Non
smetteremo di lottare per loro
Ha affermato Ricardo Alàrcon durante l’inaugurazione di una
mostra grafica che denuncia le ingiustizie commesse contro i Cinque Eroi
cubani che hanno combattuto il terrorismo, incarcerati negli Stati Uniti.
È stato presentato il sito Web in sei lingue di Radio
Habana Cuba
Venerdì 16 è stata una giornata intensa nella lotta dei
cubani per la liberazione dei Cinque Eroi Prigionieri degli Stati Uniti per
avere lottato contro il terrorismo, grazie alla presentazione del sito Web
ufficiale di Radio Habana Cuba dedicato a questa causa. Inoltre è stata
inaugurata una esposizione di manifesti con “55 modi differenti di
denunciare le ingiustizie” realizzata dalla Associazione Cubana dei
Pubblicitari e Propagandisti e dagli studenti dell’Istituto Superiore di
Disegno.
Nella presentazione del sito:
www.radiohc.cu
realizzata nel Centro della stampa Internazionale, Ricardo
Alarcon de Quesada, presidente del Parlamento, ha segnalato che questa radio
ha occupato un luogo molto importante nella campagna di diffusione della
causa per la liberazione dei Cinque. La battaglia contro la disinformazione
alternativa al silenzio dei grandi mezzi di comunicazione oggi conta su un
sito in sei lingue e sulla partecipazione di giornalisti e tecnici molto
preparati.
Navigando per le pagine Alarcón ha raccomandato di leggere
una notizia recente sul caso. Una relazione “Amicus” del 9 aprile presentata
alla Corte di Appello di Atlanta da Erik Luna, avvocato delle Facoltà di
Diritto dell’università dello Utah a nome della Società Cubana di Scienze
Penali è stata respinta con una risposta di due parole e così il processo è
stato privato di un importante documento che dettaglia “Lo stato di
necessità di Cuba - vittima del terrorismo da più di 40 anni - di penetrare
nei gruppi mafiosi di Miami.
Il Presidente Alarcón ha denunciato che Antonio, Fernando,
René, Ramón e Gerardo sono stati detenuti, accusati e condannati con il solo
ed esclusivo proposito di proteggere i gruppi terroristi di Miami e tutto
questo risulta chiaramente leggendo gli elementi della condanna di René dove
si legge che gli “è proibito – ( René é condannato a “soli” 15 anni e si
prevede che tra 12 anni, secondo le leggi, tornerà in libertà) associarsi e
visitare i luoghi frequentati dai terroristi e da gruppi che promuovono la
violenza!” Tre mesi dopo l’11 settembre nel processo ad Antonio questa frase
è stata ripetuta.
Alarcón ha informato che altre notizie non appaiono sulla
stampa del mondo come quella della negazione del visto a Olga e ad Adriana
per visitare i mariti in carcere. Il resto dei familiari sta aspettando da
lungo tempo una risposta. Gerardo, condannato a due ergastoli e 15 anni,
continua ad essere la sola persona al mondo imprigionata in massima
sicurezza per aver lottato contro il terrorismo! L’accusa infame di
assassinio di primo grado non è mai stata provata, nessuno ha mai portato
evidenze reali nè il governo nè la mafia o altri che hanno montato la
tragica farsa.
Davanti a tutte queste ingiustizie e alla necessita di
aprire spazi alla verità è nata questa esposizione di manifesti che si può
vedere nella Galleria Fama dell’Avana Vecchia. Ernesto Niebla,
Vicepresidente della Associazione cubana dei Pubblicitari e Propagandisti ha
detto che la mostra pone al servizio della Rivoluzione la forza della
grafica e manifesta la volontà di rompere la schiena a questo fascismo che
è la filosofia dell’attuale amministrazione nordamericana della quale sono
vittime i Cinque Eroi della Repubblica di Cuba.
Alarcón, complimentandosi per il gesto dei pubblicitari e
propagandisti, ha affermato che l’esposizione oltre al suo messaggio rende
omaggio allo spirito libero e creatore dei Cinque, e specialmente di Gerardo
che ha creato in condizioni inimmaginabili il logotipo che oggi ll mondo
conosce. “Il meno che possiamo fare noi - ha detto - è non smettere di
lottare per loro...”
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