Il Dengue a Cuba
ieri e oggi. La storia della guerra biologica contro l’Isola, sferrata
dalla CIA
di GIOIA MINUTI
• Nel 1981 scoppiò a
Cuba un’epidemia di dengue emorragico che in poche settimane provocò la
morte di 158 persone, tra le quali 101 bambini.
344.203 persone si
ammalarono.
I primi casi
apparvero in forma simultanea in tre località dell’Isola distanti circa
300 Km. e non ci furono spiegazioni epidemiologiche per
l’interpretazione di quei fatti come un’infezione naturale.
L’apparizione a
sorpresa, senza che esistesse un’attività epidemica nella regione e in
nessuno dei paesi con i quali Cuba aveva importanti scambi di personale,
come l’apparizione simultanea in distinte regioni dell’Isola sono
elementi che avallano gli studi realizzati da scienziati cubani di noto
prestigio, con la cooperazione di abili colleghi stranieri specializzati
nella lotta contro le aggressioni biologiche.
Anni dopo, durante un
processo che si svolgeva nella città di New York contro il terrorista
cubano Eduardo Arocena, costui confessò d’aver introdotto virus infetti
in territorio cubano.
Durante l’epidemia il
Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, applicando i precetti del
blocco, ritardò l’autorizzazione per la vendita e l’invio a Cuba degli
insetticidi specifici per attaccare il vettore identificato della
malattia e gli aspersori per disinfettare col fumo, che si dovevano
utilizzare.
Cuba li dovette
comprare in terzi paesi a un costo addizionale di vari milioni di
dollari e con un pericoloso di ritardo nell’arrivo nell’Isola. Questo fu
un fattore importante in molte delle morti avvenute.
“La missione del
gruppo che io guidavo era ottenere certi germi e introdurli a Cuba
(...)” Questa dichiarazione è del terrorista d’origine cubana Eduardo
Arocena, fatta nel Tribunale Federale di New York, (p. 2189, 1984. Esp.
2FBINY 185 – 1009).
Il terrorista Arocena
non è mai stato giudicato per questa confessione e non sono state
realizzate investigazioni di sorta da parte delle autorità
nordamericane.
LA GUERRA BIOLOGICA
DEgli USA CONTRO CUBA
Molte relazioni della
CIA, già rese pubbliche, provano che sin dal 1962 la guerra biologica
era entrata in atto. Nel 1961- ’62 la CIA stava già organizzando la
brutale ’Operazione Mangosta, che includeva azioni per rendere inabili i
lavoratori dei campi di canne da zucchero, utilizzando mezzi chimici per
farli ammalare.
Nel 1972 fu introdotto
a Cuba il Virus della Febbre Porcina che obbligò a sacrificare più di
mezzo milione di maiali; tra il 1979 e il 1981 quattro plaghe
attaccarono persone e coltivazioni; la Congiuntivite Emorragica, il
Dengue, la Rossa della canna da zucchero e la Muffa Azzurra del tabacco.
Solo nelle prime
settimane il dengue emorragico colpì 200 mila persone nell’Isola. I
morti furono 158, tra i quali 101 bambini piccoli, tra 0 e quattro anni.
Nel 1979, il The
Washington Post pubblicò che la CIA aveva un programma contro
l’agricoltura cubana e che dal 1962 gli specialisti del Pentagono
fabbricavano agenti biologici per questo fine.
Eduardo Arosena, leader
del gruppo terrorista Omega 7, di fronte a una giuria nordamericana
riconobbe nel 1984 d’aver partecipato a una operativo per introdurre
germi come parte della guerra biologica contro Cuba.
Per impedire azioni di
questo tipo si trovavano negli Stati Uniti i Cinque patrioti
ingiustamente condannati a pene inaudite dopo un processo manipolato e
politico, svolto a Miami, in un caso nascosto all’opinione pubblica col
silenzio più assoluto da parte delle grandi catene internazionali.
Il mondo non sa che il
governo nordamericano viola le proprie regole costituzionali e
governative nel suo stesso territorio.
La pagina più atroce
della guerra biologica fu l’introduzione del Dengue Emorragico: tra i
primi di giugno e il 10 ottobre del 1981 si notificarono 344mila 203
casi di Dengue e 30.000 erano del tipo emorragico.
10000 rispondevano a
criteri della OMS considerati febbre emorragica e shock da Dengue
Gli USA impedirono
l’acquisto del Abate, un prodotto chimico per eliminare l’agente di
trasmissione, la zanzara Aedes aegypti, e Cuba dovette mandare aerei in
Giappone e in Europa per comprarlo.
La Domanda del Popolo
Cubano al governo degli Stati Uniti per danni umani, un processo che
culminò con la condanna del paese aggressore, dimostra che l’epidemia
era stata introdotta deliberatamente nell’Isola da agenti al servizio di
Washington.
