Presentato in
Guatemala un reportage sui Cinque Eroi cubani
Un reportage sui Cinque
antiterroristi cubani reclusi ingiustamente negli Stati Uniti, che
spiega le violazioni ai diritti umani commesse dal governo di questo
paese contro i loro familiari, è stato trasmesso dalla televisione
guatemalteca.
Il lavoro della
giornalista cubana Fabiola López, è stato trasmesso nell'ora di punta
del telegiornale del Canale Guatevision.
Nel reportage si
spiega la situazione del caso di questi cinque patrioti condannati ad
abnormi pene dopo lo svolgimento di un processo politico e manipolato a
Miami e si sottolinea la sofferenza delle loro madri, delle mogli e dei
figli, perchè Washington nega o ostacola la concessione del visto per
visitare i loro cari. Ivette di otto anni, la figlia di René González,
uno dei prigionieri, non conosce suo padre, perchè lui l’ha vista
solamente una volta –senza poterla prendere in braccio - perché lo
lasciarono incatenato alla sedia, ha ricordato sua moglie, Olga
Salanueva, alla quale hanno negato il permesso di visita sette volte.
René
González, Antonio Guerrero, Ramón Labañino, Gerardo Hernández e Fernando
González sono stati condannati ingiustamente a lunghe e ingiuste
detenzioni dai 15 anni a un doppio ergastolo.
La giornalista cubana
ha denunciato la doppia morale di Washington che mantiene in prigioni
d’alta sicurezza questi patrioti che proteggevano il loro paese dalle
aggressioni della mafia anticubana e terrorista di Miami e ospita,
difendendolo il criminale terrorista e reo confesso Luis Posada Carriles,
autore tra le varie azioni criminali, dell'esplosione di un aeroplano
cubano nel 1976, causa della morte di 73 innocenti.
“Cuba deve difendersi
da queste azioni che hanno provocato la morte di migliaia dei suoi
cittadini. L’obiettivo dei Cinque era proprio evitare la morte di altri
cubani”, segnala il reportage che sottolinea che i Cinque non hanno
mai usato armi, non hanno danneggiato proprietà e non hanno violato le
norme.
In questi otto anni di
prigione sono stati isolati per lunghissimi periodi, non hanno potuto
comunicare con le famiglie e con i loro avvocati, hanno subito enormi
pressioni psicologiche in un processo pieno di irregolarità, di arbitri
e violazioni dei loro diritti civili.
Il reportage finisce
con la lettura di una lettera di René a sua moglie,nella quale scrive:
“Credo che il nostro amore possa superare tutto l'odio che dobbiamo
affrontare e che Ivette sia stata toccata da tutto questo nostro amore”.
Il caso dei Cinque ha
sensibilizzato vari settori della società in Guatemala, dove di recente
alcune Organizzazioni d’Amicizia e Solidarietà con Cuba hanno
pubblicato sul quotidiano L'Ora uno spazio pagato per esigere la
liberazione di questi rivoluzionari e spiegando dettagliatamente il loro
caso.
Molti giovani del paese
visitano ogni giovedì distinte istituzioni del governo, sedi di partiti
politici e di organizzazioni della società civile per far conoscere
l'ingiustizia commessa contro i Cinque antiterroristi cubani.
|