In solo un paio di giorni una giudice degli USA
ha cambiato versione due volte per terminare concedendo quello che si
forgiò da sempre nella Casa Bianca: la libertà su cauzione del
criminale Luis Posada Carriles, il macabro Bin Laden dei nostri paesi.
Lo stesso che torturava ed assassinava in Venezuela sotto il nome di
Commissario “Basilio” negli anni 70, quello che serviva alla Dina di
Pinochet in Cile e la Triple A in Argentina.
Quello che fece esplodere l'aeroplano di Cubana
di Aviazione in pieno volo, con 73 passeggeri a bordo, nel 76. Lo
stesso che è fuggito da un carcere del Venezuela ed è richiesto da
questo paese per l'attentato più grande ad un aeroplano civile. Quello
degli squadroni della morte del Salvador e Guatemala, quello che
armava i Contras in Nicaragua negli anni 80.
Posada Carriles è la mano sinistra della CIA, che
dondola la culla dove si annidò il Piano Condor. Un pezzo fondamentale
del genocidio che applicarono le dittature latinoamericane per
sterminare a oltre 200 mila lottatori popolari.
Lui è quello dell’Irangate, quello che batte il
record con più di 600 tentativi di omicidio contro Fidel. Quello delle
bombe posizionate alle installazioni turistiche cubane nell'anno 97,
le stesse bombe maledette che Posada pagava a mille dollari per
attentato e provocarono la morte del giovane italiano Fabio di Celmo.
Noi latinoamericani sappiamo molto bene chi è
Posada Carriles, ma ogni giorno è più imperioso che lo sappia il
popolo nordamericano.
Lo stesso popolo che vede morire i suoi figli
nella guerra perversa da predatore ed occupazione che porta avanti il
governo di Bush in Iraq a nome della supposta lotta contro il
terrorismo.
Il governo più terrorista della storia, quello
che sequestra e tortura con totale impunità in qualunque parte del
mondo, il gendarme globale che stabilisce i parametri del bene e del
male, è quello che sta mettendo nuovamente per strada il criminale dei
nostri popoli.
Mercoledì scorso, appena una settimana fa, la
giudice Kathleen Cardone decise di non concedere la libertà a questo
criminale confesso. La giudice adduceva che “non esistono sufficienti
garanzie che l'accusato rimanga agli arresti domiciliari” (1)
Ovviamente la Sig.ra. Cardone conosce il
pericoloso curriculum di questo criminale e la sua carriera di fughe
in tutto il continente.
Giovedì, solo un giorno dopo, il suo ufficio si
rettificava adducendo un “errore di procedimento informatico” (2)
Venerdì la giudice accettava la garanzia sotto le
seguenti “rigorose” condizioni: l'accusato dovrà portare un microchip
elettronico e segnalare la sua presenza telefonicamente tutti i
giorni. Potrà uscire solo per andare dal medico e visitare il suo
avvocato.
In tutta questa enorme farsa, che comincia quando
si iniziò il giudizio di Posada per entrata illegale in territorio
nordamericano e non per i crimini di lesa umanità che ha commesso, la
giudice accettò come garanzia un assegno di 250 mila dollari riscossi
tra gli stessi membri della mafia terrorista di Miami, lasciando da
parte un'altra offerta della difesa che offriva un edificio stimato in
1,5 milioni. In questo modo Posada potrà pianificare la sua prossima
fuga senza compromettere grandi somme di denaro né le proprietà dei
suoi amici fascisti.
Questa commedia è tanto grottesca che la stessa
giudice ammette in una dichiarazione di nove pagine che l'accusato “…
.ha avuto a che vedere o si è visto invischiato con alcuni dei più
infami avvenimenti del secolo XX”… “alcuni di questi avvenimenti
includono l'invasione della Baia dei Porci, il caso Irangate, la bomba
contro il volo 455 di Cubana di Aviazione nel 1976, gli attentati ad
installazioni turistiche de L'Avana nel 1997 e perfino, secondo alcune
teorie di cospirazione, l'assassinio del presidente Johnn F. Kennedy”
(3)
Dopo questa tenebrosa accettazione del carattere
criminale e terrorista di Posada, che fa rabbrividire il più
indifferente, ha affermato: “le accuse che affronta Posada non sono
relazionate con nessuno di questi avvenimenti”… “attualmente, non
prospetta un rischio di fuga né rappresenta un pericolo per la
comunità” (4)
Il più corrotto, vergognoso e criminale governo
degli Stati Uniti è quello che ha appena dato gli ordini di libertà di
questo mostro.
Mentre questo succede, Cinque cubani eroici, la
cui dignità e valore ha svegliato la solidarietà di migliaia di
persone nel mondo e 9 Premi Nobel, rimangono in oscure prigioni
nordamericane, senza diritto di vedere regolarmente le loro famiglie,
condannati brutalmente senza una sola prova, per il delitto di cercare
di difendere il loro popolo dagli attentati criminali che hanno
perpetrato terroristi come Posada Carriles.
A questo nuovo affronto di Bush alla memoria
collettiva dei nostri popoli si deve rispondere con tutte le nostre
forze. Facciamo una staccionata universale contro l'impunità. Non
vogliamo vendetta, esigiamo Giustizia. Quella che si farà largo con la
solidarietà, la denuncia e la mobilitazione internazionale e deve
cominciare già adesso.