"Specialisti
nordamericani in guerra biologica erano stati i soli ad ottenere una
varietà di zanzara Aedes aegypti sensibilmente associata alla
trasmissione del Virus 2, (quello che entrò a Cuba e che non era in
circolazione nel mondo intero), informava il colonnello Phillis Rossell,
nel XIVº Congresso Internazionale dell’Oceano Pacifico, effettuato en
1979, solo due anni dopo la brutale epidemia a Cuba.
“È un elemento
significativo il fatto che nel 1975 lo scienziato nordamericano Charles
Henry Kalisher, in una visita a Cuba, si era interessò ed ebbe
informazioni sull’esistenza di anticorpi al Dengue nella popolazione
cubana, ma che non esistevano per lo meno per 45 anni anticorpi per il
Virus 2.
Nel processo svolto
negli USA nel 1984 contro Eduardo Arosena, capo della organizzazione
terrorista Omega 7, questi confessò d’aver introdotto i germi a Cuba e
riconobbe che la febbre del Dengue Emorragico fu introdotta nell’Isola
da agenti di gruppi affini, d’origine cubana, radicati negli Stati
Uniti.
LA GUERRA
ALL’AGRICOLTURA
Il governo degli USA ha
applicato molte forme di guerra biologica contro gli sforzi cubani per
garantire la sicurezza alimentare alla popolazione.
Quando nell’Isola si
riusciva ad incrementare una linea di produzione alimentare,
immediatamente appariva una malattia e i produttori e gli scienziati
stanno affrontando da 40 anni queste aggressioni.
In 18 anni risono
presentate entità esotiche a ritmi frenetici: una ogni 315 giorni. Ci
sono i casi della Malattia del Caffè, che apparve tra le montagne della
Sierra Maestra, l’Acaro del Riso, che non esisteva nella regione latino
americana intera e che apparve in un punto dove si produceva la semente
di base del riso.
Uno dei casi più noti è
quello del Thrips palmi, la plaga che distrugge le coltivazioni di
patate. Il Trips palmi fu scoperto in Asia nel 1925 ed è molto
resistente agli insetticidi chimici, favorito dalle alte temperature e
dalla siccità.
A Cuba, oltre che le
coltivazioni di patate, danneggiò quelle di melanzane, cetrioli,
peperoni e fagioli.
L’esistenza precedente
del Thrips palmi era impossibile, perchè dal 1988 esisteva a Cuba un
programma di difesa per i danni che questa plaga aveva già provocato
nella Repubblica Dominicana e si eseguivano continui controlli per
localizzarlo. Lo portarono a Cuba spargendolo con piccoli aerei che
violavano gli spazi dei cieli dell’Isola, nella zona di Pinar del Río.
Alla fine del 1962 il primo attacco avvenne per mezzo della Malattia
di Newcastle contro il pollame, in provincia di Pinar del Río, dopo
l’applicazione di un vaccino contro il vaiolo aviario, che era stato
contaminato nei Laboratori dei Prodotti Veterinari da alcuni individui
pagati per eseguire azioni contro la Rivoluzione. Più di un milione di
pollame vario morì con enormi perdite economiche.
Nel giugno del 1971,
apparvero i primi casi di Peste Porcina Africana, una malattia propria
dell’Africa, che non esisteva nella regione latino americana e che
ritornò nella zona di Guantánamo nel 1980.
Su questo caso
sussistono molti studi che evidenzino la partecipazione diretta della
CIA e di vari gruppi controrivoluzionari che hanno sede negli USA.
Nell’agosto del 1981,
in un’impresa di Placetas – nella zona centrale di Cuba , apparve la
Pseudodermatosi Nodulare Bovina, che provocò terribili perdite
all’Isola.
Uno specialista
francese del settore dichiarò: "Non si spiega com’è arrivata questa
malattia a Cuba, dato la sola trasmissione avviene per contatto con un
animale malato. Evidentemente la malattia è stata introdotta”.
La Mamilite Ulcerativa
apparve tra i bovini nel 1989, e nel 1993 la Malattia Emorragica Virale
dei conigli fu un’altra aggressione biologica realizzata contro il
programma cubano per lo sviluppo alimentare. Inoltre vanno ricordate la
Varroasi, la malattia più grave delle api, apparsa dove si trovava il
30% della produzione dell’Isola.
IL DENGUE
OGGI
Tutti i cubani pensano
“con poca simpatia” ai vicini del nord – alla cupola naturalmente – ogni
volta che si nomina la parola Dengue e nell’Isola l’aspirina è una
medicinale che non si deve mai prendere in caso di febbre, perchè non si
sa mai, considerando l’azione che provoca sulla coagulazione questo pur
eccellente prodotto medicinale.
