MIRADA CUBANA ARCHIVIO


 

 

L’Italia…..si salvi chi può….

E la sinistra aiuta solo ad affondare, se continua così!


di Ida Garberi

 

 

Veramente non so neanche da dove devo cominciare, il mio paese, l’Italia è diventato così triste e grigio, che non si sa da che parte prenderlo per vederci un po’ di futuro.

Purtroppo, come in tutta la storia della penisola, ancora un volta stiamo aggrappati all’autobus Europa senza riuscire ad entrare veramente nel veicolo, come sempre siamo i parenti poveri e per cercare di farci accettare, nonostante la nostra politica da tarallucci e vino, ubbidiamo a quelli che nella Vecchia Signora fanno la voce grossa e dirigono a Bruxelles.

Credo che il termine “Vecchia Signora” non sia mai stato così azzeccato; l’Unione Europea sembra una vecchia imbellettata che cerca di apparentare meno anni e che non accetta che il suo tempo di gloria è miseramente terminato.

E’ duro dover accettare che adesso da conquistatrice di nuove terre è passata ad essere una miserabile conquistata.

Questo succede perché non sa vivere il momento, continua ancorata al suo neoliberalismo, nega di riconoscerne il fallimento, si contorce nella corruzione e nel tentativo diabolico dei ricchi di essere sempre più ricchi.

Va bene, voi direte, questi sono i potenti, e la base, i lavoratori, gli studenti, i contadini…dove sono?

Non lo so, credo troppo occupati a risolvere i problemi quotidiani, a sbarcare il lunario con un meraviglioso lavoro interinale, inventare una casa dove abitare senza indebitarsi fino alle mutande con banche sanguisughe, rimbecilliti da una televisione e una stampa completamente a senso unico, che oramai dice sempre la stessa cosa, non importa il colore del partito, non ci sono più colori, ma solo GRIGI.

E Liberazione, giornale suppostamente “comunista” (come afferma presuntuosamente nella sua testata) con l’attacco contro Cuba è l’esempio lampante.

Qualsiasi testata di destra avrebbe scritto lo stesso, ma come, mi chiedo io, una testata della SINISTRA RADICALE, (non chiedetemi per piacere cosa rappresenta ormai l’altra sinistra non radicale……) può essere così cieca e volgare.

Hanno fatto proprio tutto come avrebbe fatto il mitico Cavaliere Silvio, anzi, lui credo sia più onesto, perché sui comunisti opina ancora che mangiamo i bambini, dunque è coerente.

Mi sto rendendo conto tristemente che ci sono parole importantissime, che non hanno niente a che fare con la politica, che hanno perso il loro significato, e sono proprio loro che hanno tolto il colore al confronto e alla discussione.

Parole come valori, ideali, coerenza annoiano gente come Sansonetti, il direttore di Liberazione, e la sua salariata di Miami, che affermava in una risposta agli attacchi “stalinisti” dei lettori, che adesso basta parlare delle conquiste positive della Rivoluzione Cubana, adesso incominciamo a tirare spazzatura, (anche se….credo che la parola giusta sia un’altra), cerchiamo di essere alla moda.

Ma che cavolo significa essere di moda?

Ma come si può parlare di moda quando si sta affrontando un discorso politico?

Ma Sansonetti, per te essere alla moda è comprarsi una barca a vela, come fanno nella sinistra non radicale?

Guardate, sarà che io adesso vivendo a Cuba vedo l’Italia da fuori e tutto mi sembra così ridicolo, è come se l’importante fosse avere i blue jeans di uno stilista o di un altro. E se non ti sei messo quelli giusti sei “OUT”.

Ma stiamo parlando sul serio?

Ma finiamola una volta per tutte e togliamoci la maschera: Bush non ce la fa più, non può digerire il processo IRREFRENABILE in America Latina, ha perso le sue colonie e deve cercarne altre.

Chiaramente devono essere colonie sottomesse, che quando alza la voce abbassano la testa a lui o alla sua inviata, la cara Condolezza, che magari tentano di reagire, ma subito una frustata li fa tornare ai loro posti, rinnegando di aver cercato di criticarlo.

La cara Rice, per ricevere una risposta meritata alle sue ingerenze, è dovuta andare alla riunione dell’OEA, dove per fortuna Nicolas Maduro, cancelliere venezuelano, ha avuto il coraggio di replicarle come si doveva.

Ma ci rendiamo conto che L’Unione Europea ha accettato di partecipare al piano Bush per una Cuba libera, che significa un sonoro tentativo di golpe di stato contro la Rivoluzione Cubana e mettere un proconsole nominato dalla Zio Sam, tutto in nome della difesa dei Diritti Umani!!!

Pochi mesi fa mi è stato chiesto da un mio conterraneo in visita a Cuba se non mi sembrava assurdo vivere in un’Atlantide dimenticata, come se lui vivendo in Italia fosse al centro del futuro del mondo!!!

