Oltre 300 partecipanti alla manifestazione indetta
davanti all'ambasciata degli Stati Uniti di Roma, hanno
bloccato il traffico con cento bandiere di Cuba
appositamente fatte per dimostrare ancora una volta che
chi ha Cuba nel cuore non la lascia mai sola.
Realizzata grazie al poderoso appoggio dell'Associazione
LA VILLETTA nazionale di Roma ed il contributo mediatico
di Siporcuba.it, la manifestazione ha visto la
partecipazione di tutte le associazioni pro Cuba della
capitale e l'importante adesione delle delegazioni delle
Villette di Bologna, Piombino, Brescia e Terni e delle
altre del Lazio, nonché di Teleambiente, Radio Città
Aperta, le associazioni di Italia-Cuba, del Comitato
Fabio Di Celmo (le cui pagine sono ospitate da Siporcuba)
ed il Comitato 28 giugno e Zona Rossa, in una grande ottica unitaria
e responsabile.
Si è ribadito la volontà di costruire un progetto
unitario che testimoni quanto la coscienza popolare sia
partecipe ai problemi cubani e per chiedere la
liberazione dei cinque eroi, l'estradizione del
terrorista Posada Carriles, l'immediata cessione del
bloqueo economico e contro il terrorismo targato CIA.
La coscienza della vera sinistra è sempre a fianco di
Cuba e del suo Comandante Fidel Castro e di suo fratello
Raul, nonostante la mancanza di informazioni corrette
che vengono censurate dai media mondiali e, ai quali,
anche la stampa italiana -tranne rare eccezioni- fa
esplicito riferimento.
Per oltrepassare le barriere di una voluta ignoranza, è
sempre più evidente l'appoggio necessario della rete
internet all'interno della quale,
www.siporcuba.it
è da oltre sette anni un valido punto di riferimento
costantemente aggiornato da contributi volontari
provenienti da tutto il mondo latinoamericano e grazie
alla caparbietà di una coerenza politica che è
riconosciuta a Cuba ai massimi livelli.
Prossimamente nei siti di Siporcuba e della Villetta,
saranno disponibili le foto ed i video della
manifestazione svolta giovedì 19 aprile a via Veneto di
Roma che, per una volta, ha cessato la sua 'dolce vita'
per entrare di fatto nella cruda realtà di una lotta a
fianco di Cuba senza se e senza ma.