Chi scrive ha avuto il
Dengue quattro anni fa e sa bene di cosa si tratta.
A Cuba oggi c’è
un’epidemia di Dengue, anche se è già terminato l’allarme e c’è solo la
campagna di prevenzione continuata.
Questo non fa paura,
perchè i cubani sanno che il governo fa tutto quello che è possibile per
evitare problemi alla popolazione, che li tiene aggiornati su ogni cosa
buone o cattiva, perchè sono disciplinati e capaci di rendersi utili
senza abbandonarsi a isterismi o atteggiamenti da sceneggiata, anche se
ovviamente e umanamente l’epidemia di Dengue preoccupa.
Coscrive ha decine
d’amici, figli di amici o conoscenti che hanno preso il Dengue dal mese
d’agosto ad oggi e che stanno benissimo: la malattia, seguita e trattata
come si deve, è una sorta d’influenza che non lascia sequele, come una
comune influenza virale.
Dal mese d’agosto con i
primi casi la campagna di prevenzione - che nell’Isola è costante - è
diventata di massa, anche se ci sono vaste zone dove non esiste nemmeno
un caso. Un amico mi ha telefonato da Mantua per dire che lì avevano
preparato una stanza in ospedale, ma nessuno aveva la febbre...
Inoltre la popolazione
segue i consigli e le raccomandazioni, che a Cuba sono abituali e non
solo per evitare la moltiplicazione della zanzare, ma, per esempio,
contro il VIH/SIDA, per l’uso del preservativo, ed è anche per questo
che Cuba è il paese con il minor tasso di malati di SIDA dell’America
Latina e non solo...
Migliaia di persone
sono mobilitate per la fumigazione, i controlli e la prevenzione, altro
fatto abituale a Cuba, dove i problemi sociali sono DI TUTTI e non solo
dei detti responsabili: ma questo è un concetto molto difficile da
comprendere da parte dei giornalisti italiani, a quanto pare.
Lea Guido, la
rappresentante della OPS, in un’intervista data a EFE in agosto diceva:
“Abbiamo ricevuto una prima nota del ministro della sanità José Ramon
Balaguer, che avvisava sull’esistenza di casi di Dengue a Cuba tra i
quali alcuni di tipo emorragico, in quattro province.
Lea Guido ha detto che
il controllo del vettore era d’alta priorità nell’Isola e che la
situazione si trattava ad alto livello politico.
“Le autorità cubane
trattano il tema con caratteristiche intersettoriali tipiche a Cuba, che
vanno molto al di là del Ministero di Salute pubblica e questa strategia
di controllo è molto soddisfacente per le nostre organizzazioni - OPS e
OMS - dato che l’azione più importante è la concentrazione delle forze
nella strategia d’eliminazione del vettore. L’accesso ai servizi di
salute pubblica e i controlli casa per casa sono elementi importanti per
attaccare questo problema” ha detto ancora Lea Guido che ha segnalato
come a Cuba si controlla ogni persona che presenta qualche linea di
febbre (forse sono queste le migliaia di morti della stampa italiana?) e
che “La strategia cubana ci sembra molto positiva e conseguente
tecnicamente”.
“Il problema del Dengue
non è di un solo paese, ha detto ancora, ma fa parte dell’agenda
regionale e la stessa OPS ha orientato quest’anno i suoi rappresentanti
d’avvisare i paesi sulla presenza di questa malattia che si incontra in
un ciclo particolarmente attivo.
All’Avana sono stati
messi a disposizione delle persone con febbre due ospedali per fare il
controllo di positività del Dengue, che si esegue con prova del sangue,
dato che il Dengue può agire temporaneamente sul numero delle piastrine.
Molti che hanno avuto la febbre non avevano il Dengue, ma il controllo è
obbligatorio. I morti sono stati – e li piangiamo - poco più di una
decina, molti meno comunque di quelli provocati da una qualunque
epidemia d’influenza virale invernale in un paese qualsiasi d’Europa, ma
questa epidemia di Dengue a Cuba è un’eccellente occasione per attaccare
lo sviluppo del turismo. C’è chi non introduce germi nel territorio
dell’Isola ma utilizza la sua penna o la sua macchina fotografica -
vedi foto dei ragazzi con il “bazooka” del fumo e una signora di
passaggio che non si sa perchè, come fanno tutti, non è entrata in un
portone - come strumento contro l’Isola, contro il turismo, per
impedire che Cuba abbia delle entrate in questo settore, che la
popolazione cubana possa vivere tranquilla e in pace e come ha scelto,
con la sua Rivoluzione, cercando di provocare con ogni mezzo miseria,
fame e desolazione. ( Fonti AIN - Ministero di Salute Pubblica).
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