Contro Cuba, perchè?
Gioia Minuti
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Sicuramente esiste una spiegazione psichiatrica sulla
necessità d’inventare un “diverso” da disprezzare e
oltraggiare; un “diverso” da eliminare, un presunto
“nemico”, che potrebbe essere pericoloso…
Impressiona l’atteggiamento di - purtroppo . molte persone
che si caricano di odio, di rancore, di cattiveria, di
brutalità e che perdono la facoltà di ragionare, di
analizzare, comprendere, tollerare, al grido di ammazza
e distruggi. Chi? O che cosa?
Ma,
Cuba... il negro... lo zingaro... il comunista... il
povero? Tutto va loro bene pur di distruggere, fare male,
far soffrire, e forse la battaglia è proprio contro la
loro coscienza malata.
Angoscia la volontà distruttiva di - purtroppo -
tantissime persone che invece d’utilizzare la propria
intelligenza per il bene della società, per costruire un
mondo giusto e migliore per tutti, per salvare il futuro
dei bambini di oggi, salvaguardare l’ambiente, la usano
per fare male, mentire anche a se stessi, violentare la
vita stessa e la sopravvivenza dell’umanità.
Fanno molta pena tutti quei giovani nei paesi ricchi così
soli, disperati, attaccati alle droghe, dipendenti dagli
stupefacenti, dediti a credo brutali e disumani,
apparentemente capaci solo di ridicolizzare, schiacciare,
insultare, incapaci d’aiutare il prossimo, senza basi
culturali, magari con istruzione, ma senza radici che li
aiutino ad essere saldi nei loro principi.
Apparentemente non hanno valori, vagano nel buio delle
loro insicurezze, che sono le stesse dei loro genitori,
perchè quando non si conoscono più le ragioni del proprio
vivere, al di là di mangiare dormire, avere soldi,
sfoggiare la moda e la propria volgarità, la solitudine,
l’incapacità o la mancanza di comunicazione tra persone e
non con il PC, annulla.
Se
si chiede ai bambini di questi paesi il nome di un Eroe
della Patria, non sa rispondere, non conosce quali sono i
valori su cui si fonda la società in cui vive e non sa
immaginare un futuro positivo al di là del consumismo e
dei soldi.
Una
rivista per ragazzini diceva, grande così: Diventa
qualcuno! Guadagna con noi!
È
duro fare paragoni con i giovani cubani, che sono
“diversi”, apparentemente più semplici, più ingenui, non
aggressivi, che sanno sorridere senza sfoggiare l’ultima
moda imposta da giornali sciocchi e superficiali, lontani
dalle necessità della avita, che sono parte della fabbrica
dell’infelicità, quelle che operano là dove ci sono
imperialismo, neo liberismo e capitalismo.
Le
grandi multinazionali sanno tutto su come rendere infelici
i popoli svuotandoli di cultura e di umanità e
riempiendoli di paccottiglia. E soprattutto sanno come
influire su giovani e bambini vergognosamente.
Felipe, l’amico di Mafalda, le dice in una striscia: “
Guarda, questa è la felicità che la televisione ti
promette in cambio di due dollari!”
A
Cuba, e non è retorica, i bambini nascono liberi ed hanno
una storia che li protegge, che li sostiene, che è motivo
di vita perchè è ricca di valori e di storia.
I
pionieri giurano: “Saremo come il Che”.
Hanno un futuro di salute e possono sperimentare le loro
capacità studiando, cambiando lavoro nel momento in cui
sentono il desiderio d’apprendere una cosa nuova.
Imparano a non essere egoisti, a condividere con tutti
quello che c’è. Hanno basi garantite come casa,
educazione salute, lavoro e divertimento, che permettono
di non avere mai paura per la propria esistenza. Hanno la
coscienza della società in cui vivono e per cui si deve
vivere: più dai, più sei felice e più ricevi, al di fuori
e al di sopra delle cose materiali, come insegnano le
migliaia di internazionalisti cubani.
Questo fa chiedere: Contro Cuba perchè?
Abbiamo visto a Madrid una sciocca manifestazione contro
Cuba, basata sul “vuoto spinto”, carente di reali
motivazioni, piena solo di rancore e di odio montati su
menzogne che vengono smentite dalla stessa situazione
mondiale dell’Isola, dai suoi legami, dai suoi scambi
internazionali, dalla stima che riceve la Rivoluzione nel
mondo, con il suo governo e i suoi leaders, Fidel e Raúl,
dal suo internazionalismo e dalla generosità dei cubani.
Una
volta in Perù, anni fa, dove Cuba aveva mandato un milione
di donazioni di sangue dopo un terribile terremoto, una
donna stava sparlando di Cuba. Una dottoressa la stava
curando. La donna la ringraziò al termine dell’assistenza
e le chiese di dov’era e la dottoressa le disse: “Sono una
volontaria cubana”.
Coloro che manifestano contro Cuba o difendono ricchezze
illegittime e diritti illegali, o sono malvagi, oppure
devono riconsiderare e rileggere la realtà dell’Isola, che
vive in un contesto mondiale sempre più ampio, limpido ed
umano, come avviene oggi anche per altri vari paesi
dell’America Latina, già quasi Nuestra America,
finalmente.
Un
consiglio a chi si sente confuso: leggere le Riflessioni
di Fidel.
Sono
una lezione completa, una scuola di vita e non lasciano
spazi per gli equivoci.