Divisione
sillabica:
in genere si mantiene la stessa regola dell’italiano, con alcune
eccezioni:
- se la prima o l’ultima sillaba di una parola è una vocale non può
essere lasciata da sola, ad esempio ora-dor;
- ch, ll e rr sono una sola lettera e non si possono separare, ad
esempio ca-lle;
- gn, sc, st e le doppie cc e nn vengono sempre separate, ad esempio
in-no-var;
- i dittonghi e i trittonghi non si dividono, ad esempio es-tu-diéis;
- h va a capo quando è preceduta da consonante, ad esempio
in-hi-bi-ción
- la s davanti a consonante va alla fine della sillaba che la
precede, mentre davanti alla vocale si comporta come in italiano, ad
esempio es-tu-dio, ca-sa.
Accento:
l’unico accento grafico usato in spagnolo è quello acuto ( ´ ).
Rispetto all’accento le parole possono essere:
- tronche, quando l’accento tonico cade sull’ultima sillaba,
se finiscono per vocale, n, s, queste parole portano l’accento
grafico, ad esempio francés, Perú.
- piane, quando l’accento tonico cade sulla penultima
sillaba, se finiscono per consonante (e non con vocale), che non sia
né “n” né “s”.
- sdrucciole, quando l’accento tonico cade sulla terzultima
sillaba, ad esempio “régimen”. Queste parole portano sempre
l’accento grafico.
- bisdrucciole, quando l’accento tonico cade sulla
quartultima sillaba, ad esempio “véndenoslo”. Queste parole portano
sempre l’accento grafico.
- composte, quando sul vocabolo semplice, che fa parte di un
vocabolo composto, non si segna l’accento che gli spetterebbe, ad
eccezione degli avverbi che finiscono in “mente”, che conservano
l’accento ortografico.
- parole omonime, l’accento diacritico, che distingue
vocaboli con la medesima grafia ma con significato diverso.
el (il)
(articolo) |
él (egli, lui)
(pronome personale) |
tu (tuo) (aggettivo
possessivo) |
tú (tu) (pronome
personale) |
mi (mio) (aggettivo
possessivo) |
mí (me) (pronome
personale) |
si (se) (congiunzione /
nota musicale) |
sí (sé / sì) (pronome
personale / affermazione) |
mas (ma) (congiunzione) |
más (più) (avverbio) |
de (di / da / in / per)
(preposizione semplice) |
dé (da) (verbo imperfetto
di dar) |
se (si / gli) (pronome
riflessivo) |
sé (sii / so) (verbo
imperfetto di ser / presente di saber) |
solo (solo) (aggettivo) |
sólo (soltanto) (avverbio) |
te (ti / te) (pronome) |
té (tè) (sostantivo) |
aun (anche) (congiunzione
/ avverbio) |
aún (ancora) (avverbio) |
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l’accento enfatico si usa per avverbi e pronomi interrogativi
ed esclamativi:
cuál / cuáles (quale / quali)
quién / quiénes (chi)
cómo (come)
porqué (perchè)
cuánto (quanto)
cuándo (quando)
dónde (dove)
qué (che cosa)
Punteggiatura - le regole sono identiche a quelle italiane
tranne:
- L’apostrofo non esiste
- La dieresis si pone sulla “u” delle sillabe güe, güi, quando la
“u” si pronuncia
- Il punto interrogativo ed esclamativo rovesciati si devono
collocare dove ha inizio l’interrogazione o l’esclamazione.
I dittonghi - le vocali si dividono in deboli (i, u) e
forti (a, e, o).
Il dittongo è formato dall’incontro di:
- una vocale forte con una debole
- una vocale debole con una forte
- due vocali deboli.
Il trittongo è dato dall’unione di due vocali deboli con una forte.
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