Allora gli ho risposto che sì, ero molto orgogliosa di vivere in un’Atlantide dove ancora i valori umani sono sacri, dove anche se con situazioni migliorabili, lo stato cerca nonostante il blocco nordamericano a provvedere ai bisogni dei suoi cittadini.

Fino a qualche hanno fa, è vero che Cuba era rimasta sola a credere in certi principi, il socialismo sembrava sconfitto e morto per sempre.

Ma per fortuna, come sempre tutti dovremmo fare, l’isola non ha mollato perché sapeva di essere nel giusto, e come io credo che si debba fare in tutte le nostre cose, se sei convinto di fare la cosa corretta, ha continuato il suo cammino contro tutti e contro tutto.

Il suo comandante aveva visto giusto, ancora una volta ha stupido per la sua lucidità e lungimiranza, e alla fine gli hanno dovuto dare ragione.

Il neoliberalismo ha fallito, continua cercando di collassare le risorse del terzo mondo e cerca di portare il pianeta verso un disastro ecologico.

Basta pensare che al G8 Bush ha detto che nel 2050, (come se fosse domani!), ci saranno dei tagli sostanziali alle emissioni di gas…..ma, scusate ci crede proprio imbecilli o non si può pretendere molto da un alcolizzato che sa appena leggere?

E purtroppo per noi è il presidente di una delle più grosse potenze mondiali.

Adesso poi qualcuno di Liberazione mi accuserà di scrivere di “pancia”, io credo invece che quello che faccio è solo dire semplicemente quello che risalta agli occhi di tutti, ma è solo un po’ scomodo da ammettere.

Il problema della sinistra in Italia è che sa fare solo dei grandi voli intellettuali, si macina nei suoi grandi paroloni, e preferisce credere alla “realtà” della salariata di Miami piuttosto che ammettere che l’America Latina ha vinto.

Ma scusate, Chavez forse non è stato eletto con elezioni libere? Non sta migliorando le condizioni disastrose dei più poveri e dei non ricchi in Venezuela?

Morales non sta cercando di restituire al paese ed ai popoli originari quello che per secoli gli è stato rubato dalle multinazionali straniere?

Correa non sta forse lottando contro la corruzione degli antichi governanti che, guarda caso, che coincidenza, sono stipendiati da Miami?

Volevo solo chiedere una cosa, qualcuno in Italia ha mai promesso di abbassare gli stipendi dei parlamentari per cercare di riempire le casse dello stato, svuotate dai governi precedenti?

Prodi non è andato al potere dicendo che grazie al Cavaliere ci sarebbero voluti anni di sacrifici per ristabilire le finanza dello stato? E perché non ha fatto come Morales, perché non ha sacrificato il suo di salario, incominciando da lui per dare il buon esempio?

Mi sto rendendo conto che il mio articolo di “pancia” forse è un po’ scomodo….

Sapete, non so se vi interessa, (o forse è meglio non parlare bene dell’Ecuador a Liberazione perché altrimenti incominciano a tirare spazzatura anche lì, dopo Cuba e Venezuela) che per le elezioni dell’Assemblea Costituente in Ecuador sarà lo stato a sorteggiare l’orario degli spot pubblicitari dei candidati e saranno tutti della stessa durata?

Ma quando a noi italiani toccherà una democrazia così, la cosiddetta par condition?

E scusate, se questi governi “stalinisti” dell’America Latina riusciranno (CIA permettendo!) a migliorare le condizioni del popolo in America Latina ancora di più, magari la salariata di Miami resterà delusa perché i giovani non vorranno più andarsene negli USA e lei non saprà di cosa scrivere.

Bè, poi potrei anche esagerare ricordando cosa ha dimostrato il ministro di economia dell’Ecuador Ricardo Patiño, quando ha smascherato la corruzione ed i maneggi oscuri del debito estero provocati da finanziatori internazionali.

E già credo che sia molto anti-democratico non permettere ai soliti ladroni di colpire le finanze dello stato, quelle che dovrebbero essere di tutti e non solo di pochi.

E adesso scusate, lasciatemi parlare di Cuba, io che almeno la conosco un po’ di più della salariata di Miami, che scrive su Liberazione, perché ci vivo stabilmente da sette anni.

Sì, io per parlare di qualcosa devo conoscerlo, vederlo con gli occhi dell’anima e dell’intelligenza, e tutto questo richiede tempo: non credo che i pochi giorni concessi per legge ad un turista (legalmente sono al massimo due mesi) possano dare una visione sincera e completa agli informanti che la salariata di Miami invia sull’isola.

Allora, perché voi della sinistra radicale non ci provate a lavorare per anni gomito a gomito con i giornalisti cubani, a mangiare alle loro mense aziendali, a partecipare alle loro riunioni sindacali, agli incontri della loro associazione, l’UPEC (Union de Periodistas de Cuba, che significa Unione dei Giornalisti di Cuba) prima di sputare sentenze?

