PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI ALTRI PAESI
Circa 1000 amici di Cuba
provenienti da un centinaio di paesi hanno assistito alla sfilata del 1º
Maggio dalla base del monumento a José Martí in Piazza della
Rivoluzione de l’Avana,
rappresentando 140 organizzazioni sociali e
sindacali del mondo, per festeggiare un Primo Maggio insieme ai
cubani.
L’argentina Marita Vera,
è venuta alzando la sua voce in nome della Commissione di Memoria e
Giustizia del municipio di San Martin e ha detto a Granma che loro
lottano per mantenere viva la storia dei 30.000 scomparsi durante la
dittatura militare che ha governato nel decennio dei settanta.
«Necessitiamo che si
faccia giustizia e lottiamo anche per recuperare i figli e i nipoti
rubati alle madri sequestrate, ha detto l’artigiana che ha visitato per
la prima volta l’Isola dopo aver pianificato per 30 anni il suo viaggio.
Lei ha assicurato che il
sangue di questi compatrioti convoca alle mobilitazioni contro le misure
neoliberali, la carestia nella vita e il debito del paese con il Fondo
Monetario Internazionale.
L’uruguaiano Juan Carlos
Bermúdez Chura, residente a Canelones, ha detto che è
la prima volta che partecipa a un Primo Maggio in Cuba perchè
ogni anno assiste alla mobilitazioni realizzate nel suo paese, nelle
quali si reclamano dal governo maggiori garanzie d’occupazione per i
lavoratori.
«Qui vedo che il
pubblico festeggia il Giorno Internazionale dei lavoratori», ha
assicurato il pensionato bancario ed ha aggiunto che: «Ho applaudito a
più non posso vedendo i
medici cubani aprire la sfilata in rappresentanza delle migliaia che
stanno in 60 paesi, aiutando altri popoli. Nel mio paese hanno curato la
vista a molte persone in forma gratuita, offrendo molto amore. Io li
ringrazio perchè un’oftalmologa cubana mi ha aiutato a non perdere la
visione totale dei due occhi nel 1988».
Lo spagnolo José Manuel
Fuentes Telespino, dice che è stato convocato dall’Associazione Ispano-
cubana San Bartolomé de las Casas per partecipare a questo Giorno
Internazionale dei Lavoratori a L’Avana e festeggiare anche il 40º
anniversario della fondazione dell’organizzazione spagnola.
Con lui sono venuti 25
compagni che realizzano in questi giorni un ampio programma di attività
con incontri in organizzazioni di quartiere e del sindacato.
Inoltre hanno
partecipato nel Palazzo delle Convenzioni della capitale cubana all’
evento mondiale di solidarietà con Cuba. Lui, con la sua presenza
appoggia anche la Rivoluzione Bolivariana del Venezuela.
José Sánchez,
venezuelano, leader sindacale del settore petrolifero nello stato di
Monagas, ha assicurato d’essere venuto alla sfilata de L’Avana per
trasmettere gli ideali difesi dal suo popolo che oggi soffre per
l’aggressione dell’impero che sferra una guerra non convenzionale.
«Precisamente il 30
aprile hanno nuovamente tentato di prendere il potere politico con un
altro colpo di Stato fallito. Possiamo vincere questo tentativo golpista
grazie all’unità delle forze armate bolivariane e al popolo
venezuelano», ha indicato il dirigente sindacale venezuelano e ha
gridato: «Vivano la Rivoluzione Cubana e quella Bolivariana!»
IL 1º MAGGIO CHE I CUBANI
MINORI DI 60 ANNI NON HANNO VISSUTO
di
Raúl Antonio Capote
Da quando il Secondo Congresso Internazionale di Parigi, realizzato dal
14 al 20 luglio del 1889, si risolse di celebrare il 1º maggio il Giorno
Internazionale dei Lavoratori in omaggio ai Martiri di Chicago e questo
si è trasformato in un giorno di
protesta contro l’oppressione, in un simbolo di lotta dei lavoratori di
tutto il mondo.
A Cuba è un giorno di festa, di allegria e di celebrazione delle
conquiste, ma non è così in tutte la parti e i lavoratori in centinaia
di città del mondo hanno manifestato anche questo 1º maggio contro la
precarietà della vita, le politiche neoliberali da shock della destra,
la disoccupazione, la disuguaglianza salariale tra donne e uomini, la
concentrazione della ricchezza sempre nelle mani di pochi, e contro la
guerra.
L’appello perchè dopo le
elezioni si definiscano politiche che permettano una più giusta
retribuzione della ricchezza e i reclami di solidarietà con il popolo
del Venezuela sono stati presenti a Madrid.
A Barcellona, migliaia di manifestanti hanno marciato con la consegna:
«Prima le persone» ed hanno reclamato dal governo che adotti misure per
bloccare la crescente breccia di disuguaglianza tra ricchi e poveri.
Parigi si è svegliata con forti misure di sicurezza , più di 7400
poliziotti e gendarmi sono stati inviati per le strade e le autorità
hanno usato droni per vigilare la marcia.
