Oltre a tutte le manovre giudiziarie, cambiamenti di avvocati,
interventi di giudici e corti di distretto per dimostrare un
attaccamento alla giustizia che non esiste in realtà, Posada
Carriles è rimasto in libertà, come aveva denunciato Fidel il 10
aprile.
La
Casa Bianca potrebbe averlo impedito rispondendo al sollecito di
estradizione presentato dal Venezuela due anni fa e al quale non ha
dato fino ad ora una sola risposta.
D’accordo al Patriotic Act, strumento che si usa solo per ritagliare
le libertà civili negli USA, ha l'obbligo di giudicarlo nel suo
proprio suolo per il carattere terrorista del Bin Laden dell'America
Latina.
Il
Dipartimento di Immigrazione dell'USA (ICE) avrebbe potuto fermare
la libertà su cauzione del criminale Posada Carriles, se l'avesse
dichiarato un pericolo per la comunità.
Ma
né Bush né i suoi organi giudiziari di governo hanno mai avuto la
più minima intenzione di seguire “a trattenerlo” in una prigione di
lusso, colui che fu il figlio prodigo di suo padre, l'ex direttore
della CIA, George Bush.
La
libertà di Posada è l'assegno in bianco che hanno dovuto firmare più
di un presidente nordamericano per pagare il silenzio di questo
terrorista che l'anno scorso ha ricordato loro a El Paso che “è
sempre stato un soldato fedele agli USA nella sua lotta contro il
comunismo” e che “preferiva evitare dichiarazioni per non
compromettere gli interessi degli Stati Uniti.”
Non
è rimasta mai come adesso allo scoperto la bugia chiara e
svergognata sulla supposta guerra contro il terrorismo. La libertà
di Posada non solo è un oltraggio al popolo cubano se non
specialmente per il popolo nordamericano, i cui figli muoiono giorno
dopo giorno a migliaia di km dalle loro case nella guerra di
occupazione e rapina fatta contro il popolo dell'Iraq.
Tra
i firmatari della dichiarazione pubblica affinché Posada sia
giudicato per i suoi crimini o estradato in Venezuela, si trovano
personalità rilevanti degli USA, Europa, Asia, Africa, tutta
l'America Latina ed i Caraibi. Vari presidenti latinoamericani si
sono pronunciati in questi giorni esigendo il carcere per Posada e
libertà ai Cinque antiterroristi cubani incarcerati negli USA.
Perfino un'inchiesta nel Nuevo Herald afferma che il 60% degli
elettori vuole Posada in carcere.
Ma
Bush e le agenzie federali del governo lo vogliono libero. Per
questo motivo non hanno presentato una sola prova durante il
giudizio, una sola testimonianza che l'implichi, hanno accettato
solo la dichiarazione di Chafardet, socio ed ex avvocato di Posada
in Venezuela, a cui hanno appena sequestrato alcuni documenti ed
esplosivi nella sua casa di Caracas. È il patto di sangue firmato
tra criminali dello stesso modello.
Nel
momento in cui sto scrivendo questa cronaca, Posada è stato messo in
libertà e sta viaggiando verso Miami. Dicono che deve alloggiarsi
nella casa di sua moglie, la mafia terroristica prepara sicuramente
già i festeggiamenti per ricevere “il suo eroe”. In teoria dovrà
aspettare pazientemente a che arrivi l’11 di maggio per presentarsi
nuovamente davanti alle autorità di El Paso.
Bisognerebbe essere sommamente ingenui per non notare che lo show
montato obbedisce alla strategia di lasciare impune Posada Carriles,
in questo compromesso stanno rischiando la vita più che un membro
della mafia terrorista di Miami e stanno analizzando già i possibili
paesi dove lo nasconderanno.
L’America Latina o i Caraibi non sarebbero un posto appropriato.
Nuovi venti percorrono i nostri paesi e l'allerta è già in piedi.
Mentre cercano di distrarci con i va e vieni del giudizio,
analizzano le distinte possibilità di fare scomparire Posada in
Europa.
Distinte fonti assicurano che l'agente della CIA Frank Calzon, che
su richiesta di Ronald Reagan ha creato nel 1981 la Fondazione
Nazionale Cubano Americana e l’ha diretta insieme a Mas Canosa fino
a che si separarono a metà degli anni 80, è chi si sta incaricando
dei piccoli dettagli della fuga. (1)
Calzon, che lavora per la CIA dalla sua epoca di studente, famoso
per la sua abilità nel riciclaggio e maneggio di enormi somme di
denaro e la manipolazione dell'informazione, che normalmente dà
conferenze come “esperto su temi cubani” e si sente molto vicino
alla chiesa cattolica, ex membro delle organizzazioni terroriste
Alfha 66, Abdala, Of Human Rights e che dirige attualmente il Center
for a Free Cuba, ha avuto “la geniale idea” di iniziare le questioni
con le autorità di Praga per ottenere l'asilo politico di Posada
nella Rep. Ceca, paese che da anni già facendo tanto sforzo per
distruggere la Rivoluzione Cubana. (2)
Possibilmente lo trasporteranno in un volo segreto della CIA, quelli
che sogliono realizzare in orario notturno. Questa volta non sarà
per torturare o fermare illegalmente presunti terroristi, sarà per
dare totale libertà ad uno dei genitori del terrorismo
internazionale.
