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QUALE IDENTITA' IN ITALIA A
FIANCO DI CUBA?
Ci piacerebbe tanto conoscere qual'è
la vera identità delle associazioni italiane che si dichiarano
amiche del popolo cubano. Sulla carta ce ne sono molte ma,
realmente, esiste un coordinamento che in maniera univoca,
racchiude ed indirizza tutti gli sforzi che ognuna di queste
entità realizza a favore dell'isola di Fidel?
Il problema è sempre quello ed ormai noto agli addetti ai lavori:
non esiste un punto di incontro tra le politiche dell'Associazione
di Amicizia Italia-Cuba (la realtà più storica esistente in
Italia) e quelle di quasi tutte le altre. Eppure, in questo clima
di regime democratico esistente in Italia, ci sarebbe davvero
bisogno di un denominatore comune che fungesse da filtro unico per
tutti coloro che, con caparbietà coerenza e passione, ancora
credono in quel sogno chiamato Cuba (ed ora quasi tutto il
latinoamerica), piuttosto che litigare per stabilire chi è meglio
dell'altro.
Siporcuba ha da sempre chiesto ed auspicato che si possa trovare
con determinazione il denominatore comune che possa essere la
chiave di volta per tutti dove, seppur ognuno con il suo pregresso
storico e le ovvie differenze, possano collaborare in comunione di
idee e di intenti.
Invece,
sorgono comitati, fondazioni, associazioni ognuna credendo di
essere la vera risposta e, ne più ne meno, applicano in maniera
speculare quanto sta avvenendo all'interno dell'universo di una
sinistra povera di idee e litigiosa dove, le uniche cose a
regnare, sono le ambizioni personali di tutti coloro che non hanno
l'umiltà necessaria per capire quanto necessita fare, a scapito
dell'egocentrismo imperante.
Ritornando sull'argomento, se solo
contiamo i singolo sforzi che si perdono inevitabilmente nel caos
di una disorganizzazione, ci viene da pensare che se solo tutti
questi fossero concentrati in un unico organismo di coordinamento,
si potrebbero davvero valorizzare tante piccole iniziative che,
unite, raggiungerebbero di certo, traguardi impensabili per una
sola entità.
E' mai possibile seguire con
questa politica miope? Chi se ne giova e perchè?
Le risposte ognuno può cercarle in proprio e, magari, gli
interessati potrebbero anche farsi una piccola introspezione e un
bagno di modestia che necessita.
E' un consiglio che ci rivolgiamo
per primi, non essendo noi esenti da queste pecche, ma invitando
tutti i compagni a fare altrettanto e a fornire idee per un
dibattito che deve essere un punto di partenza per realizzare
qualcosa di concretamente solido.
Noi siamo disposti e voi?
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