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Loro hanno bisogno di noi più che mai
di Graciela Ramirez*
"L'unica cosa che lamento è di non avere più che una vita da immolare
per la mia patria." (1)
Dalla Rivoluzione Cubana e da Fidel abbiamo imparato che la solidarietà
internazionale e l'amore per l'umanità sono sinonimi.
La piccola Cuba, minacciata dal principio del suo processo
rivoluzionario, frustata dal blocco genocida più lungo della storia, ci
ha dimostrato quello che può fare un piccolo paese sovrano per la
Dignità Umana. I monumenti, gli onori e i ringraziamenti, non
arriveranno mai a restituire a Cuba e a Fidel, agli internazionalisti,
alle forze armate rivoluzionarie, ai maestri, ai medici e tutti i
lavoratori cubani quello che hanno fatto e stanno facendo per i nostri
popoli. A questa nostra Cuba, che dovrebbe preservarsi come patrimonio
dell'umanità, non solo per la sua bellezza architettonica se non per
l'esempio di resistenza ed eroismo del suo popolo, il governo più
poderoso e perverso del pianeta le ha sequestrato cinque figli.
Gerardo Hernandez, René Gonzalez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero e
Fernando Gonzalez, sono incarcerati ingiustamente da otto anni in
prigioni di massima sicurezza disseminate in tutta la geografia
nordamericana per il delitto di cercare di evitare azioni terroristiche
contro Cuba.
Lo stesso cinico governo che si dice in guerra contro il terrorismo, li
mantiene prigionieri. Quello stesso governo, che in funzione di questa
guerra da predatore e di occupazione, ha mozzato le libertà civili negli
USA, ha legalizzato la tortura, ha legalizzato la detenzione senza
limite di tempo, ha tolto il diritto ad una difesa per migliaia di
detenuti ed è sempre lo stesso che spia la sua propria popolazione.
Quello che concede l'impunità ai criminali come Posada Carriles e poi si
rifiuta di giudicarlo o estradarlo in Venezuela. Il governo che ha
realizzato 1245 scali in voli segreti della CIA nello
spazio aereo d'Europa per arrestare, torturare e trasportare prigionieri
in modo clandestino.
Durante questo anno, l'Herald di Miami rifletteva come se niente fosse
sul ritrovamento di arsenali di armi per abbattere il governo cubano.
Senza il minore pudore si sono pubblicati le dichiarazioni dei suoi
proprietari, Alvarez, Mitat, Llama. In California, sono state
sequestrate 1571 armi di contrabbando, il quantitativo maggiore della
storia, trovato nell'abitazione del terrorista Ferro.
Come se tutto questo fosse niente, l'estremista della destra cubana
americana Ileana Ros Lhetinen, congressista repubblicana che occuperà
prossimamente un posto importante nel Comitato degli Affari Esteri del
Congresso degli USA, dichiarò recentemente ad un documentarista inglese
"mi congratulo con qualunque persona che abbia l'opportunità di
assassinare Fidel Castro" (2)
Come avrebbe reagito il governo nordamericano se un parlamentare del
mondo dichiarasse una simile apologia di reato contro il presidente
degli Stati Uniti?
I documenti che mettono in evidenza la complicità degli Stati Uniti
nell'orrendo crimine delle Barbados, l'assassinio del diplomatico cileno
Orlando Letelier e la sua segretaria nordamericana, possono ottenersi
facilmente visitando il sito Web del National Security Archives
dell'Università George Washington.
Lì troveranno che Bush padre, in quel momento dirigente della CIA, fu
informato con dei mesi di anticipo di entrambi gli attentati e non fece
proprio niente per ostacolarli. Al contrario, non solo permise la loro
esecuzione, ma anche, anni più tardi ha concesso il permesso affinché
Orlando Bosch, uno degli autori, si stabilisse a Miami.
Qualunque persona che voglia verificare la complicità di Bush coi gruppi
terroristici di Miami, può sollecitare la sentenza di René Gonzalez.
Nelle condizioni speciali scritte gli si esige, senza pudore alcuno, che
"una volta che compia la condanna, non potrà avvicinarsi o visitare
luoghi dove si riuniscono dei gruppi chiamati terroristi."
