Il 29 Gennaio è stata realizzata la celebrazione del Giorno
della Memoria, presso la sede della Dante Alighieri, Comitato
dell’Avana, con la presenza dell’Ambasciatore d’Italia, Domenico
Vecchione, il Consigliere Culturale, Sig. Marco Giovini, e
la Direttrice della
Dante, Signora Giuseppina Moscatelli, cosi come i professori e gli
studenti dell’ istituzione. I membri della presidenza hanno riferito che
il Governo d’Italia, da dieci anni fa, ha deciso per legge la
celebrazione ufficiale del 27 Gennaio, per avere presente la “Shoa”,
come gli ebrei chiamano questo fatto, per ricordare tantissimi ebrei
morti nei campi di concentramenti per l’omicidio nazista: più di sei
milioni di persone sterminate nelle camere a gas, negli sperimenti
chimici e biologici come se fossero stati animali. Questo atto spietato
deve essere ricordato ogni anno per evitare disumani massacri di questo
tipo nel futuro ed evitare la intolleranza nelle relazioni umane. Si è
parlato sulla scelta di quella data in cui è successo l’importante
avvenimento del 27 Gennaio 1944, quando le truppe sovietiche hanno
liberato gli ultimi prigionieri del campo di concentramento di
Auschwitz, in Polonia. Si è anche mostrato un documentario con alcune
molte eloquente interviste fatte allo scrittore e filosofo italiano di
origine ebraica Primo Levi, che è stato prigioniero e liberato
dall’Esercito Rosso.
Hanno ringraziato l’Ambasciata d’Italia per l’iniziativa di
quest’atto e tutti i presenti hanno dimostrato la loro solidarietà con
la dimensione storica della commemorazione. Si è anche deplorato
l’evidenza d’intolleranza in Palestina, in particolare a Gaza e
Cisgiordania, dove le generazione seguenti d’ebrei, tramite l’Esercito
d’Israele, compiono massacri di palestinesi e si è fatto un urgente
richiamo per fermare al più presto possibile questa sanguinosa e cruenta
guerra.
Anche una cittadina uruguaiana ha raccontato che nel suo
paese, a Montevideo, una prigione dove furono stati torturati e
assassinati prigionieri politici nella passata dettatura fascista alcune
anni fa è diventata un supermercato e questo non aiuta a mantenere viva
la memoria storica del popolo contro gli assassini.
Ernesto Marziota