di Gioia
Minuti
Il combattente ribelle italiano Gino Doné Paró, uno dei
partecipanti alla spedizione dello yacht Granma, č stato ricordato nel
Museo della Rivoluzione de L’Avana, in occasione del 3ş anniversario
della sua scomparsa fisica.
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in ricordo di Gino: il professor Forneris e Kenia
Serrano |
L’incontro auspicato dall’ICAP, Istituto Cubano di
Amicizia con i Popoli, č stato un omaggio italo-cubano ad un uomo
coraggioso, timido e introverso, con un’immensa umanitŕ e dedizione per
la Rivoluzione, che dopo il suo abbraccio Fidel, a Bayamo, 50 anni dopo
la traversata storica, gli disse che era molto orgoglioso d’essere uno
dei suoi.
Hanno partecipato al commovente incontro Kenia Serrano
Puig, presidentessa dell’ICAP, Arsenio García Dávila, participante alle
gesta che portarono alla vittoria rivoluzionaria, Gilberto Forneris,
vicedecano dell’Universitŕ di Torino, con Pier Carlo Porporato, coautori
con Mundo Latino di un bellissimo documentario che rivela la personalitŕ
di Gino, che sosteneva sempre, come regola di vita, “A Fidel, fidelidŕd”.
Nel Mausoleo dello yacht Granma č stata posta una corona
di fiori in memoria dell’ex partigiano italiano e il capitano di fregata
Lázaro Martínez Armenteros, responsabile dello storico luogo, ha
raccontato alcuni dettagli dell’arrivo dell’imbarcazione e sullo sbarco
del gruppo dei ribelli, il 2 dicembre del 1956, a Playa Las Coloradas.
guidati da Fidel, con Raúl, il Che, Almeida e tutti gli Eroi che hanno
conquistato la definitiva libertŕ per Cuba.
Hanno partecipato all’incontro vari assaltanti della
Caserma Moncada, dirigenti del PCC e dell’Assemblea Nazionale del Poder
Popular, con amici italiani, tra i quali Giustino di Celmo e Vando
Martinelli, due decorati con la medaglia dell’amicizia del Consiglio di
Stato di Cuba.
Arsenio García Dávila ha offerto un ricordo intenso e
molto bello, sulla partenza dal Messico, la traversata e i fatti che
avvennero dopo ai ribelli e a Gino, che č un esempio per la gioventů del
mondo, ha detto.
Pier Carlo Porporato responsabile dei Servizi Audiovisivi
dell’Universitŕ di Torino, ha segnalato la lealtŕ di Gino per la sua
Patria d’origine e per la seconda: Cuba.
Nell’occasione č stato proiettato il documentario "Cuba
Libre”, del regista Omelio Borroto, di Mundo Latino, nel quale i
sopravvissuti allo sbarco offrono importanti testimonianze.
Gino č morto bene come visse, il 2 marzo del 2008, e
rimarrŕ per sempre nei cuori di tutti coloro che l’hanno conosciuto e
amato.
servizio
fotografico:
Rivista Habanera
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