di GUSTAVO BECERRA
ESTORINO - speciale per Siporcuba
Anche se è una
piccola isola dei Caraibi che appartiene al detto Terzo Mondo, Cuba è
una delle nazioni dove si sta applicando più seriamente l’uso razionale
ed efficiente dell’energia.
In poco meno di
tre anni, Cuba ha smesso d’essere un paese con un deficit
nell’elettricità ed è divenuta una nazione con un eccesso d’offerta,
grazie all’installazione di nuovi generatori e l’adozione di misure di
risparmio.
Con la ben
chiamata Rivoluzione Energetica iniziata nel 2004, Cuba ha rovesciato la
critica situazione che affrontava con frequenti interruzioni elettriche,
che danneggiavano milioni di abitanti.
Considerando la
situazione geografica dell’Isola, che si trova sul cammino di un
crescente numero di uragani tropicali che colpiscono questa zona in una
determinata epoca dell’anno, il Governo Rivoluzionario ha determinato di
sviluppare una generazione elettrica distribuita con motori diesel molto
efficienti, che eliminano da un sistema di generazione centrale con
attrezzature vecchie e inefficienti, termoelettriche.
In questo modo si
ottiene un risparmio grazie all’uso di apparecchi che consumano meno e
un’energia continua nel caso che si presentino più disastri naturali in
futuro.
Già in 100
municipi su 169 della nazione sono stati installati i gruppi elettrogeni
con una capacità generativa di 1300 megawatt, che funzionano secondo le
necessità delle ore di maggior domanda.
Poi si sta
ottenendo una maggior quantità di elettricità con l’uso dl gas naturale,
che è molto più economico dei prodotti derivati dal petrolio e per
questo è anche stata accelerata la perforazione di pozzi petroliferi con
lo sviluppo nelle zone produttrici.
La generazione di
gas è quasi senza costi, perchè il combustibile accompagna l’estrazione
del petrolio crudo nei giacimenti di Varadero in provincia di Matanzas.
L’impresa Energas
produce 3,4 milioni di metri cubi di gas al giorno, dei quali 335.000
sono destinati al consumo della popolazione della capitale e il resto
alla generazione elettrica.
Poi si lavora alla
maturazione delle coscienze in tutte le classi sociali e nell’ambito
scolastico, per esempio, esiste un piano educativo per insegnare a non
dimenticare apparecchi elettrici accesi senza necessità, sopratutto
nelle ore di punta. Tutto questo è stato accompagnato dal rialzo delle
tariffe elettriche per i segmenti che hanno i più alti consumi.
La sostituzione di
apparecchi vecchi e inefficienti, forti consumatori d’energia elettrica
è strettamente vincolata e indispensabile alla realizzazione di questo
piano e si stanno cambiando frigoriferi, vecchi ventilatori, lampadine
incandescenti, scaldabagno, pentole e altro, per far diminuire il
consumo nelle case, nei negozi e nelle industrie. Il piano si auto
sostenta e con il risparmio ottenuto si pagano rapidamente gli
investimenti.
La popolazione
acquista questi elettrodomestici con facilità di pagamento. Non è il
potere d’acquisto dei cittadini che impedisce d’avere un
elettrodomestico: oltre ai crediti bancari, in ogni municipio è stata
creata una commissione incaricata di valutare la soluzione migliore per
tutte le persone con svantaggi sociali, ha detto il vicepresidente
Carlos Lage, in una sessione del Parlamento del mese di giugno.
Sino ad oggi con
un lavoro davvero colossale, sono state cambiate più di dieci milioni di
lampadine, un milione di ventilatori, 100 mila TV, 110 mila
condizionatori d’aria e quasi un milione e mezzo di frigoriferi.
Inoltre sono stati
installati circa 100 mila motori per l’acqua in edifici e acquedotti.
Tra queste misura
la più notevole è stata la consegna di circa 10 milioni di pentole
elettriche che permettono in una prima tappa alle famigli cubane di non
dover più usar combustibili come il kerosene, ad alto costo e pericoloso
per la salute per cucinare.
Un importante
programma è la riabilitazione delle reti elettriche, che presentano in
generale un alto grado di deterioramento.
Questo processo
pianificato per almeno tre anni è al 70% della sua esecuzione e in
questo modo si potranno eliminare 14 mila zone di basso voltaggio e con
una diminuzione di perdite nella distribuzione.
Il cambio
comprende anche l’uso di tecnologie modernissime con almeno tre milioni
di contatori e tre milioni di breakers nelle case che lo richiedono,
con la sostituzione di 120 mila pali della luce e 20 mila chilometri di
linee di trasmissione.
Parallelamente
Cuba svolge un programma di esplorazione geologica alla ricerca di nuovi
giacimenti di petrolio e gas, sia a terra che nella zona esclusiva, nel
Golfo del Messico che le appartiene e alla quale partecipano numerose
compagnie internazionali di grande prestigio.
LE FONTI
RINNOVABILI D’ENERGIA
A Cuba si sta
lavorando intensamente allo sviluppo dell’energia rinnovabile. I
dati offerti recentemente dalla ministro dell’Industria Basica, Yadira
García, dicono i risultati già ottenuti. Quattro mila punti isolati
nelle zone montagnose e in altre di difficile accesso sono stati
elettrificati con pannelli solari, permettendo l’installazione di
strumenti medici di alta tecnologia, che migliorano i servizi di salute,
permettono l’uso di televisori registratori, etc,, nei settori
dell’educazione e della cultura in queste zone appartate.
Ugualmente si sta
potenziando lo sviluppo dell’ottenimento dell’elettricità con l’energia
eolica.
Recentemente è
stato inaugurato un parco eolico nell’Isola della Gioventù che si somma
a quello di Turiguanó —al nord della provincia di Ciego de Avila.
Tutte queste
azioni sommate costituiscono una vera rivoluzione energetica che,
valutando le possibilità e le caratteristiche di ogni paese, costituisce
un vero esempio per il resto dell’America Latina e dei Caraibi,
sopratutto per imitare una volontà politica che fomenta l’uso razionale
ed efficiente dell’energia.
L’esperienza
energetica cubana è un’alternativa di fronte allo sperpero degli
idrocarburi e degli altri combustibili fossili, responsabili dei gas
effetto serra che hanno riscaldato la terra e pongono in pericolo la
specie umana.