La salute di Fidel
Castro è notevolmente migliorata
• Lo ha affermato
il ministro degli esteri Felipe Pérez Roque
La salute del
presidente cubano, Fidel Castro è migliorata notevolmente e si guarda
con molto ottimismo a una sua completa e rapida guarigione, ha
affermato a Parigi il ministro degli Esteri di Cuba, Felipe Pérez Roque
che ha aggiunto con ironia che: “Questa non è certo una buona notizia
per Bush, né per il governo degli Stati Uniti. Comunque Fidel sta
guarendo,
fa ginnastica e
recupera le forze, vede i dirigenti del Partito e del Governo che lo
consultiamo sui temi dei nostri settori e riceviamo orientamenti. Sta
riprendendo sempre maggiormente i suoi compiti, mai abbandonati” ha
affermato Felipe Pérez Roque in una conferenza stampa.
Il Ministro che ha
presenziato la ripresa delle relazioni tra il Movimento dei Paesi Non
Allineati – MNOAL - e l'UNESCO, ha lodato l'atteggiamento del popolo
cubano.
“In questo periodo
abbiamo guardato con ammirazione la risposta esemplare del nostro
popolo, la sua cultura politica, il senso di unità nazionale, la
maturità e la fiducia nella Rivoluzione espressi ”, ha segnalato,
ricordando le varie amministrazioni statunitensi che, in circa
cinquantanni, hanno progettarono piani per uccidere o abbattere Fidel
Castro, invadere l'Isola, elaborando strategie per quando non fosse
stato più presente fisicamente il Comandante in Capo.
“Noi non abbiamo
sentimenti ostili contro il popolo nordamericano che non comprende
perché è privato del diritto di visitare Cuba e che ogni giorno
comprende di meno il perché dell'ingiustizia del blocco economico contro
l’Isola. Il presidente Bush andrà in pensione senza realizzare i suoi
obiettivi contro il nostro paese. Prima di andarsene, Bush dovrebbe
chiudere il centro di torture della Base Navale di Guantanamo,
restituire questo territorio usurpato a Cuba, rinunciare alle guerre e
agli attacchi preventivi e ritirarsi dall'Iraq”, ha dichiarato il capo
della diplomazia dell'Avana che ha aggiunto: “Il viaggio di Bush in
l'America Latina è tardivo ed estemporaneo e non realizzerà di certo il
proposito di cambiare la storia della nostra regione. In America Latina
oggi cavalca El Libertador Simon Bolívar, ricordandoci che da tanti
anni metà della popolazione della regione vive in miseria per via
delle ricette neoliberiste imposte da Washington”.
A proposito di un
eventuale dialogo tra Washington e l'Avana, Pérez Roque ha reiterato la
disposizione dell’Isola a intraprendere conversazioni sulla base del
rispetto mutuo.
“L'unica condizione
che esigiamo è che non ci siano condizioni per intavolare un dialogo,
come ha già dichiarato in più di un'occasione il primo vicepresidente
del Consiglio di Stato di Cuba, Raúl Castro”.
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