E'
forse l'utimo dei romantici? O un guerriero solitario come è stato già
definito? Siporcuba intervista Marco Rizzo, eurodeputato dei Comunisti
Italiani che racchiude, con brevi risposte, una filosofia politica
nettamente comunista e senza vergognarsi delle sue origini ideologiche,
a differenza della maggior parte di coloro che, definendosi di sinistra,
si trovano 'scomodi' in partiti eredi del PCI e della sua storia.
Marco,
semplicemente, si limita ad essere coerente con il passato,
considerandolo ancora presente e futuro e, questo, ci pare degno di
nota. Non cambiare cavallo solo perchè non è considerato vincente e
mantenere determinate le radici esistenziali della cultura politica.
Molto
meglio di molti ex 'rivoluzionari', venduti al gioco degli scranni che
tanto offrono (in tutti i sensi) piuttosto che adoperarsi per una dura
lotta contro gli imperialismi globalizzanti.
Non pensiamo che Rizzo sia la panacea a tutti i mali della classe
politica italiana e, certamente, ha i suoi limiti ma permetteteci una
breve considerazione: ce ne fossero come lui nel nostro miserando
panorama parlamentare.
Cuba, Fidel e la rivoluzione: oggi appare solo un argomento di storia
per gli appassionati del tema, ma qual'è la posizione di Marco Rizzo?
La vicenda della Rivoluzione Cubana non ha solo esiti per quell'isola
dove si sta meglio e si vive meglio che in tutti i paesi di quel
contesto geopolitico e cioè Honduras,Guatemala,Salvador ecc;Ma larga
parte del cambiamento che investe tutto il continente latino-americano è
frutto dell'insegnamento della Rivoluzione Cubana: senza Fidel oggi non
avremmo Chavez, Corria , Ortega, Morales e nemmeno Lula, Kirkner e
Bachelet.
Questa sinistra italiana non si è mai apertamente schierata -tranne
rare eccezioni- in modo compatto con Cuba. Perchè?
Perchè larga parte
dei gruppi dirigenti della sinistra italiana sono composti da un ceto
politico che ha come unico interesse la propria rielezione,. Non pensano
per nulla ai lavoratori italiani figurarsi se si schierano a favore di
un tema scomodo come Cuba e Fidel.
Fidel può essere considerato uno scheletro dentro l'armadio della
sinistra?
Non ritengo che Fidel
sia uno scheletro nell'armadio per una sinistra anticapitalista e
antiliberista, da quelli che invece fanno della politica una
opportunistica professione ci si può aspettare tutto e il contrario di
tutto
La posizione del partito su Cuba, quale sarà per il futuro?
La posizione del PDCI
sulla Rivoluzione Cubana è chiara, siamo l'unico partito in Italia
"gemellato" col Partito Comunista Cubano: Sarei contrario verso
qualunque altra posizione.
A proposito di informazione e controinformazione: il tuo
giudizio sugli articoli anti Cuba pubblicati da Sansonetti che
scatenarono proteste dalla base che non accettò questa linea
editoriale.
Liberazione ed il suo
direttore Sansonetti praticano uno sport spesso usato a sinistra: quello
di rinnegare le idee di riscossa antimperialista, poi quando crescono
ancora ,magari diventano come Pansa, entrambi meritano solo il nostro
disprezzo politico.
Futuro di Cuba: transizione verso un processo atto a sconfinare i
limiti della rivoluzione o mantenimento della linea politica seguita da
Fidel?
Mi auguro caldamente
il proseguio della Rivoluzione, certo con creatività e innovazione ma
senza subire i canoni "democratici" dell 'Occidente.
In Italia si è fatto poco nei confronti di Posada Carilles, reo
confesso dell'attentato nel quale perse la vita Fabio Di Celmo. Perchè
la sinistra non ha incisivamente fatto qualcosa di più?
E' vero in Italia
pochissimi oltre al sottoscritto si sono spesi contro il terrorismo
anticubano, ma si sa ci sono "due pesi e due misure",: se un palestinese
lotta per la sua terra è un terrorista, se un anticastrista mette una
bomba e uccide delle persone è un "combattente per la libertà".
Si parla poco, o per niente, dei cinque prigionieri politici cubani
incarcerati negli USA. Come alimentare la campagna di sensibilizzazione
a livello internazionale da parte del partito?
Sì bisogna fare di
più, personalmente ho interagito con la ottima campagna della sezione
romana dell'associazione Italia-Cuba, sottoscrivendo e trovando
"testimonial" in favore della liberazione dei cinque.
Le divisioni della sinistra italiana sono speculari all'interno dei
movimenti di solidarietà per Cuba. Non sarebbe il caso di raggiungere
(seppur senza snaturare le proprie sfumature) un denominatore comune per
rendere più efficace la lotta anzichè cercare di primeggiare uno
sull'altro solo per ottenere maggior visibilità personale? E come
procedere per raggiungere una unità di intenti?
Chi lavora in Italia
per sostenere la rivoluzione Cubana non può avere dubbi sulla necessità
di una unità vera senza personalismi od altro
Tra disconoscimenti di falce e martello e della storia del comunismo,
Cuba resta fedele alla sua natura. E' ingombrante tutto ciò oppure è un
valore aggiunto in questo momento di flessione delle idee marxiste?
Fidel si dimette, ma
Fidel ha vinto, è questo è certo di aiuto per chi non "vuole mollare"
Nel programma politico del partito, in quale posizione avete posto
il problema 'Cuba'?
In un punto
preminente del settore di analisi internazionale.
Una riflessione libera su Fidel Castro.
Fidel è l'idea che non muore. Fidel si allontana dal potere quando
potrebbe ancora mantenerlo, ottimo insegnamento per i politici nostrani,
specie quelli della sinistra che dicono di andare in Africa e poi
corrono per palazzo Chigi oppure continuano a dire che è la loro”
seconda ultima volta" e poi sono sempre lì a fare i leader. Viva Fidel!