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QUALCOSA DI SINISTRA? CUBA!
Mentre scorrono le immagini di una
manifestazione marketing che si sta svolgendo a Roma contro la
finanziaria ma, soprattutto, contro il governo di centrosinistra dell'ex
democristiano Prodi, messa in piedi dall'ufficio pubblicitario della
casa delle libertà (sic!), pensiamo a quanto sia debole la nostra
sinistra che esiste solo come una pura acrobazia geometrica e nulla più.
Quello che doveva essere il governo contro
Berlusconi, per la pace, per il riavvio del motore Italia, delle
sicurezze, della casa e del lavoro, null'altro è che una accozzaglia di
giocatori che bluffano in nome di un elettorato ormai stanco di credere
a vuote promesse e che vede, purtroppo, che nessuna piattaforma politica
atta a tutelare l'uomo di strada, viene realizzata sul serio.
Assistiamo a teatrini di primi della
classe evidenti o nascosti, di gente che tira le fila di tanti burattini
pronti a schierarsi pro o contro a seconda di come vengono manovrati.
Un esecutivo che ha avuto solo il pregio, e solo sul filo di lana, di
mandare a casa il centrodestra ma che si è ripiegato su se stesso,
complice dei complici e che marcia verso la formazione di una balena
bianca di triste memoria che nessuno vuole ma che tutti cercano.
E la sinistra italiana?
Poca e divisa tra lotte fraticide, scissioni eseguite, malumori e come
sempre, ignara del fatto che dovrebbe rappresentare la fascia dei
deboli, dei lavoratori, di tutti coloro che non chiedono chissà che
dalla vita se non di viverla in serenità ma con una casa, un lavoro
stabile, una certa situazione economica che consenta di arrivare a fine
mese senza inventarsi ogni giorno una scommessa.
Ed è triste, perdersi tra ipotesi e discussioni di una sterilità
impressionante quando, davanti agli occhi si assiste all'impotenza della
prassi che fa i conti con una realtà inutile da celare perchè riempie la
vita di soprusi e provocazioni.
Ecco spiegato il disincanto di una classe
di lavoratori e studenti che hanno bruciato (o bruceranno) la loro
scheda elettorale per il futuro; o del perchè, certi movimenti di
destra, riescono a calamitare l'attenzione provocando stimoli di
malumori che si mescolano in un vortice di tutta un erba un fascio (in
tutti i sensi) pronti, però, a reagire agli stimoli che oggi giorno i
giovani chiedono a gran voce, dimentichi degli orrori nazifascisti di
ogni tempo e luogo.
Per ritrovare qualcosa di sinistra,
dobbiamo emigrare a Cuba dove, sempre con tutti i limiti imposti
dall'embargo e dalla natura storica delle cose, qualcosa ancora resiste
all'erosione del tempo che passa e che non si limita a slogan politici e
a bei murales inneggianti ad una rivoluzione che in pochi ricordano per
averla vissuta.
Con tutte le specifiche contraddizioni di un certo comunismo tropicale e
specificatamente cubano, restano validi molti valori che sono oggi, il
perno della società cubana.
E non tutti si traducono necessariamente nella figura-mito di un Fidel
stanco e anziano che lotta ancora con lo spirito se non con il fisico,
mentre ci possiamo immaginare il suo disappunto di doversi rendere conto
che, nulla è eterno ne immutabile.
Ma, in cuor nostro, siamo convinti che in Cuba potremo sempre trovare
qualcosa di sinistra che sia oggettiva e non solo teorica, mentre da
noi, seguiteremo a vomitare fango sulla nostra vita piena di ostacoli
che nessun partito mai -ad elezioni terminate- sarà disposto a rimuovere
mentre continuerà a gestire il potere delle poltrone d'oro che riempirà
con i suoi esimi eletti che giocheranno a fare politica tra il vuoto e
la noia.
Dire basta si può e come?
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