Tre
condannati a morte : tutta Cuba ne parla.
La condanna a morte non lascia spazi di ritorno, è
terribile, conclusiva e assoluta. La condanna a morte, soprattutto quando si
tratta di persone giovani appare come uno strumento schiacciante. Tre uomini
sono stati condannati a morte per il sequestro dell’imbarcazione Baraguà,
per l’atto di terrorismo commesso mettendo a repentaglio la vita di decine
di persone e a Cuba si discute molto di questi fatti. C’è chi dice :“Loro
non hanno ucciso e li hanno condannati ... ma “loro” avrebbero ucciso senza
pietà decine di persone come avevano minacciato e la strage non è avvenuta
solo perchè sono intervenute le forze speciali che hanno interrotto la
tragedia in atto. “Loro” avevano gravi precedenti penali, erano irriducibili
delinquenti senza pietà. Sono morti e la condanna a morte e un gesto
estremo, è un gesto che si è reso indispensabile in questa terribile guerra
che gli Stati Uniti stanno sferrando contro Cuba con tutti i metodi, con
tutti i mezzi, con le più basse meschinità, con cifre rilevanti di denaro...
il pilota della Baraguà, un uomo onesto sta morendo per un
infarto causato dai momenti terribili vissuti per colpa dei sequestratori.
Cuba è in guerra, una guerra non dichiarata che dura da 44 anni, mai
interrotta, una guerra violenta che vuole affamare, togliere la dignità,
umiliare, che compra, ricatta e uccide e costringe il Governo cubano ad
adottare metodi - sempre legali - così duri e severi. Tutti i sequestratori
e anche gli assassini che hanno rubato aerei e altri mezzi a Cuba, con
ostaggi e a mano armata sono liberi negli Stati Uniti dove vengono accolti
come eroi, con premi e complimenti. Che vergogna per quel grande paese! Che
vergogna pensare che il governo degli Stati Uniti premia un assassino, un
terrorista, che lo lascia libero per le strade, gli da casa e lavoro...
Chi sono i governanti di questo paese? Queste persone senza scrupoli certe
ormai di avere la forza per fare quello che vogliono contro tutto e contro
tutti... Bush lo ha detto : “Chi non è con me è contro di me” e lo sta
chiaramente dimostrando. Cuba sta vivendo una guerra con il blocco reso più
duro, il veto di concedere visti per partecipare alle gare sportive,
agli incontri scientifici, agli artisti... Con la corruzione si sta cercando
di formare un fronte di mercenari nell’Isola. Ora le condanne a morte di tre
delinquenti cubani provocano uno scandalo internazionale. Sono motivo di
condanna alle Nazioni Unite, a Ginevra, forse... Sono cose da comunisti, si
dice. L’ignoranza bieca e
impermeabile alla cultura di questi personaggi in malafede è incredibile e
il peccato è che questi uomini hanno la responsabilità di guidare i popoli
e - come dice bene Fidel – non sanno niente di politica. Cuba invece
sa quello che fa e quello che vuole e anche dove vuole andare. La guerra
continua ma forse adesso ci penseranno bene prima di sequestrare aerei o
imbarcazioni cubane mettendo a repentaglio la vita di persone innocenti, di
bambini...
Non è stata una decisione facile ma è stata una decisione ponderata, legale
e indiscutibile.
La
sola maniera di porre fine ai sequestri è punire i sequestratori
Sara Más e Roger Ricardo
“La sola maniera di porre fine ai sequestri è punire i
sequestratori e non continuare a concedere privilegi ai complici”, ha
affermato venerdì sera il Comandante Fidel Castro alla televisione nazionale
durante un programma speciale sui sequestri degli aerei AN -24 oltre che
dell’imbarcazione per passeggeri Baraguà, avvenuti il 31 marzo e il 2
aprile. Durante la trasmissione hanno parlato alcuni dei 17 passeggeri
dell’aereo che tornarono a Cuba solamente il giovedì. Il sequestratore li
aveva obbligati con le minacce ad andare sino in Florida, mentre altri
ostaggi erano scesi dall’aereo nell’aeroporto José Martí dell’Avana. I
testimoni hanno ricordato momenti di forte tensione, dato che uno degli
individui a bordo dell’aereo che copriva la rotta Nuova Gerona – l’Avana ha
obbligato il pilota a dirigersi verso gli Stati Uniti, minacciando di fare
saltare tutto in aria con una bomba a mano che stringeva nel pugno. Ci sono
stati momenti di grande panico e a anche di terrore durante le 14 ore nelle
quali i passeggeri restarono chiusi nell’aereo nell’aeroporto dell’Avana. Il
sequestratore non ha avuto considerazioni per la salute dei passeggeri
includendo bambini e adulti malati, perchè esigeva solamente che le autorità
consegnassero il combustile per raggiungere gli USA. Egli aveva la moglie
come complice che aveva nascosto nei capelli alcune parti delle due bombe a
mano usate per il sequestro. È certo però che altre persone lo aiutarono e
tra queste coloro che decisero di restare negli Stati Uniti, cioè 7 adulti e
3 bambini oltre al sequestratore, la moglie e il figlio. di lei. Il pilota
e il suo secondo invece sono ancora trattenuti dalle autorità.
