QUANDO LE STRADE SI VESTONO DI RIVOLUZIONE
Quando comincia la
marcia non c’è allegria più sincera di quella dei passi che fanno
vibrare la strada e delle voci che si uniscono in coro, vibranti di
sincere emozioni. Non è ancora
giorno e già si sente mormorare. La gente conversa, ride, cammina rapida
verso il punto d’incontro con quest’ altra famiglia amorosa che si
costruisce in ogni centro di lavoro.
Quando comincia la
marcia non c’è allegria più sincera di quella dei passi che fanno
vibrare la strada e delle voci che si uniscono in coro, vibranti di
sincere emozioni.
È per Cuba che si
cammina nel primo giorno di maggio. Ogni anno ci sono motivazioni
speciali per unirci maggiormente, per raccontare al mondo le nostre
speranze e le risoluzioni, per ratificare che con i passi
nelle piazze e nei viali facciamo storia, quella dell’impegno e
della ribellione.
Terra di artefici che
hanno, con le loro mani, saputo materializzare l’utopia, quest’Isola ha
un solido patrimonio immateriale di celebrazioni per il Giorno
Internazionale dei Lavoratori.
L’ABBRACCIO DI UN POPOLO ALLA SUA STORIA E AL SUO FUTURO
Tutta l’Isola è stata
solcata questo martedì 1º maggio dai cortei nei quali il popolo
ha ratificato il suo appoggio al progetto
cubano del paese, rivoluzionario
e socialista.
Questo 1º Maggio a 132
anni dai fatti di Chicago che
fecero creare il Giorno Internazionale dei Lavoratori, il popolo cubano
è stato protagonista di una giornata di celebrazioni come prova del suo
appoggio alla rivoluzione, al Partito
e alla nuova direzione del paese.
In Piazza della
Rivoluzione nella capitale, la manifestazione centrale per la data ha
riunito circa 900.000 persone, presieduta dal
Generale d’Esercito Raúl Castro
Ruz, Primo Segretario del PCC, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Presidente
dei Consigli di Stato e de Ministri e altri dirigenti.
«La strategica battaglia
nel terreno economico-produttivo, dalle imprese, dalle unità
sovvenzionate e nelle forme di gestione non statali, nel mezzo della
complessità che viviamo oggi, necessita più che mai l’apporto degli
operai per elevare e differenziare in maniera sostenuta le produzioni
fisiche, far crescere le voci esportabili, sostituire le importazioni e
migliorare la qualità dei servizi con la necessaria efficienza del
processo degli investimenti che si realizza nei programmi nazionali di
sviluppo», ha segnalato Ulises Guilarte de Nacimiento, segretario
generale della Centrale dei Lavoratori di Cuba.
«Per realizzare questi
obiettivi, ha aggiunto, abbiamo
coscienza della responsabilità
della classe operaia nella generazione delle ricchezze che il nostro
popolo necessita per soddisfare le sue necessità, preservare le
conquiste sociali e divenire una premessa per elevare i salari dei
lavoratori e le pensioni».
Esteban Lazo Hernández,
membro del Burò Politico e presidente dell’Assemblea Nazionale del
Potere Popolare, è stato al
fronte della celebrazione a Santiago di Cuba dove hanno sfilato 16
blocchi di cittadini portando le bandiere cubane, quelle del 26 di
Luglio e le foto di Fidel e di Raúl.
Salvador Valdés Mesa, primo vicepresidente cubano, ha presieduto il
corteo a San José de las Lajas,
sede delle attività centrali della provincia di Mayabeque.
LA PRIMA VOLTA CHE SI CELEBRÒ IL 1º MAGGIO
A CUBA
Lo sviluppo dello
spirito internazionale delle organizzazioni operaie cubane è stato
possibile grazie al lavoro realizzato da Enrique Roig San Martín, il
quotidiano El Productor e altri dirigenti operai che forgiarono la
giusta idea della solidarietà di tutti i lavoratori, al di sopra delle
frontiere e nazionalità.
Tuttiloro salutarono
sempre nelle loro azioni pubbliche e nella stampa operaia
le lotte proletarie degli Stati Uniti e dell’Europa e diffusero
le tradizioni rivoluzionarie della classe operaia e in particolare
l’eroismo dei comunardi di Parigi.
Da quando si conobbe la
notizia dei fatti di Chicago, nel maggio del 1886,
in Piazza Haymarket, si spiegò una campagna di lotta contro il
crimine che si pianificava, cosi come di solidarietà morale e materiale
con gli accusati.
Un Comitato d’Ausilio
fu creato il 2 ottobre del 1887
con la partecipazione di numerose organizzazioni sindacali del paese.
Il Comitato doveva
appoggiare la libertà degli accusai per riunire fondi per pagare
l’appello che era in corso nella Suprema Corte di Giustizia degli Stati
Uniti, per modificare la sentenza di morte.
L’8
novembre il Comitato d’Ausilio convocò un’assemblea nel Circo
Janè, a L’Avana, alla quale parteciparono circa 200 operai con
l’obiettivo di fare appello all’ultima risorsa legale, sollecitando un
indulto per i condannati.
Tra i sindacati dei
litografi, dei sigarai, dei meccanici e dei sarti si raccolsero migliaia
di pesos a L’Avana, Matanzas, Cárdenas, Cienfuegos, Villa Clara e Puerto
Príncipe (oggi Camaguey), non solo per salvare la vita dei
condannati, ma anche per aiutare le famiglie,
le mogli e i figli dei giudicati.
Il processo contro gli
operai di Chicago fu ampliamente
divulgato dal quotidiano El
Productor.
Il crimine perpetrato
sugli operai di Chicago, con l’obiettivo di dissolvere il poderoso
movimento dei lavoratori statunitensi che reclamavano la giornata
massima di 8 ore, diede origine a quella che divenne la tradizionale
celebrazione del 1º Maggio come Giorno Internazionale dei Lavoratori.
In Cuba, il Circolo dei
Lavoratori che aveva promosso intensamente la solidarietà con i martiri
di Chicago, in risposta all’accordo adottato dal Congresso
Internazionale Operaio realizzato a Parigi nel luglio del 1889 d’
organizzare mondialmente la celebrazione del Giorno Internazionale dei
Lavoratori per il 1º maggio del 1890, s’impegnò ad organizzarlo.
Così i 20 aprile si
organizzò una manifestazione, convocando i lavoratori a celebrare una
manifestazione pubblica pacifica per il 1º
Maggio, che sarebbe terminata con un meeting.
Il 1º
maggio del 1890 circa
3.000 operai si concentrarono
nell’ex Parco di Marte – oggi Piazza della Fraternità - e sfilarono per
le strade Reina, Galiano, San Rafael e Consulado. La sfilata si concluse
con un meeting nello Skating
Ring, un salone d’addestramento situato all’angolo di
Virtudes e Consulado.
Una quindicina d’oratori
parlarono e denunciarono lo sfruttamento e il maltrattamento a cui erano
sottoposti gli operai cubani.
SFILATA DEL PRIMO MAGGIO 2018 IN AVANA
servizio fotografico
SAMUEL HERNANDEZ
(Siporcuba) |
|
|
|
|
clicca per ingrandire la foto |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|