CUBAOGGI


NASCE ITALIA-CUBA DELLA TUSCIA

 


 

Nasce, in Etruria, un nuovo ramo dell'albero "Italia-Cuba": il Circolo della Tuscia

 

NATO il CIRCOLO ITALIA-CUBA della TUSCIA nel comprensorio di Bracciano (Roma)

 

Tutto č iniziato, direi coerentemente, alla Festa Rossoverde del comprensorio di Bracciano (Roma), a Manziana, borgo medievale che da colline verdissime si sporge sull'antico lago vulcanico. Alla festa di Rifondazione, Comunisti Italiani, Verdi e associazioni varie avevamo chiesto, noi due soci del Circolo di Roma da poco trasferiti fuori dalle mefitiche brume della capitale, di poter allestire uno stand dell'Associazione. E ben ce ne incolse. Nel senso che per tre giorni e tre movimentatissime e affollate serate, tra fettuccine ai funghi del Cimino e canti di lotta e memoria degli straordinari "Sbronzi di Riace", pizziche e saltarelli, il nostro stand dalla bandiera svettante divenne ricettacolo di curiosi, interessati, appassionati, nostalgici, ragazzi che di nulla sapevano se non del Che. Il bicchierino di rum di prammatica corredeva una voglia di conoscere e di darsi da fare che ci ha lasciati di stucco. Ma come, la provincia... Invece la provincia, almeno questa provincia, a guardarla da vicino čun susseguirsi di montarozzi di talpe, basta smuovere il terreno con un bastoncino ed č tutto un fermento di corridoi, canaletti, aperture, incroci. Ci sono, felicemente lontani dalle cupole, i militanti dei partiti di sinistra, saldamente ancorati al territorio, ma spesso con uno sguardo che cerca oltre l'orizzonte, oltre i mari, glocal, come si dice. Ci sono cani sciolti, sopravvissuti con onore alle intemperie e alle derive di decenni. Ci sono gli equi e solidali, gli ecologisti a guardia di un territorio ancora saldo, ma assediato da appetiti voraci e cinici. Ci sono quelli delle musiche popolari, delle antiche tradizioni, spesso perseguite con infernale perizia informatica, della gastronomia anti-cibospazzatura, delle escursioni alla ricerca dal capo vaccaio e della taccola. E dunque non ci potevano non essere i "cubani", ora anche bolivariani e, come si potrebbe dire?, moralesiani. Nei tre giorni della festa avevamo raccolto una cinquantina di indirizzi di "interessati". Li abbiamo inseguiti subito, telematicamente e telefonicamente. Si sono presentati tutti quanti e 23 si sono iscritti, per ora. Altri sono in dirittura d'arrivo. Cosė č nato un robusto bimbetto, il Circolo della Tuscia, con "giurisdizione" sull'Alto Lazio, province di Roma Nord (escluso litorale) e Viterbo E' successo in una simpatica sede, che ora condividiamo con le forze progressiste organizzate, e con la partecipazione di Yahazimell Fernandez Silva, giovane neoconsole di Cuba in Italia che deve il suo sinfonico nome a un papā innamorato della causa palestinese. C'era, a introdurre, Franco Costanzi, del direttivo nazionale e non c'era, perchč bloccata dalla febbre del figlioletto, Ruxandra Guillama Camba, consigliera culturale dell'ambasciata. Ha presentato Sandra Paganini, compagna del circolo di Roma che č anche l'iniziatrice e promotrice dell'intera impresa. Abbiamo raccontato cosa fa l'Associazione e cosa vorremmo fare anche noi. Abbiamo parlato del mondo in cui Cuba č inserita e sul quale getta la sua luce e le sue veritā contro l'imperialismo. Partiremo subito con un cineforum, sennō che ci stavo a fare io. Ci sembra che sia andata bene. Tanto bene che, nel brindisi finale, sono svaporate ben tre bottiglie di Habana Club

Fulvio Grimaldi

italiacubatuscia@libero.it

 

 

info@siporcuba.it

 HyperCounter