Chiesto il Premio
Nobel della Pace per i 5
Daysi Francis Mexidor –
da Joventud Rebelde
Il prestigioso
politologo nordamericano James Petra ha chiesto al movimento di solidarietà
internazionale che si pronunci perchè i Cinque Eroi cubani che soffrono per
un’ingiusta condanna nelle prigioni degli Stati Uniti, vengano nominati
Premio Nobel per la Pace
L’idea, come ha
affermato in un’intervista esclusiva per Joventud Rebelde ha avuto eco in
Germania e si fonda sulla necessità di richiamare l’attenzione sulla nobile
causa che sta dietro alle attività realizzate per i 5 e in particolare per
la lotta contro il terrorismo
Günter Belchaus, del
Comitato “Basta yá”, ha inviato lettere ai Premi Nobel per la Pace Rigoberta
Menchú, del Guatemala e Adolfo Ezquivel, dell’Argentina, Gabriel García
Marquez, della Colombia e Nadine Gordimer del Sudafrica nelle quali spiega
l’iniziativa di Petras, con l’obiettivo che si dirigano al Comitato che
deciderà la consegna del famoso premio, perchè “le loro voci possono essere
ascoltate!”
In un articolo
pubblicato nel mese di maggio, James Petra afferma che il premio sarebbe
valido perchè i Cinque hanno rischiato la libertà per i principi della Carta
delle Nazioni Unite, per il diritto dei paesi all’autodeterminazione, il
diritto di un popolo a decidere la propria forma di governo e il diritto
universale di difendersi dagli aggressori esterni, il cui proposito è
imporre un governo con la forza e il terrore.
Poi puntualizza che
rinchiudendo e processando questi patrioti antiterroristi ispano - americani
nelle circostanze più controproducenti e condannando questi uomini eroici
che sono padri e mariti ad ergastoli e all’isolamento, Washington ha
dimostrati ancora una volta che nell’uso del terrore non ha limiti, vergogna
o timori, a meno che le proprie creazioni non si rivoltino contro la Casa
Bianca, mentre noi, i cittadini degli USA soffriamo le conseguenze.
Il noto intellettuale
nordamericano ha detto a JR che “Stiamo per pubblicare un libro sulla causa
dei 5 con un editore francese. Egli ha detto che il testo sarà pronto in
estate e include 15 saggi di diverse personalità come parte di azioni che si
realizzano per smuovere la coscienza del pubblico sulla situazione dei
Cinque Patrioti cubani.
Nomi come quelli di
James Petras, Ignacio Ramonet, Nadine Gordimer, Howard Zinn, Noam Chomsky,
William Blum, Michael Parenti, Salim Lamrani coeditore del libro, Leonard
Weinglass, José Saramago, Wayne S. Smith, Gianni Minà, firmano gli articoli
che si metteranno a disposizione dei lettori prossimamente, soprattutto
negli Stati Uniti.
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