Congresso della Federazione delle Donne cubane
La segretaria
generale della Federazione delle Donne Cubane (FMC), Yolanda Ferrer,
ha segnalato il ruolo delle donne ottenuto grazie alla Rivoluzione
nella vita economica, politica, sociale e culturale di Cuba.
“Prima del 1959
eravamo le più discriminate, escluse e sfruttate e senza dubbio oggi
siamo protagoniste attive e beneficiarie di un processo
rivoluzionario che si è preoccupato per l’esercizio dei nostri
diritti”, ha affermato Yolanda Ferrer, che ha guidato la delegazione
di Cuba durante la II Riunione Ministeriale del Movimento dei Paesi
non Allineati sulla Donna.
Oggi le cubane
rappresentano il 46% della forza lavoro dell’Isola e sono il 65,6%
come professioniste e tecniche.
Le cubane sono il
43.3% dei deputati dell’Assemblea Nazionale e più della metà tra
medici, infermiere e personale della sanità che offrono la loro
collaborazione nei luoghi più appartati dell’America Latina o
dell’Africa.
“Credo sia
un’esperienza molto bella e un privilegio poter aiutare in
quest’opera tanto preziosa di salvare delle vite umane”, ha detto la
dirigente a Prensa Latina.
La segretaria
generale della FMC ha incontrato in Guatemala parlamentari,
dirigenti di organizzazioni politiche e sociali, cooperanti cubane e
lavoratrici dei mezzi di comunicazione e nell’occasione è stato
consegnato un numero speciale della rivista della FMC dedicato a
Vilma Espin, morta nel 2007, nel quale si sottolinea l’importante
ruolo di rivoluzionaria e la lotta per l’emancipazione della donna
dell’eroica combattente rivoluzionaria.
La Federazione
delle Donne Cubane è stata creata il 23 agosto del 1969 e raggruppa
attualmente più di quattro milioni di iscritte e svolgerà il suo 8º
Congresso il 7 e 8 marzo prossimi.
Ricordano Vilma le migliori raccoglitrici di caffè
di
JORGE
LUIS MERENCIO CAUTÍN
Le integranti della
brigata Tania la Guerrillera, il miglior collettivo nella raccolta
del caffè, hanno reso omaggio a Vilma Espín e ricordato i momenti
vissuti assieme all’Eroina della Patria.
L’omaggio,
presieduto da Yolanda Ferrer, segretaria generale della Federazione
delle Donne Cubane (FMC), si è svolto nella comunità La Cidra, nel
municipio di El Salvador, un luogo dove
l’8 marzo del 1981
Vilma consegnò la Bandiera a questo gruppo di 10 donne.
Da allora questa
Brigata ha intessuto un esemplare storia di lavoro, che si riassume
in 250.000 contenitori di caffè raccolto e 20 anni come Avanguardia
Nazionale del Sindacato dei Lavoratori Agricoli e Forestali.
Guidate da
Petronila Neyra, Eroína del lavoro della Repubblica di Cuba, le
donne della Brigata Tania hanno conversato sull’eccezionale
dirigente rivoluzionaria, maestra e guida delle donne cubane.
Le fondatrici della
Brigata hanno ricordato gli incontri con Vilma e la sua costante
preoccupazione per il benessere d’ognuna e per i risultati del
lavoro.
“Voi, con la vostra
tradizione nel lavoro onorate ogni giorno l’eroismo della donna
cubana, la memoria di Vilma e l’indimenticabile combattente
internazionalista, Tania la Guerrigliera”, ha detto Yolanda Ferrer,
commentando le difficoltà del lavoro agricolo e quanto è vitale per
la sopravvivenza e lo sviluppo del paese.
Da lì la necessità
d’incorporare a questo compito più uomini e donne possibili.
La solidarietà con i Cinque cubani delle donne del
Cono Sur
Le organizzazioni
delle donne del Cono sur americano hanno denunciato la detenzione e
le ingiuste condanne dei Cinque Eroi cubani che hanno combattuto il
terrorismo contro il loro paese.
In un documento
diffuso durante la Riunione Regionale delle Organizzazioni
affiliate alla Federazione Democratica Internazionale delle Donne (FDIM)
si esige un nuovo giudizio imparziale e la liberazione di Gerardo
Hernandez, Antonio Guerrero, René Gonzalez, Fernando Gonzalez
e Ramon Labañino.
Inoltre il
documento denuncia la violazione delle norme internazionali e
statunitensi sul diritto alla comunicazione dei reclusi con i loro
familiari e la manipolazione di questo diritto come pressione
politica, per piegarli e reclama l'immediata concessione dei visti a
Olga Salanueva e ad Adriana Perez, mogli di René e Gerardo
rispettivamente, visti negati da 10 anni dalle autorità degli Stati
Uniti.
La riunione,
presieduta da Dora Carcaño, coordinatrice regionale per l’America
Latina e i Caraibi della FDIM, ha stabilito che svolgerà un gruppo
di azioni prima del 12 settembre, quando si compiranno 10 anni di
prigionia per i Cinque, per rafforzare la denuncia sul processo
giudiziario manipolato conci sono stati condannati condannò e la
solidarietà con i loro parenti.