Voglio anche dire al direttore del giornale Liberazione che per me è stato assolutamente ridicolo da parte sua affermare che l’UPEC, un’associazione molto seria che è parte della FELAP (Federacion Latinoamericana de Periodistas) un’associazione non governativa che appartiene all’UNESCO, che riunisce a più di 80 mila giornalisti della regione, si fosse abbassata così tanto da rispondere ufficialmente agli articoli spazzatura di Liberazione su Cuba.

Mi dispiace doverlo dire, questa è la dimostrazione lampante della poca professionalità e della grande malafede, sicuramente ben retribuita che ha spinto a questo.

Ma qualcuno dei saccenti della sinistra radicale che parla di Cuba come una dittatura senza libertà ha mai affrontato una vera scarsità di alimenti e medicinali, due cose fondamentali per vivere, solo perché un analfabeta alcolizzato ed i suoi predecessori al governo nordamericano vogliono schiacciare un’opposizione politica totale?

Ma la sinistra radicale è forse capace di difendere i principi della base, che le hanno permesso di arrivare in parlamento, dicendo NO quando il governo le propone di calpestare le promesse elettorali?

Ecco, magari il punto della rabbia verso Cuba è l’invidia di sapere dire di NO, e non ripetere la solita cantilena che se diciamo no poi cade il governo e torna il lupo cattivo, cioè il Cavaliere Silvio.

Allora è vero, non ci sono valori da difendere, ma solo uno spauracchio da allontanare, fare i bravi bambini e soprattutto restare al governo continuando ad intascare i salari vertiginosi da parlamentari.

Ma la salariata di Miami ci ha mai provato a parlare con Giustino di Celmo?

Ha mai visto da vicino il suo viso quando parla di Fabio? Io sì.

Io credo che la gente per capire, quando è un po’ ottusa o la rendono ottusa i soldi, dovrebbe vivere le stesse esperienze per comprendere e rispettare, forse quando un terrorista buono dello Zio Sam le ammazzerà un figlio imparerà a rispettare il dolore altrui e concepirà cosa significa lottare per arrestare il mandante e chiedere che sia fatta giustizia.

E sempre lei, la salariata di Miami, ci ha provato a parlare con i famigliari dei Cinque Eroi? Credo di no, perché la campagna portata avanti dal governo cubano per liberarli secondo Liberazione è un po’ stucchevole!

Però magari le farebbe bene, vedrebbe un barlume di luce, quando al telefono una delle loro mogli le racconterebbe le ansie e le paure di non sapere nulla da giorni del marito incarcerato solo per colpa di una rivolta nella carcere di cui lui non è complice, è stato messo in isolamento, al buio, senza potersi lavare per settimane e senza comunicazione alcuna, né con i famigliari, né con l’ambasciata e meno con il suo avvocato. Per fortuna che gli USA sono leader nella difesa dei diritti umani….

E poi basta con questo termine delle spie, neanche gli USA lo usano più.

Ma voi di Liberazione non eravate quelli alla moda?

Allora spiegatemi come può essere che i Cinque voi li considerate spie se NON sono accusati di essere infiltrati nel governo nordamericano, ma nelle associazioni mafiose di Miami!!!!

Ah, forse questo è un piccolo regalo ai veri padroni della salariata di Miami, considerare cioè di fatto la Fondazione Cubano Americana parte del Dipartimento di Stato.

Evviva! Ci sono riuscita, per la prima volta sono d’accordo con la vostra salariata della NED, cioè, per parafrasare Liberazione due diseguali (e per fortuna lo siamo totalmente!) sono riuscite ad essere uguali almeno in un punto!!!   

E per concludere, assolutamente in spagnolo…leggete il Che, che già nel 1968 aveva visto quello che sta succedendo oggi!!

“Ahora esta masa anónima, esta América de color, sombría, taciturna, que canta en todo el Continente con una misma tristeza y desengaño, ahora esta masa es la que empieza a entrar”..... “Ahora sí la historia tendrá que contar con los pobres de América, con los explotados y vilipendiados, que han decidido empezar a escribir ellos mismos, para siempre, su historia.....” “Y esa ola de estremecido rencor, de justicia reclamada, de derecho pisoteado, que se empieza a levantar por entre las tierras de Latinoamérica, esa ola ya no parará más. Esa ola irá creciendo cada día que pase. Porque esa ola la forman los más, los mayoritarios en todos los aspectos, los que acumulan con su trabajo las riquezas, crean los valores, hacen andar las ruedas de la historia y que ahora despiertan del largo sueño embrutecedor a que los sometieron....” “Porque esta gran humanidad ha dicho «¡Basta!» y ha echado a andar. Y su marcha, de gigantes, ya no se detendrá hasta conquistar la verdadera independencia, por la que ya han muerto más de una vez inútilmente. Ahora, en todo caso, los que mueran, morirán como los de Cuba, los de Playa Girón, morirán por su única, verdadera e irrenunciable independencia”.

 

 

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