Mentre Nelsy Castro, esiliato anticastrista con antecedenti
terroristi e relazioni con Posada Carriles negozia direttamente con
i diplomatici cechi le condizioni per ricevere Posada, in Germania
si organizza una nuova Conferenza per portare la “libertà” ai
cubani. L'appuntamento sarà il 25 ed il 26 aprile.
Tra
i conferenzieri che diranno sempre la stessa cosa e continueranno a
sollecitare fondi alla NED e all'USAID per “una democratica
opposizione e la transizione” si troveranno Vaclav Havel, Frank
Calzon e gli agenti della CIA Silvia Iriondo ed Orlando Gutierrez,
tra gli altri.
Un'occasione perfetta affinché Frank parli a “viso aperto” col suo
amico Havel e gli riscuota i favori di anni anteriori dove per arte
di Frank ed i suoi amici della CIA, passò dall’essere uno scrittore
e musicista frustrato ad una rilevante figura dell’opposizione alle
idee socialiste e motore della riconversione capitalista.
Nell'appuntamento alla fine di aprile nella capitale tedesca
organizzata dalla Fondazione Konrad Adenauer, un altro embrione
della guerra fredda, si parlerà giustamente di questo,
dell'obiettivo che ha il governo più poderoso della terra ed i suoi
satelliti europei: che questo faro di speranza che significa la
Rivoluzione Cubana per milioni di persone nel mondo, passi ad essere
il suo patio posteriore. (3)
Accorreranno anche Carlos Alberto Montañer, Violeta Chamorro ex
presidentessa del Nicaragua, Eduardo Frei e Patricio Alwin, ex
presidente del Cile, Julio Borges del golpista COPEI del Venezuela,
Fernando Costello di Reporter Senza Frontiere ed altri “democratici”
sullo stile. Insieme a loro si uniranno gli sforzi libertari dei
rappresentanti della Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia, Ungheria,
Estonia e Lituania.
In
un art. anteriore mi riferivo alla necessità che il popolo
nordamericano prendesse coscienza del pericolo che significa la
libertà di Posada Carriles.
Oggi è urgente e necessario che lo sappia anche l'Europa, per la
memoria di Fabio di Celmo, giovane italiano assassinato da una delle
bombe di Posada, per la memoria di José Couso, cameraman spagnolo
morto in Iraq, per la memoria di tutti i nostri e per il pericolo
che rappresenta Posada per gli stessi europei.
A
dispetto di questa dimostrazione di impunità, che ci riempie di
indignazione, la memoria collettiva dei popoli li perseguirà dove
voglia che si nascondano, Posada ed i suoi sicari. Come si è fatto
per i nazisti, li andremo a cercare.
Note: 1 - Frank Calzon, normalmente è presentato anche come esperto
dei diritti umani. Fu il protagonista in aprile del 2004 di un
ridicolo spettacolo a Ginevra quando aggredì delle funzionarie
cubane presenti nell'ONU. Cercò di sequestrare materiale di
informazione sulla realtà di Cuba collocato in un luogo pubblico
alle Nazioni Unite e “il suo maggiore risultato” fu tentare di
distruggere un poster con la foto della piccola Ivette Gonzalez,
figlia di uno dei Cinque eroi cubani incarcerati negli USA. Cubadebate,
20 aprile 2004,
Nota di Protesta della Missione Permanente di Cuba nell'ONU. Nota
Nº 228
2 -
Abdala portò a termine attentati terroristi contro interessi cubani
all’estero, emergendo tra i suoi obiettivi i paesi che
commercializzavano con Cuba: Canada, Francia e Spagna. Hernando
Calvo Ospina: Ribellione, aprile 2007
3
- La Fondazione Konrad Adenauer nacque nel 1956 come strumento della
guerra fredda, sotto l'impulso della CIA, e finanziata dal governo
della Germania Federale. Secondo l'ex ufficiale della CIA, Philip
Agee, “per mezzo di lei, e per molti anni, la CIA canalizzò fondi
verso istituzioni accademiche ed intellettuali. Dagli anni ottanta,
insieme alla Fondazione Friedrich Ebert -legata ai socialdemocratici
- ebbero programmi attivi in circa sessanta paesi, ed operavano
quasi in segreto totale.
Hernando Calvo Ospina: La Fondazione Konrad Adenauer: Un'altra
Conferenza per la fine di Cuba. Ribellione, aprile 2007
*l’autrice è corrispondente a L’Avana di Resumen Latinoamericano ed
coordinatrice del Comitato Internazionale per la Libertà dei
Cinque-traduzione Ida Garberi