Magalys Arocha,
membro della Segreteria Nazionale della Federazione di Donne Cubane
(FMC) e addetta alle Relazioni Internazionali, ha offerto
nell'incontro un aggiornamento dello stato attuale della causa dei
Cinque prigionieri ed ha sollecitato uno speciale appoggio nella
campagna per la loro liberazione, dopo dieci anni decennio
d’ingiusta detenzione.
Hanno
partecipato alal riunione le delegate dell'Unione delle Donne
Argentine, l’Unione Brasiliana delle Donne, l’Unione delle Donne del
Paraguay e l’Unione delle
Donne Uruguaiane con i rappresentanti della Segreteria di Genere
della Centrale
dei Lavoratori Argentini, il Movimento delle Donne “Evita” e
l'Istituto Sociale e Politico della Donna, che hanno espresso la
loro intenzione di sollecitare l'entrata nella FDIM.
Decorata la
professoressa cubana Regla Arango Polanco
La professoressa
cubana dell’Università dell’Avana (UH), Regla Arango Polanco ha
ricevuto l’Ordine Stella della Solidarietà Italiana, concessa dal
Governo italiano, durante lo svolgimento della VII Settimana della
Lingua Italiana nel Mondo.
Marco Giomini,
consigliere culturale e commerciale dell’Ambasciata d’Italia
all’Avana ha spiegato che questa decorazione viene concessa dal
Presidente della Repubblica e che la docente universitaria cubana
l’ha ottenuta nel Primo Grado di Cavaliere.
La cerimonia si è
svolta nel Salone 250 della UH, dove Domenico Secchioni,
ambasciatore d’Italia, ha consegnato la decorazione a Regla Arango
Polanco, Coordinatrice Generale del Diploma in Lingua e Cultura
Italiane della Facoltà di Lingue Straniere.
Giomini ha
ricordato che il Ministero degli Esteri italiano, con l’Accademia
della Crusca, hanno organizzato questa Settimana, che si sta
svolgendo nella sede della Dante Alighieri e nella Biblioteca Rubén
Martínez Villena, nell’Avana Vecchia.
Il diplomático ha
annunciato che la X Settimana della Cultura Italiana che si svolgerà
in novembre, sarà dedicata a Giuseppe Garibaldi per il 200
anniversario della nascita e che sarà ricca, con un fitto calendario
d’attività artistiche.
Nell’occasione è
stata presentata la nuova direttrice della Società Dante Alighieri
dell’Avana, Giuseppina Moscatelli.
Il
23 agosto la Federazione delle Donne Cubane - FMC
compirà 43 anni dalla sua fondazione.
La cerimonia si
svolgerà nel Memoriale Josè Martí a Piazza della
Rivoluzione, nel municipio che porta il nome della piazza
più grande dell’Avana e che è avanguardia in tutta l’Isola.
Le donne sono
organizzate al 90% in questa Federazione
presieduta da Vilma Espin, con ottimi risultati nel lavoro, nella
salute, nella cultura e nell’attenzione alle fasce più deboli.
Durate la
manifestazione verranno decorate 300 compagne
per meriti rilevanti nei settori delle scienze, dell’arte,
dell’educazione e altro.
In tutti i
municipi della capitale per tutto il mese di agosto avverranno
incontri tra le fondatrici della Federazione,
artigiane, deputate e delegate del Poder Popular e le ragazze che
entrano ora nella FMC avendo compiuto i 14
anni. Jose Martí scrisse che non esiste vittoria se non commuove il
cuore delle donne e le donne della
Federazione cubana sono la metà di una popolazione che opera
instancabilmente alla costruzione della Rivoluzione.
Nella capitale
l’85,1% delle donne è iscritto alla FMC.