Questo riconoscimento esplicito dell'esistenza di gruppi terroristici
stabiliti nel sud della Florida, fu ratificato nuovamente nella sentenza
di Antonio Guerrero.
Le evidenze di carattere pubblico sull'azionare dei gruppi terroristici
che operano da Miami contro il governo ed il popolo cubano sono
veramente opprimenti. A dispetto di ciò, il bavaglio imposto ai mezzi di
stampa negli USA continua ad essere scandaloso. Dei Cinque cubani, come
sono conosciuti in tutto il mondo, non si dice una parola. Raramente,
quel poco che si dice, è per criminalizzarli in anticipo chiamandoli
"spie". Invece, Posada Carriles, Bosch, Basulto, Frometa o Pepe
Hernandez sono presentati all'opinione pubblica come "lottatori per la
libertà" o "militanti anticastristi"
Insieme alla mano che protegge la culla dei terroristi, si estende il
braccio "politico" del genocida Bush. L'uno e l'altro sono parte dello
stesso obiettivo: distruggere la Rivoluzione Cubana.
Appena alcuni mesi fa, Bush approvò un nuovo piano di 82 milioni di
dollari per la "transizione a Cuba". Questa volta include un capitolo
segreto, che è tale, secondo loro "per ragioni di sicurezza e per
ottenere la sua esecuzione."
Parte di quello che si è pubblicato, stabilisce la recrudescenza del
criminale blocco, la proibizione dei viaggi familiari, l'aumento delle
sanzioni a coloro che osino viaggiare a Cuba, le donazioni umanitarie,
le esportazioni di strumentari medici che abbiano come destino le
missioni internazionali di salute come l'Operazione Miracolo ed
ovviamente intensificheranno la legge Helms-Burton.
Nella restaurazione capitalista immaginata dall'impero che questo popolo
non permetterà mai, hanno previsto un piano di adozione dei bambini
cubani.
Quanti genitori hanno pianificato di assassinare per stabilire un piano
di adozioni?
Se questa guerra non dichiarata ma eseguita da tutto l'immaginabile è
quello che ci fanno conoscere, che cosa contiene il capitolo segreto?
Il caso dei Cinque ha lasciato allo scoperto l'ipocrisia, la doppia
facciata, la violazione della Costituzione degli USA e la connivenza del
governo nordamericano e delle sue agenzie federali coi gruppi
terroristici cubano-americani di Miami.
Frei Betto diceva recentemente: "Fernando Gonzalez rimaneva incarcerato
il 21 settembre 2006, quando si compierono trenta anni dall'assassinio a
Washington di Orlando Letelier per opera di terroristi di origine
cubana. Quale fu il "crimine" di Fernando? Infiltrarsi nel gruppo di
Orlando Bosch e fare qualcosa che era dovere dell'FBI: comprovare che
Bosch partecipò alla decisione di assassinare Letelier, senza che non
sia stato mai portato davanti ad un tribunale."
Cuba ed i Cinque hanno bisogno di noi più che mai affinché la verità e
la giustizia trionfino sull'impunità.
Nonostante le sbarre di questo carcere ingiusto che li separa dall'amore
delle loro famiglie e dal loro paese, niente potrà ostacolare che
Gerardo, René, Fernando, Antonio e Ramon brindino con il loro cuore
insieme ad undici milioni di cubani questo fine d'anno: per il rapido
recupero di Fidel, per il 48? anniversario dell'eroica Rivoluzione
Cubana, per l'ALBA che spunta nei nostri paesi e per la Solidarietà
Internazionale che ci unisce.
Note:
(1) allegazione di Gerardo Hernandez, 12 Dicembre 2001. Gerardo fu
condannato a 2 ergastoli più 10 anni di prigione.
(2) dichiarazioni al cineasta britannico Dollan Cannell. L'Herald 25
dicembre 2006
* L'autrice è una giornalista argentina,
corresponsabile a Cuba di Resumen Latinoamericano ed è la Coordinatrice
del Comitato Internazionale Giustizia e Libertà ai Cinque Eroi Cubani, e
la traduttrice Ida Garberi è orgogliosa di farne parte, VOLVERAN!
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