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Nove giugno senza zavorra
TIRA PIU’ UN
PELO DI CRINE DELLA “POLTRONE PRODI” S.p.A.,CHE
QUALCHE MILIONE DI MORTI AMMAZZATI
07/06/2007
Alex Zanotelli, tanto bravo, ma
dovrebbe spiegare ai fratelli comboniani che agevolare
l’imperialismo sostenendo la balla del genocidio in Darfur è peccato
mortale (mortale soprattutto per la pace e i popoli); Lidia Menapace,
nota ormai come Menaguerra, anziana ma prodigiosa pacifista
acrobata, manager di giri della morte afgani; Rossana Rossanda,
supremo grillo parlante in perpetuo andirivieni tra il cerchio e la
botte; l’amico Fosco Giannini che “tanto tuonò che non piovve”;
Haidi Giuliani che, ormai ahimè più romana che genovese, giudica
D’Alema il “ministro più a sinistra” mai avuto; Luisa Morgantini per
la quale basta che l’assassino e la vittima si scambino due carezze
e guai se quest’ultima reagisce scalciando contro la vergine di
Norimberga apertagli dal primo; Franca Rame, affogata nel nonsense
quando qualcuno ha interrotto le sue perorazioni contro la guerra
ricordandole che aveva votato per la spedizione in Afghanistan;
Andrea Catone, che ha disdegnato perfino di guardare il deliquo
progressivo del PRC, fin quando non lo hanno sollevato agli organi
dirigenti…Tutti al seguito dell’ultrà non-violento Bertisconi,
folgorato da orgasmi
militaristi in Libano. E poi tanti altri, tutta le salmerie
salmodianti pace delle Ong e dei cattolici che, se non ci fosse la
guerra, sarebbero in cassa integrazione; personaggi e personalità e
soggetti illustri e meno illustri, furbacchioni o candidi,
provvisoriamente fuori di testa per eccessi etilici, o disinvolti
benevolenti da fumo, lestofanti, doppiogiochisti, distratti, colti
nel sonno e, in ultima fila, quelli che
perdonateli perché non sanno quello
che fanno, tutti a firmare lo svergognato appello a una
manifestazione unitaria
contro il Bush delle vacanze romane,
per favorire una positiva evoluzione delle politiche di governo.
Magari chiedendo permesso. Mancano invece i radicali, che, schietti
e coerenti, coprono oceani di sangue sventolandoci sopra bandiere
Usa e israeliane: alla pena di morte preferiscono assai gli stermini
collettivi.
Tutti però dentro a una carovana messa
insieme e guidata dai quei girelli e misirizzi che nel luglio 2006,
sorriso a larghe falde e mandato bacini a quei quattro smandrappati
che, davanti al Palazzo, chiedevano di non uccidere l’Italia
ammazzando l’Afghanistan, bertisconianamente votarono per spedire
gente e mezzi a distruggere quel paese e spianare la via all’armagheddon
finale impostato dai criminali psicopatici di Washington, Londra e
Tel Aviv. Ma come, con largo anticipo il movimento della pace, anzi,
il movimento antiguerra, con la sua lucida avanguardia
antimperialista, NoDaMolin, NoTav e No-tante-altre-aberrazioni,
indice contro il pupattolo al tritolo della élite guerrafondaia
occidentale una manifestazione nazionale ed ecco che, ancora una
volta, piomba sul sacrosanto progetto il sempre più infausto
presidente della Camera e criptoleader del PRC, con tanto di sega
circolare per dividere in due, confondere, frantumare e offrirsi di
togliere le castagne dal fuoco al subalterno locale di Bush. E
questi arrivano belli belli, spruzzando acqua santa, agitando
turiboli obnubilanti e invitano a una “manifestazione unitaria”!
Mettendo tutti sullo stesso piano, proprio come usa quando si parla
di “estremisti palestinesi” ed “estremisti israeliani”, di “Nato
bombarola” e di “Milosevic pulitore etnico”, di “Abu Ghraib” ma
anche di “terroristi islamici”. Carnefici e vittime, al meglio tutti
uguali, pari dignità, pari indegnità,
par condicio. Al peggio
scambiati di ruolo, invertiti.
E per quale non manifestato motivo
questi si parano il culo evitando di schierarsi con chi ha tutte le
ragioni del mondo, ma sono ragioni imbarazzanti per il quieto vivere
e per tante buone amicizie? Chi lo fa per non mettere a rischio la
poltrona Prodi (e sono quelli in testa all’appello)? Chi per non
sputtanare i propri capisquadra in preda a vorticoso fregolismo
(vero, “oppositori interni”?) e per continuare a illudersi che si
può avere la moglie ubriaca e la botte piena. Chi votato
irrimediabilmente al buonismo di sistema. Chi non ci ha pensato
proprio, col sangue rifluito dal cervello a digerire quella
peperonata. E per ottenere che cosa ci viene chiesto di contaminare
la nostra rivolta contro la peggiore feccia politica mai apparsa
oltre Atlantico con cerchiobottisti, reggicoda, sacerdoti e
chierichetti del “governo amico”? Non ci si crede, la pelle si
accappona, i capelli si rizzano, compresi i peli sullo stomaco che
forzatamente a molti di noi sono cresciuti a forza di ingoiare
rospi. Si tratta di favorire una
positiva evoluzione delle politiche del governo.
