Sono
trascorsi otto anni e le inique leggi degli Stati Uniti non hanno permesso
ad Olga Salanueva ed Adriana Perez O’Connor di arrivare fino alle carceri
dove i loro mariti, René Gonzalez e Gerardo Hernandez, stanno scontando
delle pene assurde.
Loro, di
nobile ed irreprensibile morale, hanno amato, amano e rispettano la vita di
tutti quelli che abitano questo pianeta. Davanti alla negazione, sono
milioni le persone che si commuovono.
Hanno
punito Olga ed Adriana, per quale ingiustizia, per quale ragione?
Per
nessuna.
Per questa
ingiustizia, e per questa iniquità, chiediamo alle autorità corrispondenti
negli Stati Uniti che gli siano concessi i visti nordamericani per entrare
in questo paese, che non siano fermate quando arrivino all'aeroporto, che
siano trattate col rispetto che meritano le persone oneste che amano il
paese di Lincoln.
È
impossibile dimenticare che nell'anno 2002 nonostante avessero concesso il
visto nordamericano ad Adriana, non le fu permesso di entrare nel territorio
degli Stati Uniti, quando arrivò all'aeroporto di Houston, in Texas, fu
fermata, isolata, fu sequestrato il suo passaporto, fotografata, schedata, e
sottomessa ad illegali interrogatori, fino all'espulsione senza
giustificazione alcuna.
Attuazione
penosa e deplorevole.
Sanzionare
l'amore è più che terrorismo, disse il maestro Andrea Iznaga.
Ed affermò:
Tutto il mondo, e fondamentalmente le donne hanno il dovere di difendere il
diritto di Olga ed Adriana, a chiedere alle autorità giudiziarie degli Stati
Uniti che sia analizzata questa ingiustizia.
D'altra
parte, Katina Casas, laureata in Storia, segnalò che con questa azione si
dimostra un'altra volta che non c'è democrazia negli Stati Uniti. Le
sanzioni, riguardano solamente le persone che sono giudicate, in nessun
paese si puniscono i famigliari dei carcerati. Se Olga ed Adriana, non
possono vedere i loro compagni nelle prigioni, è più che una dimostrazione,
reiterò, che lì non esiste una vera democrazia. Violano i diritti alla vita,
all'amore.
Sara Ines
Fernandez, storiografa, enfatizzò: Nei due casi, tanto in quello di Olga
come in quello di Adriana, la negazione del visto è l'espressione che rivela
e denuncia tutto lo sporco processo e la crudeltà. L'imperialismo deve
essere pieno di paura per ricorrere ad un processo tanto basso ed inumano.
Non gli basta sequestrare i prigionieri, tenta in questo modo, di piegare
l'interezza e la fermezza dei loro parenti, dal momento che loro non hanno
potuto umiliarli né prima del giudizio, né dopo. Mercedes Robaina,
laureata in Economia, segnalò che è un'azione criminale. È incredibile che
persone di questa era realizzino tali torture. Non permettere che Olga ed
Adriana visitino i loro mariti nella prigione è una tortura spietata,
mostruosa.
La Sig.ra
dei Racconti, Premio Ibero-americano, Medaglia al Merito nell'Oralità,
Haydeé Arteaga, spiegò che nessuna società ha diritto di punire l'amore, per
odio, per malvagità, proibire ad Olga ed Adriana che visitino René e Gerardo
nelle prigioni, è qualcosa di arbitrario, qualcosa che va contro tutte le
leggi. Non si deve smettere di lottare, continueremo a lottare fino ad
ottenere che le autorità degli Stati Uniti diano una deroga a questa
sanzione ingiusta. Le loro vite fanno parte della storia e della narrativa
di un popolo che non si sottomette all'Impero e che denuncia il terrorismo
che durante più di quaranta anni si è scatenato contro Cuba.
Nessun uomo
e nessuna donna sensibile dimentica l'atto terroristico all'aereo di Cubana
di Aviazione, né la protezione che dà il Governo degli Stati Uniti
all'autore di questo ed altri crimini feroci: Luis Posada Carriles.
Dov’è la
Giustizia del Nord America? Dov’è?
Con le
parole di José Martí, quando scrisse l'ultima lettera a sua madre il 25
marzo 1895, chiudiamo questo brano: Non sono inutili la verità e la
tenerezza.
Anche noi
continueremo con la verità e la tenerezza insieme ad Adriana ed Olga,
affinché si sollevi davanti all'ingiustizia, la legge redentrice dai cuori
più puliti e puri del sofferto popolo del Nord.