nella foto
VILMA ESPIN
LA SITUAZIONE DEL LAVORO FEMMINILE,
LE LEGGI E LE CONQUISTE DELLE DONNE A CUBA PRIMA E DOPO LA
RIVOLUZIONE
Il detto
“periodo speciale” che iniziò con la disgregazione del blocco
socialista dei paesi dell’est europeo e della ex URSS, durissimo per
tutti i cubani fu più difficile per le donne e divenne anche causa
di disoccupazione femminile, portandola al 12%, una cifra molto alta
per Cuba. Ora sta decrescendo e alla fine del 2002 il totale delle
disoccupate si era ridotto al 4,6%. Nel 2003 si spera di scendere
sino al 3% grazie alla priorità che è stata concessa al problema e
la fatto che l’occupazione femminile è un asse portante nella realtà
sociale ed economica dell’Isola. A Cuba lavorano 1.335.059
donne, cioè il 44,7% della popolazione occupata, ha dichiarato la
Viceministro del Lavoro e Sicurezza Sociale, Marcia Enríquez. Le donne
oggi – ha commentato Marcia – sono quelle che beneficiano
maggiormente della modalità “studio come lavoro”, una politica che
si sta sviluppando a Cuba per permettere a molte persone giovani di
specializzarsi e di migliorare il livello della propria
occupazione. Nella parte orientale dell’Isola, dove il
problema è più forte, esistono ancora fasce di donne disoccupate e
proprio per questo è stata discussa la situazione recentemente nel
Parlamento (l’assemblea del Poder Popular) per affrontare questa
sfida in un mondo nel quale la disoccupazione aumenta in maniera
crescente e apparentemente inarrestabile. A Cuba il 33.5% del
lavoro tecnico viene fatto dalle donne che operano con ruoli di
quadri dirigenti. La Commissione di Attenzione alla Gioventù,
all’Infanzia e all’Uguaglianza dei Diritti per le Donne è formata da
31 tra deputate e deputati e la presidentessa è Vilma Espín, che
presiede anche la Federazione Femminile Cubana (FMC). La stessa
Vilma Espín sostiene che esistono comunque ostacoli, nonostante ci
siano leggi d’avanguardia sull’uguaglianza tra i sessi , perchè
esistono problemi come il sovraccarico dei problemi domestici, le
concezioni più tradizionaliste, che sostengono la mancanza di
idoneità femminile per determinati lavori, il machismo latino e così
via ... le donne anche a Cuba restano bloccate come quadri molto
tempo più degli uomini, anche se possiedono tutte le qualità
indispensabili. Il primo
gruppo femminile organizzato nell’Isola venne riconosciuto il
29 settembre del 1879 e si chiamava “Le figlie del progresso”, ma
ben più interessante fu “L’Accademia - Seminario di Tipografia e
Rilegatura dell’Avana” un gruppo femminile creato il 22 agosto del
1891. La storica associazione delle sigaraie dell’Avana venne
formata e riconosciuta il 19 febbraio del 1908 mentre il Partito
Nazionale Femminista e il Partito Popolare Femminista formarono
uniti il Partito Nazionale del Suffragio nel 1913. Le donne
cubane al trionfo della Rivoluzione avevano un movimento di
organizzazioni femminili con 284 associazioni di ogni genere.
Le donne cubane - scrive l’autore cileno Luis Vitale in uno studio
sulle donne latino americane – sono sempre state all’avanguardia
della lotta per il voto, il divorzio e la patria podestà. A
Cuba tra le due tendenze del femminismo mondiale storicamente
conosciute, cioè il Femminismo Liberale nato nel XIX secolo in
Europa, diretto da settori dell’alta borghesia e il Femminismo
Radicale, sorto negli anni ’60 del XX1 secolo, con molta forza negli
Stati Uniti, si fece notare internazionalmente il Femminismo
Liberale cubano - attorno al 1919 - con il suo Club Femminile. Il 10
gennaio del 1934 il presidente della Repubblica, Ramón Grau approvò
un decreto legge che concedeva il voto alle donne senza restrizioni
e questa disposizione entrò in vigore il 3 febbraio del 1934. Il testo
dice nella Seconda Sezione, Articolo 39: Tutti i
cubani di uno e l’altro sesso hanno il diritto al voto attivo e
passivo nelle condizioni con i requisiti e le eccezioni determinati
dalle leggi. Il suffragio popolare determinerà la forma del governi
della repubblica e designerà i mandatari. Il Partito
Nazionale Femminista di Cuba venne costituto in casa di Amalia Malén
de Ostolaza, nel quartiere Vedado, nel 1912 e non chiedeva solamente
il diritto al voto ma rivendicava una legge sul servizio civile per
far sì che si stabilisse per legge una percentuale di responsabilità
pubbliche svolte delle donne nello stato, nelle province e nei
municipi e per tutte le insegnanti; il libero acceso a qualsiasi
genere di negozio, industria, ufficio e l’uguaglianza nei salari,
con altre rivendicazioni nel diritto al lavoro. È passato
molto tempo e le conquiste sono state innumerevoli, anche se anche
attualmente la vera parità esiste solamente sulla carta e
nell’ufficialità... in nessun paese l’uguaglianza viene applicata
come si dovrebbe e nemmeno a Cuba ...dove il femminismo ebbe un
ruolo veramente rivoluzionario e le rivendicazioni si manifestarono
prima che in altri paesi. La legge sulla patria podestà che dava
alle donne il diritto di risposarsi e non perdere la podestà sui
figli a Cuba venne approvata nel 1917; la legge sul divorzio nel
1918 e sul voto nel 1934. Va
ricordato come esempio della partecipazione femminile a tutte le
battaglie per la libertà e l’indipendenza, non solo di genere, ma
della Patria che venne formato nel 1958 il plotone militare
femminile “Mariana Grajales” nella Sierra Maestra, che aveva il
compito di proteggere il Comandante in Capo Fidel Castro. Oggi a Cuba
ci sono 4 donne “ministre”, come si dice a Cuba; le dirigenti
sindacali sono 2343 w 1114 le segretarie generali 17 donne
cubane sono Eroe del Lavoro della Repubblica di Cuba. “Ammettere
la donna in perfetta uguaglianza sarebbe il segnale più sicuro di
civiltà e raddoppierebbe gli sforzi intellettuali del genere umano”
scrisse Stendhal...e aveva ragione!
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