Evoluzione! E’ come invitare Mister Hyde a evolversi in Dr. Jekill,
e senza neanche la pozione! E’ come chiedere al coccodrillo di
mutarsi in geco, al bombarolo velista di Belgrado di operare in
Emergency, allo stesso
Bush di assumere le sembianze di un normodotato. Evoluzione da
cosa? Dagli ukase sulla nuova base Terminator di Vicenza? Dallo
scudo stellare nascosto al popolo e che lo fotte facendo del suo
paese l’ufficiale di prima nello sterminio planetario di popoli?
Perché i cacciabombardieri nucleari F-35 ordinatici dal padrino
diventino deltaplani e il 13% di spese militari in più si ricollochi
nei consultori? Perché anziché ripetere in conferenza stampa le cose
ordinategli dallo
Sturmbannfuehrer Olmert (“Viva il carattere sionista di
Israele”, “i palestinesi sono solo una questione umanitaria”, bocca
cucita sui profughi…), Prodi si svegliasse dalla libidine di
servilismo che deturpa la sua già penosa senilità e invocasse il
sostegno mondiale alla lotta di liberazione palestinese? Ma davvero
Domenico Losurdo, Gianluigi Pegolo, Dario Fo, Gianni Minà riuscite a
vedere anche solo una particella subatomica di una simile
evoluzione? E, soprattutto, pensate di avvicinarla unendo chi gliele
canta al “caro alleato” di Bush e di Olmert e dei burattini boia
Karzai, Sinora, Al Maliki, carcerieri e giustizieri dei propri
popoli, con chi rifugge da ogni biasimo a questo governo che
galleggia tra bassezze cortigiane e massacri coloniali?
Tra quanti hanno firmato ci sono
alcuni dei migliori cittadini di questo paese, alcuni dei
pochissimi, bravi e onesti giornalisti. E molte altre persone che
stimo e delle quali mi posso vantare compagno e amico. Mi auguro che
si rendano conto di essere caduti in una trappola. Di essere stati
tentati dall’impresa in cui perfino Cagliostro fallì: unire il
diavolo con l’acqua santa, con ciò svalutanto il nobile ruolo da
sempre rivestito dal diavolo e dando dignità a quella becera truffa
che è l’acqua santa. Un’acqua santa che il 9 giugno a Piazza del
Popolo, auspice il nonviolento idolatra della “Folgore”, Vespinotti,
viene spruzzata sulle malefatte del governo più militarista
d’Europa, succube dei boss statunitensi da far schiattare d’invidia
i regimi dei gemelli polacchi Kaczynski o degli altri virtuosi
paesi dell’Esteuropa, mafiosamente redenti dal socialismo reale.La
cosa migliore su questa trista vicenda l’ha scritta Nella Ginatempo
rivolgendosi a un’assai confusa Haidi Giuliani, quando ha detto che
l’unità, cari amici, si ricostruisce dal basso e non coinvolgendo
una classe politica che ogni giorno riesce a dare un “più peggio” di
sé. Lasciamoli blaterare di
antipolitica, che è solo l’espressione del loro terrore a
vedere che la politica gli sta sfuggendo di mano, la poltrona sotto
al culo, il voto dall’urna e i quattrini dalle casse. L’antipolitica
è oggi tutta nel palazzo. La politica è tutta fuori. Cosa inedita?
Mica tanto. E’ successo già molte volte nella storia. Di solito
prima di qualche rivoluzione. Dal basso tocca evitare che la
blocchino con la dittatura: il copione ce l’hanno già in tasca.
Esagerato? Staremo a vedere.
Concludendo, si può concepire che i
francesi lottassero contro Hitler senza occuparsi di Laval e Petain?
E gli jugoslavi tralasciando di combattere il duce Ante Pavelic?
Che ce la si possa prendere con Napoleone esentando da critiche il
maresciallo Massena? Che si contesti Fioroni stando in piazza col
preside che ne sostiene i crediti scolastici da ora di religione?
Che si metta in dubbio l’esistenza di dio, senza strappare i veli
dalle ciarlatanerie di Padre Pio? Che si possa mandare al Santa
Maria della Pietà il ministro Livia Turco e non fottere i
carabinieri scappando dalla finestra quando quelli ti vogliono fare
l’antidoping in classe? Protestare contro Bush e non il suo
vassallo? Ma andiamo!
Riconcludendo, sapete qual è in
assoluto la più bella? L’Ernesto (la frazione dura, peperò
parlamentare, dell’ex-opposizione maggioritaria del PRC prima dello
spappolamento) ha annunciato che, fallito il suo tentativo di unire
le due manifestazioni, ha trovato l’uovo di Colombo, ha unito capra
e cavoli: aderisce a tutte e due le manifestazioni!. Lo immaginate,
l’Ernesto, disteso tra due vette rocciose opposte, aggrappato con le
mani a un picco e con le unghie dei piedi all’altro, stirato come un
chewing gum, con sotto il baratro spalancato, pronto ad accoglierne
le ecumeniche membra? E’ un film horror-comico. Si chiama “cerchiobottismo”.
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