CONFERENZA STAMPA PER LA LIBERTA' DEI 5 CUBANI
DETENUTI A MIAMI
Negli storici locali dell'Associazione
Italia-Cuba di Vicolo Scavolino, 61 a Roma, si è svolta la Conferenza Stampa
sul tema della ingiusta prigionia dei Cinque compagni cubani nelle carceri
statunitensi. A presenziare la conferenza il compagno Andrea Genovali
rappresentante della Segreteria Nazionale dell' Associazione Nazionale di
Amicizia Italia-Cuba e il Giurista Fabio Marcelli che su incarico della
nostra Associazione ha partecipato il 14 febbraio scorso,ad Atlanta, negli
USA, al dibattimento orale di fronte al Plenum della Corte di Appello dell'
11° circuito di Atlanta che si è riunito per decidere se confermare o
annullare la sentenza di condanna emanata dal Tribunale della Corte di
Miami.
Andrea
Genovali, ha presentato Fabio Marcelli e ha illustrato brevemente ai
giornalisti presenti, ai rappresentanti dell'Ambasciata di Cuba in Italia,
Hugo Ramos, Consigliere Politico e Ruben Pino Consigliere Culturale,
ad Alessandra Riccio della Rivista Latinoamerica a Bianca Braccitorsi e
Bruno Steri, ai rappresentanti dei circoli di Roma e del Lazio le linee
guida della nostra Associazione.
La prima
linea di azione politica, inizia Genovali, è la battaglia contro il
criminale blocco che da oltre quaranta anni il governo americano applica
contro Cuba e la seconda è la lotta contro il terrorismo che gli USA
finanziano e appoggiano contro la Rivoluzione cubana.
La
richiesta di estradizione in Italia di Posada Carriles, definito il Bin
Laden dell'America L.atina, organizzatore degli attentati che nel 1997 hanno
ucciso il giovane imprenditore italiano Fabio Di Celmo sarebbe un atto di
dignità morale e civile da parte del nostro Paese ma purtroppo siamo molto
lontani da una soluzione del genere.
Andrea
Genovali ha spiegato come per il nostro governo esistono vittime del
terrorismo di serie A e vittime del terrorismo di serie B.
Per questo motivo come
Associazione abbiamo presentato, e fatto approvare, un ODG in moltissimi
comuni e province italiane per far sì che il governo italiano chieda
l'estradizione in Italia per l'assassinio di Di Celmo.
Inoltre ha ricordato che la nostra Associazione auspica, che, in caso di
vittoria della coalizione di centro sinistra, il nostro paese prenda parte
attivamente nella battaglia contro il blocco americano contro Cuba.
Il
rappresentante della Associazione Italia-Cuba ha ceduto la parola al
portavoce dei Giuristi Democratici, Fabio Marcelli.
Marcelli
sottolinea come il dibattimento, da parte della difesa dei 5 cubani, si sia
concentrato sul principio del "processo giusto" e su come i giurati del
processo di Miami fossero anche fortemente condizionati e minacciati dalla
comunità cubana anticastrista di Miami. La decisione del Panel (composto da
3 giudici in rappresentanza del Plenum composto da 13 giudici) dopo
un'adeguata ed equilibrata discussione aveva deciso di dare ragione alla
difesa dei 5 cubani chiedendo l'annullamento del processo.
Il
governo degli Stati Uniti, con una prassi rarissimamente adottata, ha
presentato reclamo per cercare di ridiscutere, e modificare, la decisione
del Panel. Marcelli sottolinea come in casi assolutamente rari le decisioni
del Panel non vengano assunte e questo dimostra come il processo contro i 5
cubani è fondamentalmente giocato su interessi politici.
Questo
allungamento dei tempi processuali portano ad 8 gli anni di detenzione
preventiva dei 5 cubani evidenziando così una violazione dei diritti umani
elementari da parte degli USA nei confronti dei 5 patrioti cubani detenuti.
Oggi, prosegue Marcelli, si pone la necessità di scarcerare i 5 perché ci
sono dei limiti di scadenza processuale e i limiti della detenzione
preventiva è ben oltre i limiti massimi consentiti da uno stato
democratico. Come Giuristi Democratici abbiamo chiesto la libertà per i 5 e
abbiamo iniziato una raccolta di firme di magistrati e giuristi su questo
punto.
In ogni
caso ci sono ancora da aspettare 6 mesi per avere la decisione della corte
di Atlanta sul giudizio formulato a Miami contro i cubani. La sensazione che
si percepiva ad Atlanta era di una spaccatura profonda nel Plenum e la
decisione che verrà assunta, qualunque essa sia, sarà a maggioranza molto
risicata.
Va sottolineato il fatto che le azione di
antiterrorismo poste in essere dai cinque cubani sono state messe a
disposizione del governo USA e del governo cubano e oggi i Cinque pagano un
gesto di lealtà verso gli Stati Uniti che, invece, di collaborare con i
cubani contro il terrorismo internazionale li hanno arrestati.
Marcelli
ha spiegato che ha parlato con Antonio Guerrero, uno dei 5 cubani arrestati,
ed ha trovato il suo morale molto alto.
Infine da ricordare che
fra i presenti ad Atlanta oltre all' Ass.ne Italia-Cuba,
Giuristi Democratici, Giuristi Statunitensi, un sacerdote britannico che sta
conducendo la battaglia per i Cinque nel Regno Unito, un avvocato del Foro
di Berlino, un avvocato belga, un avvocato argentino, un avvocato
portoricano e il presidente della Rete di Solidarietà con Cuba negli Stati
Uniti.
Roma 22 febbraio 2006
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