Dalla mattina presto sono iniziati gli scontri con i manifestanti che si
erano riuniti nel quartiere di Montparnasse.
L’America Latina e i Caraibi affrontano grandi sfide in quanto alla
previdenza sociale e il
diritto al lavoro.
Durante il 2018, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro
(OIT) aveva avvertito che il 53%
delle e dei lavoratori di questa zona geografica (140 milioni) vivevano
in una situazione d’informalità del lavoro.
Inoltre come ha informato
Sputnik, nella dichiarazione di Panamá del 2018 della Commissione
Economica per l’America Latina e i Caraibi (Cepal), si segnalava che in
Paraguay l’informalità è giunta al
70 %, in chiara contrapposizione all’Uruguay, dove l’informalità
si aggira attorno al 24 %.
Questa dura realtà si è vista riflessa nei cortei del 1º maggio in tutto
il continente, con i lavoratori
latinoamericani che hanno condannato l’ingerenza del Fondo
Monetario Internazionale, hanno denunciato le condizioni di vita della
popolazione, la privatizzazione delle imprese statali, le riforme del
lavoro che legalizzano il
super sfruttamento e i bassi
salari e l’annullamento dei diritti sindacali, con la crescita del
debito esterno con il FMI e il Banco Mondiale.
È stata
una giornata di lotta in tutto il mondo, di scontro con le politiche
della destra che cercano d’imporre all’umanità uno scenario di dominio
totale e assoluto del sistema capitalista.
UN PRIMO MAGGIO PER CUBA, PER LA RIVOLUZIONE, PER NOSTRA AMERICA
Questo Primo Maggio del 2019, Giorno Internazionale dei Lavoratori,
milioni dei nostri compatrioti hanno marciato
nelle piazze e dei parchi di
tutta l’Isola per riaffermare alla troika le male dell’imperialismo
nordamericano che con il blocco economico o senza, con la Legge
Helms-Burton e il suo 3º Capitolo
o senza questo editto
imperiale, Cuba non rinuncerà mai alla sua sovranità.
di
Juan Diego Nusa Peñalver
Donald Trump, John Bolton y Marcos Rubio hanno calcolato male. Il popolo
cubano, i suoi uomini, le donne e
i bambini non si lasciano ingannare e tanto meno intimidire,
retrocedendo di fronte a qualsiasi ostacolo, sia un tornado, un uragano
o un’aggressione imperialista della più varia natura.
Questo Primo Maggio del 2019, Giorno Internazionale dei
Lavoratori,milioni dei nostri compatrioti hanno marciato
nelle piazze e dei parchi di
tutta l’Isola per riaffermare alla troika le male dell’imperialismo
nordamericano che con il blocco economico o senza, con la Legge
Helms-Burton e il suo 3º Capitolo
o senza questo editto
imperiale, Cuba non rinuncerà mai alla sua sovranità, difenderà con le
unghie e coi denti il suo territorio nazionale e manterrà
inalterabile la solidarietà con le cause giuste di Nuestra
America e del mondo, e prima di tutto con la Rivoluzione Bolivariana del
Venezuela, che con gagliardia ha fatto appena fallire un nuovo tentativo
di colpo di stato contro il presidente
costituzionale venezuelano Nicolás Maduro Moros.
IN PIAZZA, PER I NOSTRI SOGNI DI GIUSTIZIA PER CUBA E PER IL MONDO
Questo Primo Maggio, tutta
Cuba ha sfilato come mostra d’unità e d’appoggio alla Rivoluzione e al
fraterno popolo del Venezuela.
di Fidel Castro Ruz
La rivoluzione è il senso del momento storico
è
cambiare tutto ciò che va cambiato
è uguaglianza e libertà piena
è
essere trattato e trattare gli altri come esseri umani
è emanciparci
grazie a noi stessi
e con i nostri propri sforzi
è sfidare
poderose forze dominanti
dentro e fuori dall’ambito sociale e
nazionale
è difendere i valori in cui si crede
al prezzo di
qualsiasi sacrificio
è modestia disinteresse altruismo
solidarietà
e eroismo
è non mentire mai
né violare principi etici
è
convinzione profonda
che non esiste forza al mondo
capace di
schiacciare la forza della verità e delle idee
rivoluzione è unità
è indipendenza
è lottare per i nostri sogni di giustizia
per Cuba
e per il mondo
che è la base del nostro patriottismo
del nostro
socialismo
e del nostro internazionalismo.
SFILATA DEL PRIMO MAGGIO 2019 IN AVANA
servizio fotografico
SAMUEL HERNANDEZ
(Siporcuba) |
inizia la sfilata |
la presenza di Italia-Cuba |
l'arrivo di Diaz Canel e Raul |
Fidel sempre presente |
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clicca per ingrandire la foto |
brasiliani alla sfilata |
la dirigenza cubana |
combattente con le medaglie |
giovani in festa |
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quello che dice la gente |
espressione di continuità |
Diaz Canel alza la bandiera |
la conga alla sfilata |
i comunisti italiani presenti |
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la sfilata |
Venezuela presente |
le bandiere a fine corteo |
il popolo non dimentica Fidel |
i dirigenti salutano il popolo |