I CINQUE

 

 

 

 

Il messaggio di René González Sehwerert

 

“A tutti quelli che ci vogliono bene.

Di nuovo si scarica su di noi e sui nostri cari la bassezza di coloro che pretendono, utilizzando questo caso, soddisfare i loro istinti di vendetta contro la nostra Patria.

Quando si tratta di santificare il terrorismo e i crimini contro il popolo di Cuba,  giudici, pubblici ministeri e ufficiali dell’ordine non incontrano limiti per mentire, mal interpretare, confabulare e ridersi delle leggi che dicono di rappresentare. Poche volte si pone così in luce la finzione dei tre poteri dello Stato, come quando si convoca la difesa a oltranza dei loro meschini interessi comuni, e per questi sacrificano la propria dignità.

Questo è il modello di giustizia che pretendono imporre con il pretesto di riscattarci per la libertà e la democrazia. 

Povera Cuba se una simile corte di malviventi un giorno recupera le redini, si auto nomina agente dell’ordine o fa suo il ministero pubblico!

Ai nostri familiari, il cui amore ci sostiene e il cui ricordo alimenta i nostri spiriti, le cui parole ci incoraggiano, la cui sofferenza ci lacera ma ci impegna:

giungano le nostre espressioni di ottimismo, la sicurezza che resisteremo e i nostri sentimenti d’infinto amore.

Ai nostri amici di tutto il mondo che ci riempiono di speranza, che ci illuminano con il loro affetto e che offrono più calore di quello che è possibile corrispondere: vada il nostro più profondo sentimento di gratitudine e ammirazione.

Al nostro eroico e nobile popolo della cui storia siamo depositari, la cui valentia di resistenza ci incita e la cui integrità fisica e felicità abbiamo difeso: vada l’avvertenza del Che, reiterata dalle viscere del mostro:

“Non si può concedere la minima fiducia all’imperialismo, nemmeno un pochino così”!

Serrare le fila  e difendere la Rivoluzione è la sola risposta degna a questa canagliata. Contate si di noi

Hasta la Victoria Sempre”.  

           

 

 

 

 

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