CUBAOGGI


A proposito di Cuba, di Fidel Castro Ruz, del Novecento e del comunismo

 

 

 

di Alessandro Leoni *

 

La notizia è ufficiale: il "comandante in capo" Fidel Castro Ruz ha abbandonato, formalmente, la plancia di comando di quella corazzata, ancorata dalla natura a 90 miglia dagli U$A che è stata ed è l'isola caraibica di Cuba.
A quarantanove anni da quando l'allora giovane leader del "Movimento Rivoluzionario 26 di Luglio", assumeva la funzione di Primo Ministro a La Habana si conclude lo stato di servizio di questo grande protagonista della Storia del Novecento, con la sua formale rinuncia ad ogni ruolo istituzionale. L'annuncio è stato ben organizzato, nel migliore stile del personaggio che ben prima dell'universale affermazione retorica della politica mediatica, ha sempre dimostrato una grande capacità, in lui genuina, naturale, alla comunicazione. Vale la pena di sottolineare come anche la sua ufficiale uscita di scena costituisca un atto politico destinato a contribuire al consolidamento del "regime rivoluzionario" cubano e, per tanto, al prestigio dell'idea stessa di rivoluzione. Idea certamente non uscita rafforzata dai tanti squallidi destini di chi l'ha, o per meglio dire avrebbe dovuto, personificare, rappresentare! Anche da tale constatazione risalta il valore, il ruolo internazionalista di Fidel Castro!

Non si tratta di coltivare un mito né, tanto meno, di parodiare la riproposizione del "culto della personalità", bensì di riconoscere le qualità eccezionali dell'uomo, del rivoluzionario e di aprire unaseria, onesta, qualificata riflessione, anche filosofica, sul rapporto fra masse, collettività, individui e politica. Fidel è vivo e per quanto possa esserlo un uomo di ottantadue anni in buona forma fisica e, soprattutto, mentale ! La rinuncia all'esercizio della funzione dirigente non significa, certamente, l'abbandono della politica e sicuramente non mancherà di dare il proprio contributo al dibattito teorico-culturale che permea la sinistra classista, rivoluzionaria internazionale. Anzi liberatosi dei suoi impegni statuali potrà con maggiore sistematica puntualità e "libertà" avventurarsi nella riflessione, nei giudizi, nell'elaborazione. Noi tutti, comunisti, rivoluzionari, antimperialisti, sinceri democratici progressisti sappiamo quanto ce ne sia necessità ! Lo squallore del panorama politico, culturale ed etico-morale nel quale sta svanendo la dignità della politica nel nostro occidente dovrà pur trovare una, estrema, linea di resistenza, d'opposizione ; nell'opera, nell'esperienza, nella statura umana e politica del comandante Fidel Castro possiamo, dobbiamo, poter trarre ispirazione e necessario sostegno ! Anche per questo saremo debitori nei confronti della "Rivoluzione cubana" e dei suoi protagonisti, primi fra tutti Fidel e Raul Castro, Ernesto Guevara Lynch, Camilo Cienfuegos. Eccetera.



* coordinatore regionale toscano di Essere comunisti (Prc)

 

 

 

 

 

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