I CINQUE

 

 

 

Il Festival di Leganés per la libertà dei Cinque

 

Centinaia  di persone si sono date appuntamento nel Polisportivo  Manuel Cadenas, di Leganés, in un Festival unico per  esigere la libertà immediata dei Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti.

Hanno partecipato alla manifestazione Adriana Pérez O Connor, moglie di Gerardo Hernández, uno dei Cinque prigionieri e Sergio  Corrieri, presidente dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli.

Questa manifestazione ha terminato una giornata di grande e positiva attività, iniziata la mattina con una affollatissima marcia nel centro di Madrid, con rappresentazioni di tutte le comunità autonome della nazione, di diversi partiti e di tutte le associazioni d’amicizia e solidarietà con Cuba.  

Il Festival di Leganés, al quale hanno partecipato soprattutto giovani, ha combinato gli interventi politici con le attuazioni di molti artisti e gruppi musicali.

Corrieri, Adriana, la scrittrice spagnola Belén Gopegui, Javier Couso, fratello di José, il cameraman  assassinato dalle truppe degli USa in Iraq, Philip Agee, ex agente della CIA e l’avvocato asturiano Raúl Martínez sono stati gli oratori e ognuno ha presentato un allegato a favore dei Cinque e uno di denuncia  dell’illegale processo giudiziario contro Gerardo e i suoi compagni, Ramón  Labañino, Antonio Guerrero, René González e Fernando González,  virtualmente sequestrati dal governo statunitense. 

I cantautori Orlis Pineda, di Cuba  e l’uruguayano Quintín Cabrera, il madrileno José María Alfada, il catalano Carlos Lage, il  castigliano Benito Malasangre e il galiziano Tino Baz hanno cantato le loro canzoni e inoltre hanno partecipato i  gruppi musicali Suburbano, Chicos del Maíz, Van  Troi-Komintern e Reincidentes-Boikot; hanno presentato il Festival l’animatore  cubano Joaquín Mulé e il giornalista  Iñaki Peña de la Radio  Nacional de España.

 

Dirigenti del Comitato statale per la Liberazione dei Cinque, organizzatore del Festival, patrocinato dal municipio di   Leganés, hanno letto decine di messaggi di saluto provenienti da  Spagna, Belgio, Repubblica Ceca, Portogallo, Lussemburgo e Colombia.

Come fatto  singolare sono state lette le biografie più intime  di Gerardo, Ramón, René, Antonio e Fernando, con dettagli della loro enorme opera rivoluzionaria e dei servizi prestati alla Patria.         

 

 

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