In questi giorni, con il comitato,
Alberto Granado ha incontrato il sindacato italiano dei Medici
Italiani in congresso pontificando idee, progetti e nuova solidarietà,
oltre mille studenti del liceo scientifico, amministrazioni comunali,
i neo-eletti alla regione Lazio come l'onorevole Mario Michelangeli
della regione Lazio e l'onorevole Antonietta Grosso (del comitato),
Riccardo Fortuna onorevole della Provincia di Viterbo, presidente
commissione cultura (tra i fondatori del comitato), il presidente DS
della Commissione Politiche Culturali Municipio Roma XVI Paolo Masini.
Positiva la eco sulla stampa, l'incontro con l'Europarlamentare
onorevole Marco Rizzo, la trasmissione "Parlamento In" incredibilmente
di mediaset e delle reti di Berlusconi quanto lo sarà la trasmissione
più vista in Italia "Domenica In" con Mara Venier, presente Gianni
Minà (che l'ha organizzata) ed il musicista cubano di Mambo Augusto
Enriquez con la sua orchestra presente in Italia.
Continua l'impegno per una battaglia
delle idee dalla parte di Cuba, di un mondo migliore.
INCONTRI
Domenica, a Roma, ho incontrato Alberto Granado. Quello
del viaggio in motocicletta con il Che per mezza America
Latina.
Sono due giorni che cerco di scrivere qualche commento
degno dell’occasione, qualcosa di non banale che rispetti la
straordinarietà dell’occasione. Ma non ci riesco. Qualsiasi cosa
sembra avere un sapore scialbo, sembra una brutta accozzaglia di
parole e sentimenti troppo poveri per descrivere quello che è stato.
Nessuna santificazione, per carità! Lontano ogni scivolamento nella
mitizzazione, che suona insulto per un uomo così. Ma la rottura fra
l’idea che uno si fa di uomini straordinari, e la semplicità con cui
si presenta Granado, la sua stretta di mano timida e il suo parlare
sicuro, è una cosa che diventa sensazione e ti sbatte addosso
rinfacciandoti la tua ingenuità.
La mia domanda su quanto ci fosse di vero nell’immagine
che abbiamo ricevuto del Che come eroe romantico, come
idealista donchisciottesco e quanto invece le sue fossero scelte
meditate e concrete di un rivoluzionario serio, ha suscitato un gesto
di approvazione in Granado, e lui l’ha utilizzata per ribadire che il
Che era un uomo. Certamente con doti straordinarie, ma un uomo,
con i suoi limiti e difetti, e che ha combattuto perché ha deciso di
farlo. Si vedeva che parlava anche di sé stesso, e che rivendicava una
dimensione che al Che è stata già sottratta: essere uomo, nel
proprio tempo, con le proprie responsabilità.
Ha detto che il Che (che lui chiama Ernesto)
rispettava tre principi morali, cui non derogava mai: non dire mai una
menzogna, né accettarla; non far fare ad altri ciò che toccava a lui;
comportarsi sempre in conformità ai principi che professava. Ha
aggiunto, sorridendo ironicamente e con uno sguardo particolarmente
luminoso, che quindi non è difficile essere come il Che: basta
osservare questi precetti.
Abbiamo sorriso tutti, consapevoli che quando fai
riferimento alla coscienza di gente come Ernesto Guevara sai bene che
non sei all’altezza, e che tutto quello che puoi fare è sentire dalla
voce del suo amico di gioventù che la tua lotta, la tua scelta di
vita, incomparabilmente più mediocre e comoda della sua, è oggi utile.
Ci ha un po’ stupiti, quando ha detto che bisogna
affidarsi ai giovani, perché il futuro è loro. Non ci aspettavamo che
un vecchio potesse sentire il cambiamento dei tempi come un fatto
positivo. Ma Alberto Granado non è un vecchio qualsiasi. Ha conosciuto
il Che Guevara, e questo patrimonio lo ha reso ricco di una ricchezza
speciale.
Forse qualche maglietta in meno e qualche libro in
più, ci farebbero assaporare meglio il grande frutto che Ernesto
Guevara de Le Serna ha coltivato: l’Uomo Nuovo.
Fraterni saluti.
Giovanni Morsillo
Partito dei Comunisti Italiani Sezione "T. Filancia" - Roccasecca