I testimoni hanno raccontato come in maniera disperata e
aggressiva il sequestratore ha continuato a minacciare i passeggeri
l’equipaggio.
Era deciso a tutto – hanno detto- minacciava di far
saltare l’aereo con sua moglie e il figlio dentro se non consegnavano la
benzina per il tragitto.
L’uomo definito “terrorista” non ha permesso a nessuno di
ricevere assistenza medica, alimenti o acqua e tanto meno ha ceduto ai
discorsi persuasivi di alcuni passeggeri, delle autorità cubane o dello
stesso capo della sezione di interesse degli Stati Uniti che gli ha detto di
desistere. La polizia ha aspettato l’aereo negli Stati Uniti e i passeggeri
sono stati trattati con molta violenza, è stato dichiarato, poichè sono
stati ammanettati tutti anche i bambini e poi obbligati a tirarsi sul
selciato mentre il sequestratore stava da una parte. I passeggeri sono stati
ripetutamente invitati a rimanere negli Stati Uniti. Molti passeggeri
sostennero con le autorità degli Usa e con gli avvocati difensori del
sequestratore di essere vittime di un atto di terrorismo esattamente come
accadde con le vittime delle torri gemelle di New York. Alcuni scrissero
diverse domande denunciando il maltrattamento subito contro i loro diritti
umani e le norme del diritto internazionale. Chiesero inoltre di poter
partire per Cuba immediatamente, con l’equipaggio e tutti i passeggeri. Di
poter contattare la sezione di interesse di Cuba negli Usa e che venisse
annullata una volta per sempre la Ley de Ajuste Cubana che stimola gli atti
di pirateria e di terrorismo, come i sequestri. Il Comandante Fidel ha letto
una minuziosa cronologia di tutti i fatti e di tutti gli sforzi fatti,
includendo i tentativi diplomatici per persuadere il sequestratore a
desistere e per proteggere le persone a bordo. Inoltre venne facilitata la
partenza dell’aereo quando si vide che era impossibile convincere il
disperato soggetto a desistere dal suo pericoloso atto e dopo una dura
dichiarazione delle autorità degli USA che condannava il fatto.Il leader
cubano ha detto che le motivazioni che promuovono questo genere di azione,
la cui causa fondamentale è la Ley de Ajuste cubano, che stimola e protegge
i cubani che vanno illegalmente negli Stati Uniti anche compiendo atti di
terrorismo. Durante la trasmissione è stato chiesto anche come è possibile
che un paese come gli Stati Uniti che ha dichiarato guerra al terrorismo
stia stimolando e ricevendo terroristi nel proprio territorio. Come possono
dimenticare che questi uomini hanno posto i coltelli alla gola dei piloti
come fecero quelli che obbligarono a far a schiantare gli aerei contro il
Pentagono o le torri. Anche se gli USA hanno presentato una dichiarazione
nella quale si sostiene di voler dare una soluzione alla situazione, esiste
una certa manipolazione degli accordi poichè l’aereo è stato confiscato e
molti passeggeri sono stati rilasciati in libertà senza investigazioni di
sorta anche se non si scarta l’idea che fossero complici, ha indicato Fidel.
Non è stato fatto niente di tutto quello che si doveva compiere, cioè
rendere l’aereo a Cuba con l’equipaggio ( invece trattenuto), con il
sequestratore e tutti gli implicati.
La insequestrabile Lancia Baraguà ...
Sul sequestro della lancia Baraguà che copriva il tragitto
tra l’Avana - Casablanca e Regla, sequestrata il2 di aprile, una delle
testimoni ha raccontato che uno dei sequestratori ordinò che tutti si
gettassero sul pavimento e avvisò che sarebbero andati negli Stati Uniti. I
sequestratori avevano una pistola e armi bianche. Il mare era agitato e la
maggioranza dei passeggeri cominciò a vomitare. Inoltre l’imbarcazione restò
senza combustibile poco tempo dopo il dirottamento e i sequestratori
continuarono per tutto il tempo a minacciare di uccidere i passeggeri. Se
non veniva consegnato il combustibile li avrebbero tirati tutti in acqua.
Poi tre passeggeri vennero liberati – sui 14 chiesti – e dissero cose
interessanti sulla situazione a bordo. Vennero consegnate bottiglie di
acqua per i sequestratori e di latte per i tre bambini a bordo. Fu una vera
battaglia psicologica con il fine di ottenere più elementi e caratteristiche
dei capi, per evitare sofferenze agli ostaggi e rendere più blanda la
resistenza dei delinquenti. Si mandarono persino giornali con le
dichiarazioni ufficiali e con la posizione degli USA rispetto al sequestro e
per rendere tutto chiaro, mentre i delinquenti sostenevano che la garanzia
per la loro vita erano gli ostaggi si rispondeva che la garanzia era invece
la libertà degli ostaggi. Un emissario dei sequestratori ( uomo di
fiducia del capo che si auto definì ostaggio ma che era conosciuto dal
Ministero degli Interni ) venne ricevuto e chiese combustibile. Si cercò di
sviluppare un processo di frustrazione per i sequestratori, per applicare la
variante più effettiva tra quelle pianificate, per non permettere ai
delinquenti di averla vinta...
