USA le chiamano
spie, ma a Cuba li vedono come eroi
Elizabeth Palmeiro
concede questa intervista ed all'improvviso le vibra il cellulare. "Mi
vidaaaa", esclama rispondendo la chiamata di suo marito Ramón Labañino che
si trova in una prigione di massima sicurezza nello stato di Texas. Egli
racconta che tutti i giorni si alza preoccupato per temore che nasca una
lite.
Questo settembre si
compiono 10 anni dal suo incarceramento. È imminente una decisione della
Corte di Appello dell'Undicesimo Distretto di Atlanta che potrebbe dargli un
nuovo giudizio.
Per lei, per il governo
cubano e cittadini cubanii, Ramón è un "eroe" che vigilava gli esiliati
anticastristi a Miami affinché non attaccassero il paese. A Labañino e ai
quattro cubani li chiamano "I" Cinque. Lui, Antonio Guerriero, Gerardo
Hernández, Fernando González e René González (non sono fratelli) appaiono
insistentemente nella propaganda dei mezzi locali.
Per il governo
statunitense, erano inviati del governo comunista che mantenevano un gioco
di spionaggio molto pericoloso. Nella squadra che li difende si trova
l'avvocato portoricano Rafael Anglada López.
Il giudizio che
riceverono è discusso da statunitensi come Ramsey Clark, ex pubblico
ministero generale degli Stati Uniti, come gli attori Martín Sheen e Danny
Glover che mantengono una campagna informativa a beneficio dei carcerati.
Mezzi di comunicazione come The New York Times e CNN hanno cominciato a dare
una copertura al caso.
"Quando seppi che
l'arrestarono come componente di una rete infiltrata nell'esilio compresi
quello che stava facendo. Quello giorno Ramón si scoprì come qualcosa di
grande", disse Palmeiro a El Nuevo Dia. La cosa più triste è che le nostre
figlie sono cresciute senza averlo al suo fianco. La più piccola lo conobbe
in prigione a 5 anni."
Carcerati dal 1998
Le autorità arrestarono
ai cubani il 12 di settembre 1998. Li accusarono di spiare senza registrarsi
davanti al Dipartimento di Stato, e di ottenere informazioni per attentare
agli Stati Uniti. Gerardo Hernández fu accusato di cospirare per assassinare
quattro persone che viaggiavano il 24 di febbraio del 1996 in due aerei da
turismo dell'organizzazione anticastristi Hermanos al Rescate. In quei
giorni violavano lo spazio aereo di Cuba, e furono abbattuti dall'aviazione
militare cubana.
Un tribunale federale a
Miami condannò il 2001 Gerardo Hernández a due ergastoli. Antonio Guerriero
e Labañino ottennero un ergastolo ognuno. Fernando González e René González
ricevettero condanne a 19 e 15 anni di prigione, rispettivamente.
Ai parenti è fatto loro
difficile da visitarli. Devono superare le difficoltà di ottenere visti per
andare negli Stati Uniti. La moglie di Gerardo Hernández non ha potuto
vederlo da quando sta in carcere. Quella di René González che viveva a Miami
con lui, fu deportata nel 2002 e neanche ha avuto permesso da quell'anno.
Elizabeth ha potuto solo
stare con suo marito durante sei visite dal 1998. " Da 18 mesi sto sperando
che mi dìano un altro permesso", racconta. "Prima del viaggio del 2006 persi
tre visite perché li sospendevano quando accadeva che combriccole di neri,
bianchi, latini e mafiosi litigano per il controllo dei commerci interni. Mi
impressionò una volta che vidi le guardie correndo con fucili."
La difesa si rivolse
alla corte di appello dell'Undicesimo Distretto, lamentando che gli accusati
non avevano avuto un giudizio giusto a Miami. Protestandp che la procura non
presentò le prove che Gerardo Hernández aveva cospirato per abbattere gli
aerei da turismo né che i cubani avevano ottenuto informazioni di
intelligence per attentare agli Stati Uniti.
Tre giudici della corte
di appello revocarono le condanne il 9 di agosto di 2005. Consideravano che
i cubani avevano avuto un processo ingiusto, e chiesero un nuovo giudizio,
per quello che non risolsero gli altri progetti dell'appello, secondo i
documenti del caso. La procura riuscì che il plenum della corte lasciasse
senza effetto questa decisione ed ordinò di dirimere gli altri punti.
Cosicché la difesa
dovette assistere ad una nuova vista in agosto, ed aspetta una nuova
sentenza. Elizabeth e quelli che difendono a "i" cinque, come la propaganda
del governo cubano, sostengono che è una ipocrisia che gli Stati Uniti li
mantengano imprigionati, mentre ha liberato Luis Posada Carriles. Cuba
l'accusa di cospirare contro Fidel Castro e di avere pianificato l’attentato
su di un aeroplano cubano in 1976, causando la morte di 73 civili.
"Non tutti gli esiliati
sono uguali. Ci sono molti che andarono via per motivi economici e vogliono
entrare all'isola senza problemi. Desiderano che ci sia tra tutti e due
armonia paesi."
COMITATO
INTERNAZIONALE PER LA LIBERAZIONE DEI CINQUE
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