L’uragano Charley,
l’uragano Francis, l’uragano Ivan: che annata terribile!
Gioia
Minuti
Il cielo è grigio
e all’Avana piove da quasi due giorni, con poco vento però. La grande
paura è passata... con Ivan. Gli esperti avevano avvisato che quest’anno
la stagione ciclonica sarebbe stato molto attiva... Il Comandante in
Capo, Fidel Castro, ha condiviso ancora una volta con gli abitanti della
sfortunata zona di Pinar del Río questi momenti di pericolo dovuti al
passaggio del terribile uragano Ivan.
La mattina di
lunedì 13, per almeno due ore, Fidel ha analizzato nel punto di
direzione contro le catastrofi le misure poste in pratica per
salvaguardare la vita della popolazione e contribuire a minimizzare le
perdite economiche, mentre si manteneva in contatto con le autorità
dell’Isola della Gioventù per conoscere gli effetti del fenomeno
atmosferico e valutare i danni provocati da questo uragano di forza 5
nella scala Saffir – Simpson, mentre Ivan si avvicinava a Cabo di San
Antonio, il punto più occidentale di Cuba.
In una
conversazione con la stampa e riferendosi alla traiettoria dell’uragano,
Fidel ha detto che i danni sarebbero stati terribilmente superiori se i
pronostici iniziali fossero divenuti realtà...
L’uragano Ivan ha
colpito l’isola della Gioventù per più di trenta ore, da un estremo
all’altro con venti di tormenta superiori ai 100 Km. l’ora e di almeno
128 per le raffiche.
Le piogge intense
hanno provocato inondazioni nelle strade di Nueva Gerona, il capoluogo.
Le persone che hanno dovuto, per motivi di sicurezza, abbandonare le
loro case, sono state 24.533.
Ondate alte come
un edificio a due piani si sono abbattute sul litorale sud. Anche i
lavoratori dei cayos, come Cayo Largo del Sur, sono stati tutti
trasferiti, mentre il mare è penetrato nelle parti basse della costa per
mezzo chilometro. I turisti sono stati tutti trasferiti in alberghi a
Varadero o all’Avana.
Tra i danni
principali le centinaia di alberi sradicati che stanno ostruendo le
strade, tutto il raccolto degli agrumi perduto proprio durante la tappa
di maturazione. Charley ne aveva iniziato la distruzione e Ivan l’ha
terminata!
I campi coltivati
a banane e altri vegetali sono inondati e i raccolti sono perduti mentre
i cavi elettrici strappati sono un pericolo costante.
Sono molti i tetti
strappati via dalle case, ci sono le strade bloccate dai rami e dai
pezzi di tegole, dalla pioggia che alla mezzanotte di lunedì 13 aveva
raggiunto i 156 millimetri a La Fe e continuava a cadere in maniera
torrenziale.
Le condizioni del
tempo non permettono di ristabilire il servizio elettrico e tanto meno
di muoversi sulle strade o effettuare i servizi aerei, terresti e
navali.
Gli arerei
nazionali e internazionali riprenderanno a volare da oggi martedì, se
non ci saranno novità negative.
I danni materiali
dovuti a Ivan sono stati limitati grazie alla prevenzione e al lavoro
capillare di protezione delle persone, delle case e dei beni in
generale, delle installazioni pubbliche... Sono state anche concentrate
le risorse necessarie per permettere il recupero nel più breve tempo
possibile.
Tutti gli abitanti
hanno partecipato disciplinatamente alla prevenzione e ai lavori di
salvaguardia dei beni, dando mostra di solidarietà e seguendo alla
lettera i consigli e le indicazioni della Difesa Civile.
All’Avana, dove
per fortuna Ivan non è passato, erano pronti tutti i luoghi di ricovero
per migliaia di persone. La capitale è uno dei punti più vulnerabili in
questi casi, con i suoi edifici fitti e vecchi, che necessitano restauri
e che con venti raffiche a 250 Km. l’ora come quelli di Ivan, non
avrebbero resistito, come non ha resistito la casa bella e imponente del
primo ministro di Trinidad e Tobago.
