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rRIVISTA TELEMATICA MENSILE A CURA DI
GIOIA MINUTI |
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No cojas lucha…
Se marchó del
establecimiento gastronómico sin decir palabra. Llevaba un
disgusto clavado en el alma, pero los labios permanecieron
apretados cuando alcanzó la salida y aún muchas cuadras
después. Solo al llegar a su casa comentó “¡El jamón del
relleno de ese bistec uruguayo era apenas del tamaño de
una peseta!” Su interlocutora, con cierta despreocupación,
le aconsejó entonces “ay, viejo, no cojas lucha”.
Con frecuencia se escucha la mencionada expresión donde se
recomienda no preocuparse a quien quiera plantar cara a lo
mal hecho. Consejos como “te va a dar un infarto” o “no le
hagas caso” parecen llevarse los primeros lugares en la
fraseología de quienes prefieren guardar cómplice silencio
ante violaciones.
Un extendido llamado a la
pasividad, en nombre de una supuesta higiene mental (que
no es tal), se sigue adueñando de muchos. Como un “bicho
raro” parece el que se queja o demanda sus derechos,
mientras detrás del silencio se esconde una vergüenza
injustificada, como si reclamar lo que por ley corresponde
se considerara delito.
¿Cuántos prefieren callar
antes que exigir cierto menudo escamoteado del vuelto tras
la compra? Un temor a que los demás los consideren
“tacaños” les silencia el enojo.
Ante maltratos, productos
mal elaborados o de baja calidad, morosidad en el servicio
e ineficiencias de todo tipo con que el ciudadano común se
tropieza a diario, a algunos les resulta más sencillo
cerrar los ojos, suspirar y largar la andanada de insultos
hacia lo más profundo, sin exteriorizar demasiado, con
espíritu de aparente resignación o sacrificio.
Existe solidaridad con
quien protesta en una cola, el resto de los usuarios lo
apoya y hasta aportan nuevas aristas y experiencias. Pero,
todo se olvida justo cuando les toca turno para realizar
su adquisición y mientras se marchan cada uno recita como
clave de éxito “no cojas lucha”. Sin embargo, a pocos se
les ocurre la proposición de “por favor, busque al
administrador de inmediato”.
Entre tantos llamados a
“no alterarse”, parecería que salud cardiaca y demanda de
los derechos están reñidas a muerte o que las isquemias
cerebrales resultan desenlace inevitable cuando se
solicita un buen servicio.
Preciso resulta recordar
que, hace 10 años, nuestro Comandante en Jefe Fidel
Castro, al definir el concepto de Revolución, expresó que
“es cambiar todo lo que debe ser cambiado”. El Estado toma
en la actualidad dicha sentencia como pilar fundamental
para realizar un grupo de renovaciones que repercutan de
manera positiva en la economía del país.
Aparejado a este proceso,
cada uno de nosotros debería también hacer una enumeración
personal con todos los detalles que pensamos debemos
corregir en aras de alcanzar la excelencia que deseamos y
merecemos. Sería el granito de arena que nos corresponde
de modo individual… ¿Por qué no incluir también en esa
lista de tendencias negativas a eliminar la frasecita de
“no cojas lucha”? A ver si logramos desterrarla de una vez
y por todas de la mentalidad de los conformistas que
prefieren permanecer impasibles antes que “coger lucha”
tratando de hacer posible un mundo mejor para todos.
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Le elezioni locali a Cuba
LE ASSEMBLEE DI NOMINA DEI
CANDIDATI
Sono state effettuate 41.606
Assemblee di Nomina, nelle quali sono stati nominati 32.634 candidati. La
partecipazione alle Assemblee di Nomina è stata massiccia e superiore alle
elezioni precedenti.
I processi elettorali cubani
sono caratterizzati dalla non esistenza di campagne elettorali. La propaganda
effettuata è consistita nella divulgazione di biografie e foto dei candidati.
Anche in questa occasione, le
biografie sono rimaste esposte per 30 giorni nei luoghi pubblici e inoltre,
fatto nuovo per delle elezioni municipali, le organizzazioni di massa hanno
organizzato riunioni con gli elettori per presentare e far conoscere i
candidati.
L’ORGANIZZAZIONE DELLA
VOTAZIONE E I RISULTATI
La legge stabilisce che le
operazioni di voto inizino alle 7.00 in tutti i 37.280 Seggi Elettorali,
composti in totale da 186.400 compagne e compagni. Più di 600.000 cittadini,
senza contare i pionieri incaricati di custodire le urne, hanno svolto le
diverse operazioni, proprie del processo elettorale.
Il numero di elettori per ogni
Collegio non superava i 350, salvo eccezioni. Questo ha reso possibile una
votazione fluida, disciplinata e di qualità ed ha permesso ai componenti dei
seggi elettorali di spiegare ad ogni elettore i suoi diritti e il modo di
esercitare il voto nel rispetto della sua volontà. È stata garantita con cura,
in ogni momento, la segretezza del voto, così come stabilisce la legge.
Hanno esercitato il loro
diritto al voto 8.178.708 elettori, rappresentanti il 96,66% degli aventi
diritto. Nelle precedenti elezioni si era recato alle urne il 95,75%. Hanno
votato 180.647 elettori in più che nel 2002.
La maggior qualità di queste
elezioni si è espressa nel fatto che più del 90% degli aventi diritto hanno
votato a favore dei candidati nominati nelle Assemblee. Per quanto riguarda il
resto dell’elettorato, una parte non ha potuto votare per non trovarsi
fisicamente nella sua giurisdizione elettorale di residenza. A questi cittadini
vanno aggiunti coloro che per errore hanno provocato l’annullamento della scheda
votando per più di un nome e quelli che non hanno votato per nessuno, perchè non
accettavano i candidati nominati.
Solamente il 2,64% delle
schede depositate nelle urne erano bianche e il 2,46% sono state annullate, con
percentuali inferiori a quelle registrate nelle precedenti consultazioni del
2002 (in bianco il 2,78% ed annullate il 2,54%).
Sono stati eletti 13.949
delegati di circoscrizione. Il prossimo 24 aprile si voterà per il secondo turno
nelle 1.163 circoscrizioni (il 7,7% del totale) nelle quali nessuno dei
candidati ha avuto il 50% più uno dei voti validi.
Dei 13.949 delegati eletti, il
26,03% sono donne (+23,3% rispetto al 2002); il 18,96% sono giovani (+7,04%).
È un dato importante la
rielezione a delegato di circoscrizione sono il 52,48%, un indice del sostegno
della popolazione ad un elevato numero di compagni che stanno compiendo quest’opera
meritoria. Nello stesso tempo si è prodotto un rinnovo effettivo di queste
cariche, applicando il principio costituzionale secondo il quale ogni organismo
rappresentativo del potere dello Stato è elettivo e rinnovabile.
Il prossimo passo, dopo il
secondo turno elettorale, sarà la costituzione delle Assemblee Municipali del
Potere Popolare.
La Legge Elettorale stabilisce
che nei 21 giorni successivi all’elezione, nella data determinata dal Consiglio
di Stato, i delegati di circoscrizione eletti inizino a svolgere le loro
cariche, costituendo le Assemblee Municipali, che eleggono i loro Presidenti e
Vicepresidenti. Le Commissioni per le Candidature effettuano un’ampia
consultazione di tutti i delegati eletti e presentano le loro proposte ad ogni
Assemblea Municipale.