L'estrema destra nordamericana di origine cubana ha lanciato dure
critici contro l'ex diplomatica nordamericana a L'Avana, la signora
Vicky Hudleston, perché considerano che sia passata al campo nemico.
Vicky
Hudleston, è stata l'ambasciatrice nordamericana, che aveva la nomina
di responsabile della Sezione di Interessi degli Stati Uniti a Cuba
prima che arrivasse James Cason, il funzionario che portò fino agli
estremi peggiori la politica di Washington, con dure provocazioni
contro il governo cubano.
Nessuno spazio nei mezzi di informazione di Miami per la signora Vicky,
censura totale che reclamano coloro che esigono costantemente la
libertà di stampa a L'Avana.
La
signora Hudleston in un'intervista al quotidiano Clarin di Buenos
Aires, ha manifestato che la politica di Bush verso Cuba era sbagliata
ed era avviata a compiacere i cubani di Miami della chiamata “linea
dura”, perché questi sono quelli che hanno il denaro e voti, le uniche
cose che interessano ai Repubblicani.
La
dichiarazione dell'ex responsabile dell'Ufficio di Interessi di
Washington a L'Avana ha provocato molto rancore tra i settori più
estremisti della destra di Miami che si adoperano nei distinti mezzi
di comunicazione affinché lei non sia invitata a nessun programma
della radio o della televisione nel sud della Florida.
La
signora Hudleston ha affermato che la politica sbagliata di Washington
verso L'Avana, deve essere cambiata con un dialogo civile. Gli
attacchi non si sono fatti aspettare ed ora la qualificano come Vicky
quella del dialogo, accompagnato da insulti e volgarità.
A
queste dichiarazioni irritanti per i mafiosi si è unito il fatto che
Adolfo Franco, conosciuto a Washington come il pagatore dell'Agenzia
Federale USAID, ha dichiarato sulle cifre che ha distribuito tra i
dissidenti residenti a Cuba, organizzazioni anti-castriste di Miami
che si trovano negli elenchi del governo degli Stati Uniti ed aiuti a
giornalisti in Spagna, Guatemala, Salvador, Messico ed i giornalisti
indipendenti cubani.
Franco si è visto obbligato a rinunciare di fronte al Dipartimento
dell’USAID, per un'investigazione del Congresso americano che ha
scoperto delle irregolarità nell'amministrazione dei fondi di aiuto ai
dissidenti ed organizzazioni di esiliati, la cosa grave è che per
difendersi e giustificare i dollari scomparsi ha minacciato di
rivelare i nomi dei beneficiati. Si è annunciato che il presupposto
era di 40 milioni di dollari.
In
un programma su WQBA, trasmesso anche da Radio-Mambí, si è detto che
di questi fondi si pagarono i viaggi, i salari e le mance a sette
cechi, tre polacchi, otto spagnoli, cinque italiani, l’organizzazione
Reporter Senza Frontiere, con sede a Parigi e gli ultimi attacchi a
Cuba sulla rivista messicana Letras Libres.