Ivan è costato
troppi morti in Giamaica e in Gran Caiman – per ora 57 - ed ha provocato
danni incalcolabili...
Il cinema Yara
dellAvana, il Riviera, gli ospedali per gli anziani soli, tutti i
luoghi sicuri erano pronti per accogliere gruppi di persone
vulnerabili. Il pane, il latte, il cibo caldo, il servizio medico,
tutto ha funzionato bene ma con tanta fatica e sacrificio sia per
mettersi in moto (portare in luoghi sicuri tutti gli audiovisivi e le TV
di tutte le aule di tutta Cuba, per esempio), sia per ritornare alla
normalità.
La provincia di
Pinar del Río è ancora in stato di allerta per via della mareggiata
terribile con ondate che hanno strappato le strade persino a Santiago di
Cuba,ben lontano dall’occhio del ciclone, ma Ivan è il ciclone più
violento degli ultimi novant’anni e ha un raggio di 100 Km di vento e di
pioggia attorno a sè!
Ora anche il
Messico, lo Yucatán, sta soffrendo per il suo passaggio. Poi toccherà
agli Stati Uniti, e se Ivan non ridurrà la sua forza saranno molti gli
stati degli USA a pagare le conseguenze del suo tragitto.
Fidel Castro ha
dichiarato che nonostante tutti i danni causati prima da Charlie - più
di mille milioni di dollari - e poi da Ivan, e ancora non sono
calcolabili, Cuba non accetterà le elemosine con ricatto che propongono
sempre gli Stati Uniti (che hanno offerto per i danni di Charlie 50 mila
dollari) e di altre nazioni che non ha citato (leggi i paesi della
Unione Europea...)
Il Comandante in
Capo ha visitato anche Sandino, il paese più colpito da Ivan per la sua
posizione geografica.
Enrique Pertierra
storiografo di Mantua e amico ha telefonato miracolosamente per chiedere
le ultime proiezioni di Ivan e per dirci che la sua famiglia si era
rifugiata nella banca della città perchè la loro casa è vecchia,
costruita in legno e le raffiche erano già molto forti, come si poteva
udire chiaramente... la casa di sua madre è stata terminata poco tempo
fa dopo che Michelle, l’uragano di tre anni fa l’aveva completamente
distrutta assieme a molte altre in una delle strade principali.
Tutta la zona di
Pinar del Rio è senza luce. Charlie aveva abbattuto le torri che stavano
riprendendo a funzionare ma adesso è passato Ivan. I danni non sono
ancora stati calcolati, ma sono ingentissimi, anche se il tabacco è
stato salvato, come gli animali e una parte delle coltivazioni. Il riso
si dovrebbe salvare. I cubani, che non perdono mai il buonumore nemmeno
di fronte a guai enormi come Ivan sostengono ora che gli abitanti della
zona di Pinar del Río a forza di stare senza luce stanno sviluppando
occhi fosforescenti come i gatti !
Le persone
ospitate in alberghi e rifugi o in casa di parenti e amici in questa
zona sono 243.627 cioè il 32% sono ancora mobilitate adesso martedì 14.
Ivan sta allontanandosi e le province di Città dell’Avana, L’Avana e
Isola delle Gioventù hanno sospeso l’allarme uragano da poche ore, alle
sette di mattina. Rimane in allerta la provincia di Pinar del Río dice
la Difesa Civile. Uno dei problemi più grandi è la siccità dell’oriente
che non ha ricevuto acqua – il solo bene che lasciano gli uragani -
assieme alla distribuzione dell’acqua a tutti i cittadini lontani dalle
loro case. Piove e la penetrazione del mare continuerà ulteriormente ma
ci si rimboccano le maniche e si ricomincia! pazientemente a tornare
alla normalità.