Lo spiegamento di forze e di mezzi era pronto per qualsiasi
variante. Giunsero15 uomini della Brigata Speciale di Polizia e si fecero
manovre con motoscafi nelle prossimità. Gli uomini rana erano pronti a loro
volta
Islabel Hernández ha detto che la sua è stata un’amara
esperienza.
Due turiste francesi - ostaggi – vennero portate in coperta
come prime eventuali vittime se non si soddisfava la richiesta di
combustibile. Una delle due studiò la situazione e si gettò in acqua dopo
aver fatto un segno a un uomo della brigata speciale che approvò. Poi si
gettò l’altra francese mentre un ufficiale del ministero degli interni
bloccava il capo dei sequestratori togliendogli la pistola. Anche il
mediatore si gettò in acqua. Questa scene sono state riprese e trasmesse
durante lo speciale. Tutti i passeggeri si lanciarono in acqua ed entrarono
in azione le forze dell’ordine per compiere l’occupazione dell’imbarcazione
e l’arresto dei delinquenti. Il Comandante ha sottolineato che era
obbligatorio agire per non far pensare che si stavano aiutando i pirati ad
andare negli USA, provocando un grande show. Fidel ha fatto i suoi
complimenti al Ministro degli Interni e alle forze che hanno partecipato
all’operazione perchè è una fortuna poter contare su uomini così.
L’imbarcazione, la Baraguà, venne sequestrata due volte nel 1994 da elementi
antisociali ed è divenuta uno scenario per singolari lezioni offerte ai
passeggeri dalle forze speciali Gli autori di questa azione vandalica
dovranno rispondere nei tribunali con un processo sommario, Verrà pubblicato
un tabloid speciale a prezzo politico con tutti i dettagli di questi
avvenimenti e della trasmissione televisiva ( come si fa in tutte le
occasioni speciali a Cuba.
Nota
Ufficiale
Lo scorso 5 aprile, come si informò opportunamente, i
responsabili del sequestro dell’imbarcazione per il trasporto di passeggeri
“Baraguà” che prestava servizio nella baia dell’Avana, vennero presentati
nella Sala dei Delitti contro la Sicurezza dello Stato del Tribunale
Popolare dell’Avana. Il fatto commesso mise in gravissimo pericolo la vita
dei passeggeri. Decine di persone trasformate in ostaggi, che furono al
punto di annegare perchè a 30 miglia dalla costa l’imbarcazione, adatta alla
navigazione in acque interne e tranquille, restò senza combustibile con il
mare forza quattro e rischiò di affondare prima dell’arrivo dei
guardafrontiere. Il Tribunale ha applicato il procedimento di processo
sommario previsto dagli Articoli 479 e 480 della Legge di Procedimento
Penale, con il pieno rispetto delle garanzie e dei diritti fondamentali
degli accusati. Martedì 8 è terminato il processo. Il Tribunale, considerati
i fatti che costituivano gravi delitti di terrorismo previsti dalla Legge 93
contro gli atti di terrorismo (del 24 dicembre del 2000) in virtù della
quale e considerando il forte pericolo sociale rappresentato dai fatti
avvenuti, la responsabilità individuale e il grado di partecipazione oltre i
precedenti degli accusati ha stabilito le seguenti condanne :
Condanna a morte per fucilazione:
Lorenzo Enrique Copello Castillo ; Barbaro Leodán Sevilla
García ; Jorge Luis Martínez Isaac, i tre principali, più attivi e brutali
capi del gruppo di sequestratori.
Ergastolo a : Maikel Delgado Aramburo; Yohanny Thomas
González; Harold Alcalá Aramburo e Ramón Henry Grillo.
Trenta anni di prigione a Wilmer Ledea Pérez
Cinque anni a Ana Rosa Ledea Ríos
Tre anni a Yolanda Pando Rizo
Due anni a Dania Rojas Gongóra
I tre condannati a morte hanno richiesto il ricorso in
appello davanti al Tribunale Supremo Popolare, il massimo organo di
giustizia, che ha svolto un nuovo processo e che ha confermato la pena.
Questa sentenza è stata poi posta d’ufficio alla considerazione del
Consiglio di Stato, con una riunione convocata per questo. Per ore sono
stati analizzati con profondità i fatti per i quali i tre sono stati
condannati a morte, la gravità delle loro azioni e i pericoli causati che
hanno posto a repentaglio la vita di molte presone innocenti e la sicurezza
nel paese. Questa azione fa parte di un piano sinistro di provocazione
fomentato dai settori più estremisti e dal Governo degli Stati Uniti e dei
suoi alleati della mafia terrorista di Miami con il solo proposito di
creare condizioni e pretesti di aggressione contro Cuba. Che verrà difesa
al prezzo che sarà necessario. La condanna è stata considerata giusta
e corrispondente strettamente alle leggi dei due tribunali che l’hanno
confermata.
Le sentenze sono state già eseguite.
11 aprile del 2003
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