I difficili
auguri di buona fine e buon principio
• Fidel è il
Grande Padre dell’Umanità
Poche cose sono
difficili come fare degli auguri quando tutti li fanno e diventano frasi
fatte, come alla fine dell’anno.
Quasi tutti nel
mondo si augurano cose buone e belle, ma quali? Perchè e per chi? Cosa
ci si augura? La salute dovrebbe essere al primo posto credo, poi la
pace, il lavoro, i diritti salvaguardati.
Tutta la salute a
Fidel e che ritorni presto a guidarci e a operare in questa meravigliosa
Rivoluzione: questo sì è un augurio che viene dal cuore di milioni di
persone e dal mio...
La libertà per i
Cinque antiterroristi prigionieri politici dell’impero! Questo `si che è
un augurio, una speranza di milioni di attivisti e di persone che
vogliono giustizia per questi meravigliosi patrioti...
Ma quante
battaglie ci sono dietro l’amore per Fidel o alla solidarietà con i
Cinque... Per i rivoluzionari le cose buone e belle che ci si augurano
sono la pace, la giustizia sociale, la sovranità rispettata dei paesi
piccoli o grandi, ricchi o poveri, l’equità, la divisione delle risorse,
il rispetto dei sessi, le razze, le religioni, l’internazionalismo,
l’altruismo, il “compartir”, condividere cioè tutto quello che si ha,
essere come il Che in poche parole, come giurano i pioneros ogni giorno
qui a Cuba con la mano sul cuore.
Non è facile
abbandonare il consumismo, i privilegi, il pensiero spesso involontario,
ma inculcato da secoli di pessima educazione, del colonizzatore ( come
nel machismo) che quasi tutti gli europei si portano dentro.
La mancanza di
umiltà è uno dei peccati più gravi da parte dei ricchi e o che si
credono tali ed è una rara certezza che avere a disposizione mezzi e
tecnologie migliori e più moderne rende davvero più capaci...
Il 2077 sarà un
anno durissimo, con guerre e conflitti in atto, il presidente del paese
più potente della storia sprezzante di ogni genere di qualità
umanistica, guerrafondaio e ignorante, con i suoi alleati che vedono
solamente i propri vantaggi a prezzi di migliaia di vite umane, dolori e
tragedie infinite
Se l’umanità
arriverà al 3000 dovrà ricordare sempre lodare e ringraziare la lunga
battaglia di Fidel Caatro, che è il Grande Padre di questo nostro mondo,
che da sempre cura la sua sopravvivenza – cioè quella dei nostri figli e
nipoti - come nessun politico ha mai fatto o fa nella storia dell’uomo.
Fidel ha sempre lottato per il futuro di un diverso e migliore, per
la salvaguardia di questo mondo, perchè tra ventanni non ci uccida per
un bicchiere di acqua potabile, perchè le isole non scompaiano negli
oceani - una è già affondata – per effetto del calore, perchè i poli non
si scongelino, come sta avvenendo, perchè il buco nella cappa di ozono
non si allarghi.
Cuba è il paese
punito dai ricchi perchè è un esempio davvero pericoloso: le Nazioni
Unite, tutte le agenzie, lodano e premiano Cuba in ogni settore per il
suo operato e la sua cooperazione internazionale, il suo rispetto delle
indicazioni, delle regole e delle eleggi e disgraziatamente questo
particolare dimostra che poco importa quello che la ONU stabilisce,
perchè la sfrontatezza e la prepotenza dell’ingiustizia troppo spesso
prevalgono anche in questa entità.
“Umanità o morte”
è il grido da lanciare: la vita in questo nostro mondo potrebbe essere
equa e decente per tutti, con la possibilità di studiare, di sapere, di
scambiare conoscenze e idee, di far avanzare l’umanità nel bene nella
sapienza, nella cultura.
Diciamo basta ai
milioni di morti di fame di miseria, a tutte le vergognose brutalità che
si compiono in nome dell’arroganza e della prepotenza, in nome della
bramosia di potere e di ricchezza.
Ogni persona non
può portare mai più di un paio di scarpe per volta, anche se ne ha cento
nell’armadio...
I paesi ricchi – i
loro governi - e chi vive nei paesi ricchi dovrebbe cominciare a
ragionare “davvero” sul futuro e a vivere in maniera differente, a
rinunciare a una serie infinita di privilegi che sono la morte di altri
esseri umani, indirettamente...
Lottiamo contro le
spese militari, contro le crudeli decisioni che affamano metà del mondo,
che fanno morire di malattie facilmente curabili milioni di persone in
carne e ossa, come noi.
Si deve guardare
più in là della nostra porta di casa e il fatto di “non vedere” non è
una scusa: tutti siamo colpevoli per ogni bambino morto di stenti, per
ogni ingiustizia commessa, per il furto sistematico delle risorse da
parte dei poderosi, ladri e criminali. Se i popoli si svegliano e si
ribellano, come sta avvenendo in America Latina, le cose cambiano e
l’umanità ha un futuro davanti a sè, non di ricchezza, ma di vita nella
giustizia e nella pace.
Per tutto questo e
per molto di più il 2007 sarà un anno di lotta e di battaglie: non ci
deve stancare mai di combattere e se ci sente stanchi si deve guardare
dove stanno quelli che non hanno nemmeno gli strumenti e le conoscenze
per lottare.
Sino
alla Vittoria Sempre! Venceremos!
Buon 2007 da parte
di Gioia Minuti
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