprire vari ambiti.
Perché conosciamo Che Guevara rivoluzionario e combattente che fa
dell'ideale l'unica ragione di vita fino alle estreme conseguenze; ma
conosciamo anche e sarebbe giusto approfondire la sua esperienza come
uomo di governo e uomo delle istituzioni, avendo ricoperto anche il
ruolo di ministro. Infine Che Guevara e la visione del mondo, cioè la
proiezione di quelle idealità e di quei valori su scala
internazionale" ...
La parola quindi all'ambasciatore
venezuelano... "Nato a Roma ma
"al 100 per 100
venezuelano, anche se sono orgoglioso delle mie origini italiane. Non mi
permetto di approfondire qui il pensiero del Che, ma rappresenta uno
stimolo per andare avanti di fronte agli ostacoli. La sua è una storia
interessante e innaffiata da un senso di ingiustizia che in quegli anni
si respirava in America latina. Lí oggi c'è un laboratorio di idee che
chiama l'Europa e anche l'Italia, è stata lanciata una proposta vera per
un mondo migliore. E in Venezuela oggi capiamo che non si puó rallentare
la marcia per un riscatto atteso da 200 anni: non siamo piú disposti a
inginocchiarci come accadeva fino a otto
o nove anni fa. Perché siamo riusciti finalmente a far sentire i
nostri concittadini, cittadini di fronte allo Stato".
L'ambasciatore
venezuelano ha inoltre parlato dei rapporti con Cuba. "Prima non si
sapeva neanche cosa fosse un medico in certe zone del nostro paese,
adesso grazie a Fidel c'è un medico cubano a meno di 500 metri da casa
di ogni abitante. L'analfabetismo, come certificato dall'Unesco, non
esiste piú, e grazie a Chavez è iniziato un processo profondamente
democratico, con elezioni controllate da tutti gli organismi possibili.
Tutto ció che facciamo viene sottoposto al popolo: questa è la nostra
rivoluzione. (Peró sui
media italiani l'informazione
su Venezuela e Cuba arriva molto distorta)".
La relazione di David Kunzle (Università di California) ha presentato
diapositive e spiegazioni di carattere estetico su alcune
interpretazioni pittoriche della figura del Che, mentre Zbigniew
Kowalewski (polacco) - che studia l'America latina dal 1961 e frequenta
Cuba dal 1968 - ha parlato dei progetti internazionalistici del Che,
soprattutto nei primi anni '60, portando delle nuove informazioni
inedite o sconosciute. Aldo Zanchetta ha collegato le nuove esperienze
del movimento dei popoli indigeni dell'Amerindia al pensiero del Che e
Roberto Massari ha parlato del lavoro che la Fondazione Guevara intende
continuare a fare, alzando sempre di più il livello teorico e
contrastando i processi di commercializzazione e sfruttamento
spettacolare della figura del Che: ancora una volta la sua enfasi è
stata posta sul messaggio etico del guevarismo che ancora necessita di
essere diffuso nel mondo e nel mondo politico in particolare.
Si è poi proiettato - per la prima volta in Italia - il
film di Leandro Katz, "El día que te quieras", sul
Che in Bolivia.
Roberto Massari è stato riconfermato (da parte dei soci
presenti) presidente della Fondazione Guevara, che egli stesso creò nel
1998 e che ha condotto tra mille difficoltà e ostacoli fino a questo
nono incontro sociale annuale.
Il tutto alla presenza un centinaio di persone (i soci
della Fondazione Guevara, livello nazionale sono circa 500) in una bella
atmosfera allegra e fraterna.
L'appuntamento è all'Ottobre 2008 (forse in Sicilia).
Concludendo... A Viterbo Che
Guevara è passato direttamente sotto la lente degli studiosi della
Fondazione omonima, anche
attraverso filmati e immagini. La Fondazione ogni anno pubblica
"Che Guevara. Quaderni della Fondazione", rivista sul personaggio
storico redatta e diretta da Roberto Massari e da un comitato di
redazione internazionale di cui fanno parte 4 italiani, 4 cubani, 2
boliviani, un brasiliano, un argentino, un peruviano, un francese, un
polacco e due statunitensi.
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