“Abbiamo tollerato
40 anni di ridicole menzogne...”
Pasquale Serrano, di
Rebelión, ha scritto che incredibilmente i gioielli della corona e il
suo palazzo non fanno parte, per Forbes, del Patrimonio Personale della
Regina d’Inghilterra, mentre il Palazzo delle Convenzioni dell’Avana,
dove si svolgono solamente convegni e incontri internazionali e dove
nessuno ha mai pagato il biglietto per entrare, si calcola nel
caunniosamemente presunto Patrimonio Personale di Fidel Castro, sempre
secondo la bugiarda rivista Forbes.
Quanto guadagna Forbes
pubblicando questi dati invenatati? Chi la paga? La riposta è
elementare...
Il presidente Fidel
Castro ha affermato d’essere stanco delle calunnie e delle menzogne di
questa rivista degli USA e per questo ha parlato alla televisione, per
dichiarare una volta per tutte e per tutti, soprattutto per i cubani, la
verità.
Da anni Forbes svolge
una campagna di calunnie contro Fidel Castro per screditare la
Rivoluzione e i suoi leaders: Forbes insinua che le immense fortune
(inesistenti) del leader della Rivoluzione sono, tra l’altro, i guadagni
che derivano dal settore bio tecnologico e a queste infami accuse hanno
risposto Concepcion Campa e Augustin Lage che dirige il Centro di
Immunologia Molecolare di Cuba, dove si lavora la produzione scientifica
e di diversi farmaci per combattere il cancro.
Concepición Campa è la
presidentessa e direttrice generale dell'Istituto Finlay, un Centro
d’Investigazioni e di Produzione di Vaccini e Sieri, dal 1989.
Il ministro presidente
del Banco Centrale di Cuba, Francisco Soberón ha fatto il punto
sull’economia cubana sottolineando che Forbes stava offendendo tutta la
popolazione cubana. Sono intervenuti nella trasmissione anche il
ministro alla Cultura, Abel Prieto e lo storiografo dell'Avana, Eusebio
Leal, che hanno mobilitato la solidarietà di migliaia di intellettuali
stranieri con l'Isola.
Fidel ha detto che
erano anni che pensava di rispondere a Forbes, ma nel 2004 aveva troppo
da fare per perdere tempo con il libello e non si poteva distrarre. “La
nostra Rivoluzione non bada alle calunnie di cui si nutrono i nostri
nemici, ma era tempo di smascherare i propositi di questa disgustosa
pubblicazione statunitense che mi ripugna”, ha dichiarato Fidel, che ha
sfidato i suoi detrattori a denunciare un solo conto bancario nel mondo
a suo nome.
“Se possono, io me ne
vado, mi dimetto” ha dichiarato sfidando i bugiardi.
Fidel Castro ha anche
usato il linguaggio del baseball, dicendo:
“Mi hanno passato una
palla di quelle che tirerò fuori per il center field”.
Fidel ha dettagliato
la distanza tra Cuba e se stesso con personaggi come l’ex presidente
dello Zaire, già deceduto, Mobutu Sese Seko, al quale le fu attribuita
una fortuna di 40 mila milioni di dollari e dai miliardari ladri e
saccheggiatori che l'impero ha sempre aiutato e protetto.
Inoltre ha ricordato
di non provenire da una famiglia umile, perchè suo padre possedeva molte
terre che poi al trionfo della Rivoluzione, nel 1959, furono distribuite
tutte ai contadini.
“Tutta la mia fortuna,
signor George W. Bush entra nel taschino della sua camicia”, ha
dichiarato rivolgendosi al duce degli USA.
La rivista Forbes,
portavoce dei gruppi di potere statunitensi, ha diffuso nuovamente in un
articolo l’elenco in cui situa Fidel Castro tra i 10 governanti più
ricchi del mondo.